Quando mi svegliai, ero nella mia camera.
Tastai il letto, alla ricerca di quel corpo che mi aveva stretta tutta la notte.
‘Possibile che.. Mi sia sognata tutto?’
Mi chiesi.
A terra c'erano delle scarpe, e sulla sedia della scrivania c'era una maglia che di sicuro non era mia.
La porta cigolò e mi voltai.«Buongiorno principessa.»
Disse Kendall sorridendo, mentre portava un vassoio.
«Come stai?»
Mi chiese, dopo che ebbe poggiato il vassoio sul comodino e mente si sedeva sul letto accanto a me.
Sospirai.
‘Già, come sto?’
Pensai.«Bene. Credo.»
Risposi. Mi voltai verso il comodino, ovvero verso il vassoio, e mi stupii di trovarci la colazione.
Corrugai le sopracciglia.«La colazione?»
«Si, la colazione. Sono le dieci di mattina, principessa.»
Lo guardai come se fosse un alieno, e poi mi voltai di scatto verso la finestra.
C'era il sole.«Abbiamo dormito parecchio!»
«Eh si.»
Confermò lui.
«Ehm.. Tua madre questa mattina presto è passata qui, per prendere la sua roba.»
Mormorò titubante.
«Ah.»
Riuscii a dire solo.
«Al massimo, se non vuoi stare qui, vieni da me.»
Disse poi, mentre mi prendeva delicatamente un polso, e nella sua voce e sul suo viso comparve un'allegria ... Strana.
«Nah.. Penso sia ora di trovarmi un appartamento per conto mio.»
Riflettei di risposta. Kendall mi guardò un po deluso, come se volesse che io stessi da lui.
«Principessa..»
Alzai lo sguardo verso di lui.
«Sei bellissima.»
Sorrise e sorrisi anch'io.
«Hei! Ho un'idea!»
Esclamò Kendall.
«Pranziamo tutti quanti assieme. La mia famiglia e tua zia. Che ne dici?»
Propose.
«Cosa? Ma sei impazzito?»
Chiesi con gli occhi sgranati.
«Perche? Cosa c'è di male? Potresti indossare quel vestito che ti ho regalato io, no?»
Insisté. Sospirai e giocherellai un po con il lenzuolo.
«Kendall.. Queste sono cose che fanno i fidanzati.. Le coppie ..»
Sussurrai. Ero imbarazzata, mi morsi il labbro inferiore.
«E allora diventa la mia fidanzata.»
Avvampai e sgranai gli occhi. Cosa?
«Vabbe dai, l'idea della cena non è mica male. Ti prego ti prego ti prego.»
Lasciò andare la mia mano, e a mani giunte mi supplicò. Trovai veramente assurdo tutto ciò.
Mi portai una mano alla fronte.«Kendall.. Mi sono appena svegliata.. Per favore.»
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You'Re Not Invisible To Me ||Kendall Schmidt||
FanfictionDayane è costretta a trasferirsi, assieme a sua madre, da Londra, a Los Angeles per essere ospitata da sua zia. Cercando lavoro, si imbatte involontariamente a casa del suo idolo Kendall Schmidt. Da qui iniziano ricordi, incubi, speranze, paure, emo...