~ Capitolo 1 ~

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-Hannah-
Mi sveglio con la mia canzone preferita che rimbomba ancora nelle orecchie, allungo la mano verso il comodino e a tastoni nella stanza buia cerco il telefono con la mano, guardo le notifiche e vedo 4 messaggi, uno è di mio padre, gli altri tre sono di Elène, decido di ignorarli, spengo il telefono e mi metto a fissare il soffitto, cinque minuti dopo entra la nostra domestica, Lucia, mi conosce meglio lei di mia madre, mi porta un vassoio con la colazione e se ne esce dalla camera silenziosamente come è entrata, convinta che io stia ancora dormendo; rimango così per un lasso di tempo indecifrato e poi trovo chissà da dove la forza di alzarmi.
Stanca morta senza alzare i piedi dal pavimento mi trascino in bagno, appena finisco di truccarmi e di riordinare, per quanto possibile, i miei ricci neri torno in camera e inizio a vestirmi, se ascoltassi quello che ieri sera Elène, la mia migliore amica, ha deciso per me, oggi dovrei vestirmi con una gonna tubino nera a vita alta che lascia più sedere scoperto di quanto ne copre, una camicia bianca abbinata con delle scarpe col tacco, che a me sembrano più trampoli che scarpe, provo per l'ennesima volta questo outfit che non mi convince, e finalmente mi decido, sarò anche la migliore amica della piu figa della scuola, e dovrò mantenere la mia immagine alta, ma niente e nessuno mi separerà mai dai miei amatissimi Jeans, così decido di mantenere la camicia, ma mi metterò dei Jeans a vita alta neri e delle scarpe nere con un tacco un po' più decente, e la mia inseparabile giacca di pelle, in fretta mangio lo yogurt ai mirtilli che mi ha portato Lucia, prendo il telefono e mi fiondo di corsa al piano di sotto, dove mi aspetta mia madre a fare colazione, sempre impeccabile, e sempre con la critica pronta, malgrado i nostri diverbi la saluto con un bacio sulla guancia dato di fretta, prendo il panino alla nutella che ero preparata la sera prima e vado verso l'uscita sto per aprire la porta che sento mia mamma che mi chiama
"Hannah"
《Si mamma?》
"Auguri per i tabelloni di oggi"
Cavoli! I tabelloni! Me ne ero dimenticata!
Esco totalmente di casa e mentre chiudo la porta biascico un "grazie" a mia madre; percorro il vialetto e salgo in moto dirigendomi in tutta fretta verso la scuola. Di solito non ho tutta questa fretta di arrivare, ma stamattina è diverso, non che me ne freghi qualcosa, sia chiaro, ma...quest'anno qualcosa è cambiato, non mi accontento più delle insufficenze, almeno al 6 ci voglio arrivare...
Tempo di pensare tutto ciò che arrivo nel parcheggio della scuola, dopo aver spento il motore e aver tirato giù il cavalletto scendo dalla moto e mi dirigo verso i tabelloni, cerco il mio nome, Corsini Hannah, Corsini Hannah, eccolo trovato, tutte le materie sono okay, tutte tranne una...matematica...rischio di essere rimandata in matematica...respiro profondamente per evitare di picchiare qualcuno dalla gioia, non me ne frega niente di matematica, ma sono comunqe felice, l'anno scorsco rischiavo di essere rimandata in quasi tutte le materie, mi allontano dai tabelloni e aspetto appoggiata alla ringhiera del cortile l'arrivo di Elène.

