CAPITOLO 23

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Pov's Irama

Parcheggio la macchina ed entro in ospedale, mi dirigo verso la stanza ma dei dottori stavano già entrando,

-Finalmente sei venuto - mi giro di scatto prendendomi uno spavento

-Sono qui ma tu non farmi più spaventare - poso una mano sul petto,

-Sei arrivato in tempo ora la stanno portando in sala - mi da una pacca sul braccio e mi giro verso la stanza dove stavano facendo uscire Ludo di corsa.

Inizio a seguire i dottori che nel frattempo la stavano portando via, e la vedo, con gli occhi ancora chiusi, con la mascherina davanti alla bocca e le braccia piene di aghi.

Arrivano davanti ad una porta enorme e li vedo entrare tranne lei, forse dovevano sistemare qualcosa, quindi per non perdere tempo mi avvicino a Ludo e le lascio una bacio sulla fronte.

-Ti amo.. - le sussurro guardandola per l'ultima volta prima di entrare in quella sala piena di dottori.

-Ragazzi potete aspettare nella sua stanza qui non potete rimanere - ci informa il dottore e così facemmo.

Erano passate 2 ore e dell'operazione nessun aggiornamento, mi stavo preoccupando anzi ero in ansia, il solo pensiero che lei morisse mi spaventa. Erano arrivati i genitori che si erano assentati un secondo ma non erano qui in camera, stavano aspettando fuori, nella camera c'ero io e Roberta che non si stava un minuto ferma, continuava a camminare per la stanza senza fermarsi e un po di dava fastidio, ma posso capirla, io invece ero seduto vicino alla finestra aperta a fumare, il fumo in quel momento era l'unica cosa che mi faceva rimanere calmo, almeno un po, ne avevo già fumate 2 prima questa è la terza. Dopo aver consumato tutta la sigaretta mi giro verso Roberta che ancora non si stava ferma...

-Se continui così ti faranno male le gambe

-Mi fanno già male, ma che posso farci se sono in ansia? - sbuffa e si decide a sedersi affianco a me

-Cerca di restare calma, anche io sono preoccupato ma se contuini così è peggio e poi non passerà mai il tempo.

-Lo so - si gira per guardarmi - non voglio che muore, è l'unica persona che riesce a capirmi veramente l'unica persona di cui fido e adesso sta lottando per la vita, come farò a stare senza di lei

- Ehi lei non morirà, tornerà da noi non ti preoccupare

-Non sei così male infondo - cosa cavolo centrava ora?

-In che senso?

-Dopo quello che hai fatto ti ritenevo uno stronzo - prima lo ero eccome.. - ma alla fine ci ho ripensato, saresti proprio il tipo giusto per Ludovica

-Grazie per lo stronzo - sorrisi e lei ricambiò

-Vuoi una? - le mostro una sigaretta ma non accetta

-Non fumo più ormai, ho smesso

-Ok - l'accendo e inizio a fumarla.

Questa sarà la notte più lunga della mia vita.

Guardo in continuazione il cellulare e il tempo non passava mai, era mezzanotte, nessuno riusciva a dormire eravamo ancora svegli, avevo finito il pacco di sigarette, così sono uscito dalla stanza per cambiare aria e non c'era nessuno tranne io, decisi di andare verso la sala operatoria e un dottore era appena uscito, lo stesso che ci chiese di rimanere in camera, alzo il passo e gli vado incontro fermandolo

-Mi scusi dottore ma come sta andando

-Mi dispiace non posso dirle niente ragazzo

-Sono passate 5 fottute ore ho il diritto di sapere qualcosa anche la più inutile

Cosa Resterà...|| IRAMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora