Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.
Chiedo scusa per eventuali errori di battitura o peggio di grammatica
Buona lettura :D
Quella sarebbe stata la serata più bella di tutte.
Matthew lo sentiva dentro di sè, qualcosa all'altezza del cuore gli suggeriva che Milano gli avrebbe regalato emozioni che avrebbe portato con sè per sempre.
L'attesa nel camerico era quasi snervante. Tom era passato più di una volta ad informare lui e gli altri sulla situazione; il palazzetto andava man mano riempiendosi e i fans sembravano elettrizzati come poche volte aveva visto.
Per cercare di tranquillizarsi Matthew aveva iniziato a rovistare tra i suoi abiti, azzardando l'idea di un cambio di look per quella serata.
Non riusciva a stare calmo. Continuava a percepire quell'ansia crescente dentro e non capiva da cosa potesse essere scaturita.
Forse la scaletta così intensa? Come se non avessero mai suonato quelle canzoni..
No! C'era altro ma..
Un leggero bussare alla porta lo fece destare dai suoi pensieri e, abbandonando un paio di pantaloni sulla sedia, si diresse ad aprire.
Il sorriso di Dominic fu ciò che trovò dall'altra parte.
- Ehi! - lo salutò il biondo.
- Ehi! - rispose, facendogli spazio per entrare.
- E' passato un tornado? - indicandogli con lo sguardo la pila di vestiti sparsi, Dominic gli rivolse uno sguardo divertito, prima di rubargli un bacio a fior di labbra.
- Sono nervoso - ammise il moro, andando a sedersi, imitato subito dall'altro.
- Come mai? -
Dominic conosceva Matthew come le sue tasche. Per quanto lo amasse, sapeva benissimo che il suo fidanzato era un megalomane perfezionista e che l'ansia che si vedeva trasparire dal suo volto non era legata all'imminente spettacolo.
Lo vedeva nei suoi occhi azzurro cielo che qualcosa di ben più grande dava pensiero al cantante.
Matthew, dal canto suo, osservava il batterista come si oosserva qualcuno che hai appena conosciuto. Guardava i biondi capelli e gli occhi verde-grigio dell'altro come ad imprimerseli nella mante, come a credere che da lì a poco non lo avrebbe più rivisto, perchè davvero non poteva credere che dopo vent'anni quel bel ragazzo fosse ancora preso da un grande stronzo come lui.
-Matthew? - il biondo richiamò la sua attenzione avvicinandosi a lui, accovacciandoglisi davanti e poggiando le mani sulle ginocchia - che succede? -
- Niente - fu la rapida risposta che ottenne.
Dominic storse il naso ma decise di non continuare con Matthew, aveva imparato che più provava a estorcergli pensieri o sentimenti, più questo si chiudeva a riccio.
- Va bene -
- Come mai sei passato? -
Matthew si morse la lingua. Che diavolo di domanda era? Era il suo fidanzato, santo cielo! Doveva per forza avere una ragione per dover passare che non fosse quella di scambiarsi anche solo un bacio prima dello show? Prima che lui gli dedicasse mentalmente la quasi totalità della scaletta che suonavano ad ogni concerto?
Dominic sorrise, prendendo quella frase sul ridere -Se non mi vuoi me ne vado -
Ma non se ne sarebbe mai andato, non quella sera. Perchè finalmente aveva preso in mano il coraggio di fare quel passo e non avrebbe gettato via quell'opportunità, non come aveva fatto in più di una occasione.
Il rifiuto non era un'opzione ma era anche una possibilità.
Decise allora di fare la prima mossa.
Con un paio di passi, tornò alla posizione di poco prima, prendendo tra le sue mani quelle del compagno, ancora visibilmente scosso da qualche strano pensiero.
- Matt - iniziò - in effetti sono qui per un motivo -
Eccola ancora, prepotente nel suo essere: l'ansia. Matthew sentì distintamente il suo cuore perdere un battito, quasi consapevole che di lì a poco qualcosa sarebbe successo e, in classico stile psicopatico paranoico, pensò al peggio.
Niente c'era di peggio nella sua vita che perdere Dominic.
Il batterista, invece, snetì subito un capogiro. Lo stava per fare davvero, avrebbe finalmente compiuto quel passo così insormontabile che da tempo lo attanagliava e neanche se fosse crollato il palazzetto avrebbe rinunciato. Solo la paura del rifiuto gli impedivano di scandire bene quelle poche parole.
- Ecco.. io.. vedi.. -
- Lo so già -
Silenzio.
Dominic guarda il cantante con gli occhi colmi di sorpresa mentre l'altro aveva puntato le sue gemme azzurre sul pavimento.
- Come lo sai già? - esordì il biondo.
- Lo so e basta - soffiò il moro.
- E cosa mi rispondi? -
- Va bene -
Il cuore di entrambi perse un battito.
Dominic era così felice che le lacrime minacciavano di uscire da un momento all'altro mentre il viso di Matthew era rigato di piccole gemme di tristezza troppo pesanti da trattenere.
- Se vuoi lasciarmi va bene - la voce rotta del cantante eccheggiò nella stanza.
- Cosa?! - la voce acuta del batterista, al contario, avrebbe potuto riempire l'intero palazzetto - Perchè mai dovrei lasciarti?! -
- Non lo so -
La voglia che aveva Dominic di tirare uno schiaffo a Matthew venne eclissata da quel viso pieno di dolore.
Il maggiore guardò gli occhi umidi del compagno, leggendovi un terrore immenso all'idea di essere lasciato da lui. In fondo, era sempre stato attento a tutto quello che poteva far soffrire l'altro ma non aveva mai compreso che il dolore maggiore potesse venire da sè stesso.
D'istinto, lo attirò a sè in un caldo abbraccio.
" Ma quanto sei scemo " pensò.
Il minore si lasciò cullare dalle forti braccia del fidanzato, aggrappandosi alla sua camicia. Non era impossibile che l'altro, prima o poi, avrebbe trovato qualcun'altro, di certo più bello, meno paranoico e che avesse la possibilità di dimostrargli amore non solo attraverso testi di canzoni.
Eppure in quel contatto sentiva ancora tutto l'amore che provavano reciprocamente.
" Non lasciarmi, ti prego "
- Ma quanto sei stupido - staccandosi un po' dall'abbraccio, Dominic sìregalò un sorriso a Matthew.
In un attimo, gli rubò un bacio, intenso e dolce, mettendoci al suo interno tutto ciò che provava per quello scricciolo pallido.
L'altro rispose al bacio con la stessa intensità, accarezzandogli la pelle abbraonzata e sentendo i muscoli tesi sotto le sue mani.
Poggiando la fronte una contro l'altra, si persero negli occhi dell'altro.
Dominic adorava i suoi occhi azzurri, come un mare calmo ma che alla prima folata di vento poteva trasformarsi in una tempesta.
Matthew non riusciva a staccarsi da quel verde-grigio, così particolare, cosi limpido, così rassicurarante, così pericoloso.
- Se tu pensi che io sia veuto qui per lasciarti, ti sbagli di grosso - iniziò il biondo - dovrai sopportarmi ancora per un bel po' - e la risata del moro lo spinsero a continuare.
- Sono venutoqui per questo -
Staccandosi leggermente dall'altro, prese dalla tasca dei pantaloni una piccola scatolina che gli mise tra le mani.
- Aprila -
E così fece.
All'interno un piccolo bagliore metallico si presentò ai suoi occhi.
Un anello. Piccolo, probabilmente d'argento, con un intreccio nella parte superiore che si congiungeva in un'unica linea in quello inferiore.
- Ma.. -
- Guarda dentro -
Una piccola scritta in corsivo prendeva forma all'interno dell'anello.
Tuo per sempre. Dominic.
- Matthew James Bellamy, vuoi sposarmi? -
- Si! -
Non aveva bisogno di pensarci. Era quello che aveva sempre voluto.
La felicità che provava in quel momento eclissò qualsiasi insicurezza avuta poco prima, dandosi mentalmente dello stupido per essere sempre così pessimista.
Lasciò che Dominic gli metesse l'anello all'anulare sinistro, riscoprendolo perfetto per le sue dita fini, e, ad ogni sguardo, lo amava sempre più. Solo..
Il moro tolse l'anello dalla mano sinistra e lo mise sulla destra.
- Perchè? - chiese il biondo.
- Perchè voglio che tutti lo vedano -
Alle stranezze di Matthew Bellamy non c'era mai fine.
Neanche quando, all'ultimo momento prima di salire sul palco, aveva deciso di cambiare quasi tutta la scaletta, non senza qualche imprecazione di Tom.
" Mi va così " si era giustificato.
Fortunatamente, poteva contare su due compagni eccezionali, i quali seguirono la sua pazzia regalando al pubblico di Milano una scaletta mozzafiato!
Mentre suonavano, Matthew si riscoprì felice.
Osservava Chris suonare, donando sè stesso al pubblico che lo ricambiava di un sentimento incondizionato di affetto. Anche lui voleva un sacco bene al loro orsacchiotto.
Poi spostò lo sguardo sul batterista. Forte, imperioso a battere sui tamburi, i muscoli tesi delle braccia e il cuore a ritmo della sua batteria che batteva per i loro fans.. e per Matthew.
Cosa aveva fatto per meritarselo ancora non lo aveva capito ma voleva ricambiare tutto quell'amore, non solo diventandoil suo compagno per la vita, ma facendo ciò che ad ogni concerto faceva.
Dedicargli ogni singola canzone che aveva scritto per lui nel corso degli anni, quella sera forte di quel meraviglioso bagliore argenteo che si ritrovava a fissare ad ogni arrangiamento di chitarra.
Fu con il cuore in mano che quella sera gli dedicò Bliss.
Fu, invece, con estrema soddisfazione che, a fine concerto, si ritrovò nel camerino di Dominic a staccare dalle camice del compagno tutte le maniche perchè, a detta sua, quei bei muscoli non potevano essere lasciati coperti.
- Matthew! - l'urlo di Dominic si sentì in ogni dove.
Il cantante, preso con le mani nel sacco, si girò verso di lui con ancora in mano due maniche di una delle camice preferite del batterista.
- Mi andava così - disse solo.
Dominic pianse lacrime amare per le sue amate camice ma poco ci poteva fare.
Aveva deciso lui di passare il resto della sua vita con quel piccolo cospiratore megalomane.
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Bliss
FanfictionQuella sarebbe stata la serata più bella di tutte. Matthew lo sentiva dentro di sè, qualcosa all'altezza del cuore gli suggeriva che Milano gli avrebbe regalato emozioni che avrebbe portato con sè per sempre. [Storia dedicata alla mia dolcissima Sis...