*2:30 dopo*

Era appena finito l'intervallo, e io ed Elène, insieme alle altre, di cui a fatica ricordavo i nomi, ci dirigemmo verso la nostra classe, la 3C, in quell'ora avremmo avuto matematica, esultai con sarcasmo mentalmente, già odiavo la matematica, figuriamoci ora che rischiavo di essere rimandata...
Arrivammo in classe in perfetto orario, come al solito mi sedetti nel posto in penultima fila, perfetto se non volevi essere notata mentre ti facevi i cavoli tuoi, ma anche comodo per quelle poche volte che seguivo la lezione, la prof arrivò con cinque minuti di ritardo, e appena mise a posto le sue cose, sempre nello stesso ordine dalla prima volta che l'avevo vista, fece una cosa che mi sbalordì, al posto di iniziare a scrivere cose incomprensibili alla lavagna disse:
"Corsini, Leonardo, aspettatemi fuori, assegno un compito ai vostri compagni e vi raggiungo"
Rimasi a dir poco basita dalle sue parole, e poi, da quando in classe mia c'era un Leonardo?!?
Mi alzai dal mio banco, e mi dicessi verso l'uscita, contemporanemente, un ragazzo, alto qualche centimetro più di me, con i capelli color nocciola che si abbinavano perfettamente a dei bellissimi occhi verdi, resi ancora più vivaci da qualche lentiggine, si alzò dal suo banco in seconda fila e si diresse insieme a me verso la porta; notai il suo abbigliamento, aveva dei jeans blu scuro e una maglietta verde, sopra portava un mega felpone grigio, tre volte più grande di lui, che lo rendeva ancora più minuto e che lo faceva sembrare fragile come un ramoscello secco; rimanemmo in silenzio fino all'arrivo della prof. appena uscì dalla classe, dette un occhiata a me e poi guardo il ragazzo che aveva fatto uscire con me, che da quanto avevo capito si chiamava Leonardo, ci guardòun ultima volta e poi disse: "Leonardo, Hannah ha dei problemi con la mia materia, e dato che è l'unica materia, in cui quest'anno rischia di essere rimandata, mi sono presa la libertà di decidere per voi, d'ora in poi, fino alla fine dell'anno, voi sarete compagni di banco, e Leonardo, pretendo, anzi esigo, che tu aiuti Hannah anche in orario extra-scolastico con lo studio in generale, ma soprattutto nella mia materia"
Ma come si permetteva quella vecchia befana di dirmi che questo, sarebbe stato il mio compagno di banco e che aveva deciso lei per entrambi che mi avrebbe aiutato con la scuola?! Soprattutto per il fatto che ero più che in grado di studiare da sola! Provai a replicare, ma la professoressa, o meglio, la vecchia zitella mi squadró e disse: "Non voglio sentire obiezioni Corsini, è evidente che ha bisogno di aiuto, beh, eccole il suo aiutante." Detto questo si girò sui minuscoli tacchi che indossava e tornò in classe, aggiungendo solo prima di entrare in classe definitivamente, "Vi concedo il resto dell'ora fuori dalla classe per farvi conoscere, a partire dalla prossima ora metterete in atto quanto ho stabilito." finì di parlare, e si chiuse le porte alle spalle.
Passai qualche minuto a guardare il vuoto; sedendomi sul pavimento con la schiena appoggiata al muro, e mi ricordai solo in quel momento della presenza del mio futuro compagno, gli lanciai un occhiata fugace, e spostai subito lo sguardo quando i nostri sguardi si incrociatorono, lui non sembrava affatto turbato da quanto deciso dalla prof. anzi, ne sembrava contento. Malgrado odiassi quella situazione, lui ne era succube tanto quanto me, per cui, non avevo motivi di avercela con lui, mi alzai, spolverai i pantaloni con le mani, e mi diressi verso di lui, non levando lo sguardo da lui, allungai la mano, presi un bel respiro e dissi: "Piacere Hannah" quel mio gesto lo imbarazzò evidentemente, e con fare timido mi strinse la mano, e quasi in modo impercettibile sussurró: "Piacere Leonardo"

