Capitolo 16

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Mi sveglio con un mal di testa terribile,mi alzo dal letto,vado verso il bagno e faccio una doccia.
Indosso un paio di Jeans strappati sul ginocchio,una camicia a quadri nera e rossa,e le mie converse nere,metto un filo di mascara e scendo. "Buongiorno tesoro" ma come fa mia madre ad avere un tuono di voce così squillante anche di mattina? "Buongiorno" mi siedo e mangio una mela,appena finisco,vado a lavarmi i denti,prendo lo zaino,saluto mia madre e mi dirigo verso casa di Anna. Esce dalla porta saltellando,sembra una bambina. "Buongiorno" mi grida all'orecchio "A quanto pare a Miami sapete solo urlare" rispondo scocciata,ci incamminiamo verso la scuola ma prima di girare sento qualcuno stringermi i fianchi e infatti sussulto dallo spavento e appenami giro trovo Caleb "Caleb ma che cazzo fai? Sei impazzito? Mi hai fatta spaventare" mi metto una mano sul petto "Buongiorno anche a te piccola" risponde ironico e mi stampa un bacio in mezzo ai capelli,l'ha sempre fatto,anche quando era piccolo lo faceva,visto che sono stata sempre più bassa di lui.
"Piacere Caleb" porge la mano ad Anna,ma lei è ancora incantata a guardarlo perciò le tiro una gomitata e lei gli stringe la mani imbarazzata "Anna"
Non avevo mai visto Anna così,è imbarazzata. "Dai andiamo che si è fatto tardi" rompo il silenzio che si era creato.
Durante il tragitto per la scuola nessuno parla,ma noto che quei due si lanciano occhiate.
Non me la raccontano giusta quei due.
La mia vocina a volte ha ragione.
Siamo arrivati a scuola,e dal cancello noto subito Alexander seduto sugli scalini,quando lo vedo non so,provo...odio.Si la parola giusta è odio,perché io lo odio quel cretino messo in piedi,quel 'so tutto io'.
Sto per cambiare strada perché non voglio passargli davanti ma Caleb mi tira per un braccio "Caleb!" Lo ammonisco con lo sguardo "Dai Camilla,non puoi sempre evitare di fare tutto quando c'è lui" lo guarda e poi ricomincia "Lo fa apposta,vuole che tu ceda ai suoi giochetti,ma io ti conosco e non lo farai mai.Quindi adesso fai come se non ci fosse e andiamo" sbuffo frustata e inizio a camminare,sono ormai vicina a lui "Buongiorno bellezza" sorride malizioso "Buongiorno coglione" sorrido falsamente mentre Caleb e Anna dietro si stanno trattenendo dal ridere.Lui mi guarda male e si gira dalla parte opposta.Entriamo e dico ad Anna e Caleb di andare in classe perché devo ancora prendere il foglio delle lezioni in segreteria,ma adesso che ci penso ho dimenticato dove sia "Ma dove cazzo è una segreteria?" Sbuffo "Se vuoi posso accompagnarti io" è una voce maschile molto familiare ma decido di non dargli ascolto e continuo a camminare fin quando mi blocca prendendomi il polso,mi giro di scatto ed eccolo lì,davanti a me con i capelli scompigliati che gli cadono sulla fronte,un paio di jeans strappati sul ginocchio,una canotta della Vans e una giacca sopra. È fin troppo sexy.
La piccola e innocente Camilla dovrebbe svegliarsi dallo stato di trans.
Mi ricorda la mia vocina
"Alex cosa vuoi?" Lo guardo scocciata "Devo dirti cosa voglio veramente?" Mi guarda e gli sfugge un sorrisetto "Idiota" sussurro e giro la testa dall'altra parte "Dai vieni ti accompagno in segreteria" mi mette un braccio sulle spalle "Accetto il fatto che mi accompagni,ma senza il braccio sulle mie spalle" gli tolgo il braccio e mi allontano da lui.
Questo tragitto verso la segreteria è troppo lungo,stare con lui è un pò troppo imbarazzante,da quando ho accettato non fa altro che fissarmi,non lo sopporto.
"Hai ancora da guardare?" Lo squadro da testa a piedi "Sei bella" sorride ma questa volta è un sorriso dolce,sincero "E tu sei un coglione" continuo a guardare dritto "Siamo arrivati" mi ha portata davanti la porta della segreteria "Finalmente" sto per bussare ma lui mi interrompe "Avanti ammettilo che ti piace stare in mia presenza" si mette fra le dita una ciocca dei miei capelli "Preferirei stare in una stalla con 10 cavalli che con uno come te" busso ed entro,mentre lui se la ride,non so se ride per la mia brutta battuta o perché sa che quello che ho detto è una menzogna. Lo ammetto che stare con lui in un certo senso è piacevole ma non gli darò mai la soddisfazione di sentirselo dire dalla mia bocca.

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