"Converrete anche voi che il vostro comportamento di poco fa ha lasciato a desiderare" continua la ramanzina della preside "in una scuola superiore prestigiosa come la nostra non possiamo permetterci un comportamento deplorevole da parte degli studenti. Mi sarei potuta aspettare questo da lei Colman, ma da lei signorina De Medici, mi aspettavo un comportamento più che decoroso" continua indispettita.
"Signora preside, mi perdoni se continuo a insistere, ma non sono stata io a spingere a terra la signorina Jackson" dico turbata "può confermarlo anche lui." dico voltandomi verso Jess.
Lo sguardo della preside cambia direzione, puntandosi sul ragazzo.
"Colman? Lei cosa dice?" porge la domanda la preside.
"Mi dispiace contraddire la mia compagna, ma mi vedo costretto a dire la verità è confermare che la signorina De Medici, in preda probabilmente ad un po' di nervosismo, ha spinto la signorina Jackson." risponde tranquillamente e con aria soddisfatta.
"Signorina ha qualcosa da aggiungere?" Mi chiede la preside immediatamente.
Non ci credo. Quel bastardo ha mentito. Me l'ha fatta pagare per averlo messo nei guai quando io neanche volevo il suo aiuto.
"Mi vedo costretta a sospendervi per il resto della giornata, ragazzi." dice con voce che varia tra il grave e il compiaciuto "farete firmare questo foglio da tutti e due i vostri genitori. Certo, una piccola sospensione come questa non influirà sul vostro rendimento ma credo che basterà a rimettervi in riga." conclude.
"Mi scusi signora preside" diciamo io e Jess all'unisono.
Lo guardo male e continuo "Mio padre al momento è in Iraq" dico ma vengo interrotta da Jess.
"Pensavo si ricordasse che.. beh, i miei genitori sono alquanto indisposti." dice infastidito.
La preside cambia rapidamente espressione e risponde "vorrà dire che per questa volta farò un'eccezione sulla burocrazia, infondo uno dei due è maggiorenne, e secondo le mie schede l'altra lo diventa proprio oggi. Ritenetevi fortunati" e senza aggiungere altro, ci fa uscire dalla stanza."SARAI FELICE DI CIÒ CHE HAI FATTO." Grido alterata contro a Jess che si mette a ridere, "COSA CI TROVI DI COSÌ DIVERTENTE IN TUTTO QUESTO?" continuo con sempre più furia.
"Te l'hanno mai detto che sei carina quando ti arrabbi?" Mi dice continuando a ridere.
So che sta scherzando ma non posso fare a meno che restare senza parole.
"Comunque, era l'unico modo di passare un po' di tempo insieme. Tutte le volte che usciamo tu hai qualcos'altro da fare.." dice fingendo un tono dispiaciuto.
Ha seriamente fatto tutto questo per stare un po' con me? No, non ci credo, starà solo scherzando.Usciamo da scuola e io mi siedo sulla panchina della fermata dell'autobus.
"Cosa stai facendo?" mi chiede con lo sguardo che avrebbe se iniziassi a fare la danza della pioggia in mezzo alla strada.
"Aspetto la fine delle lezioni e il mio autobus, forse?" rispondo con un tono saccente forzatissimo.
"Oh, tu non lo farai. Vieni con me."
Non fa tempo a finire la frase che mi sta già strattonando per il braccio.Prima che me ne renda conto sono in macchina con lui e stiamo andando verso la Jennings Beach. Quando arriviamo mi rendo conto di ciò che stiamo facendo e inizio ad allarmarmi. Questa cosa non è nella mia routine quotidiana, insomma, parlare e stare con il ragazzo che ti piace, e con cui sei stata appena sospesa, in spiaggia non è una cosa da tutti i giorni. Non è da me stravolgere così tanto la mia vita.
Ma non è solo questo a turbarmi. Devo avvertire mia madre che mi hanno sospesa anche se so che non la prenderà male. È sempre stata molto accessibile e comprensiva con me, ma non vorrei darle questo dispiacere.
"Devo chiamare mia madre" dico con aria sconsolata.
"Chiamala, ma non dirle della sospensione. Dille che tornerai tardi e che ti fermi a pranzo con degli amici." ribatte tranquillamente.
"Come? Cioè, tu non hai intenzione di dirlo ai tuoi?" chiedo confusa.
"I miei... i miei sono morti quando avevo undici anni Meg..." cade un silenzio tombale.
Ora mi sento una pessima amica. Io e lui ci "conosciamo" da tre anni, come facevo a non saperlo?? Infondo non ho socializzato molto con lui per paura di fare figuracce, e gli altri non mi hanno mai detto nulla, ma mi sembra così palese doverlo sapere.
"Oh mio dio... scusami Jess, sono una pessima amica..." dico con rammarico.
"Devi stare tranquilla, tu sei l'unica che lo sa, oltre ai conoscenti di famiglia e ai professori... nessuno dei nostri amici sa nulla" mi sento un po' sollevata.Senza pensarci faccio una cosa che non pensavo che avrei mai fatto è che non era mai rientrato nella mia routine.
Lo abbraccio.
Se inizialmente sembra un po' stupito, dopo pochi istanti sento le sue braccia stringermi forte.
"Ora vieni con me" dice quasi sussurrando "ti devo far vedere un'altra cosa che nessuno sa di me" e mi strattona leggermente per il braccio.
Mi chiedo cosa si potrebbe mai trovare un una spiaggia deserta, ma non mi interessa se è il ragazzo davanti a me, con la pelle olivastra comperta da una semplice camicia a quadri e un paio di jeans, i capelli scuri e scompigliati, gli intensi occhi verdi e il sorriso di un bambino, a trascinarmi con lui.Mentre camminiamo verso quella che sembra una meta sperduta trovo il tempo di telefonare a mia madre e a dirle tutto ciò che mi ha consigliato Jess, dopodiché ci mettiamo a chiacchierare su libri, musica e molte altre cose.
"Come si chiama l'altra ragazza che era con Grace oggi?" mi chiede ad un certo punto.
"Intendi dire Mandy?" chiedo confusa.
"No no, l'altra. Quella con i capelli castani e lisci." Si spiega.
"Ahh, si chiama Janette."
"È carina.."
"Già..."
Sento una fitta tremenda dentro di me e le parole 'è carina' rimbombare nella mia testa. Janette è la sorella di Adam, il fidanzato di Grace. È una bella ragazza, ma, come il fratello, ha la testa completamente vuota. Credo che il discorso più intelligente che abbia mai fatto sia stato sulla differenza cromatica di due rossetti che si trovavano nella sua borsa, fino a scoprire che si trattava di due rossetti totalmente identici.
Mentre sono immersa nei miei pensieri mi sento strattonare per un braccio.
"Siamo arrivati" dice sorridendo.N/A:
Aggiornamento notturno ✨
Devo dire che scrivere mi sta facendo sentire davvero libera 😍😍
Love You all
Leti 🌸
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Routine.
Romance"Era un normale giorno ordinario, di una settimana ordinaria della mia vita ordinaria." Margherita è una ragazza particolare da quando la sua famiglia si è trasferita in Connecticut dai cugini e il padre è partito per l'Iraq. La ragazza, amante del...