- Leonardo -
Quella mattina mi ero alzato con le urla di mia sorella che piangeva come al solito perché non voleva andare a scuola, le volevo bene, ma in quei momenti era davvero insopportabile. Andai in cucina, dove mi preparai una tazza di latte tiepido, aggiungendo un po' di polvere di cacao, tornando in camera mi ero abbattuto nel piccolo tornado, adesso era passata alla fase:
SONOUNABRAVASTUDENTESSA
le accarezzai velocemente i morbidi capelli color nocciola, e entrai in camera mia, presi le prime cose che trovai sotto tiro e me le misi, andai in bagno e dopo aver lavato i denti e aver preso lo zaino mi diressi verso la fermata del bus, arrivato a scuola vidi Federico, il mio migliore amico, che ci stava ancora provando, o anzi meglio illudendo-di-avere-qualche-speranza con Elène, la più figa della scuola. Così mi diressi verso il cortile, mi appoggiai solo alla ringhiera, e iniziai a ripassare mentalmente quello che avevo studiato le sera prima, sarei andato a salutare Federico, ma era stato categorico: "Leo, mi dispiace, ma sei troppo poco popolare, mi rovinerei la reputazione e ogni chance che ho con Elène se mi facessi vedere in giro con te" ero considerato un Nerd Sfigatello anche dal mio migliore amico, che lo era tanto quanto me, se non di più, ma continuavo a volergli bene, d'altronde era il mio unico amico. Le prime due ore passarono in fretta, e trascorsi l'intervallo a ripassare forumule matematiche, che era la materia che avrei avuto alla prossima ora, iniziai ad avviarmi solo verso la classe e mi sedetti nell'aula ancora vuota.
Pian piano l'aula si riempì e, visto che i banchi erano disposti per due persone, e che in classe eravamo in numero dispari, rimasi seduto da solo; quando arrivò la prof, non vedevo l'ora che iniziasse a spiegare, solo così mi sarei potuto immergere in quella beatitudine di incognite, variabili e calcoli. Ma per mia sfortuna non iniziò subito a spiegare, ma bensì, mi invitò ad uscire dalla classe insieme ad Hannah, già, proprio lei, Hannah, la migliore amica della più figa della scuola, Hannah, l'unica delle popolari che che non fosse bionda e liscia, l'unica delle popolari che si metteva dei pantaloni, anche quando non c'era ginnastica, l'unica cosa che la accomuna alle altre ragazze popolari sono gli occhi, di un azzurro tendente al blu, la guardai dirigersi verso la porta, oggi portava dei bellissimi Jeans a vita alta neri, una camicetta bianca messa dentro i pantaloni, la giacca di pelle e delle scarpe nere col tacco; sicuramente aveva impiegato ore per abbinare tutto ciò, al contrario mio, che mi ero messo le prime cose che mi capitavano sotto tiro... osservati anche il modo in cui mi guardava,a sua espressione era stupita, ma non me ne meraviglio, era evidente che aveva appena scoperto la mia presenza nella classe, un tempo mi avrebbe dato fastidio, ma adesso ci avevo fatto l'abitudine, davvero poche persone sapevano della mia esistenza. Uscimmo dalla classe e aspettammo l'arrivo della professoressa in silenzio, non appena arrivò ascoltai con attenzione le sue parole:
"Leonardo, Hannah ha dei problemi con la mia materia, e dato che è l'unica materia, in cui quest'anno rischia di essere rimandata, mi sono presa la libertà di decidere per voi, d'ora in poi, fino alla fine dell'anno, voi sarete compagni di banco, e Leonardo, pretendo, anzi esigo, che tu aiuti Hannah anche in orario extra-scolastico con lo studio in generale, ma soprattutto nella mia materia"
Detto questo guardai la mia futura compagna, sembrava infastidita, e sconvolta dall'accaduto, provò anche a replicare, ma la professoressa non le dette ascolto e se ne tornò in classe concendendoci l'ora per conoscerci meglio, rimanemmo in silenzio, e poi Hannah d'untratto si alzò, si diresse verso di me, allungo una mano e disse: "Piacere Hannah" rimasi sconvolto da quel gesto, nessuno prima di lei si era presentato così con me, soprattutto una ragazza, così in modo timido allungai la mano nella sua direzione e tutto d'unfiato dissi "Piacere Leonardo".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 26, 2016 ⏰

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