Capitolo 7.

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CAPITOLO 7.

Una settimana.

Sette lunghissimi giorni  in cui non ricevetti né un messaggio,
né una visita, nulla.

Jake era sparito.
Daniel, che frequentava gli stessi corsi diceva che aveva avvisato i professori di aver avuto un brutto virus intestinale.

La verità era che mi stava evitando, e sinceramente io non avevo idea di cosa avrei dovuto fare con lui.

Una settimana,

Sette lunghissimi giorni in cui Mad e Grace non mi diedero un attimo di pace.

Continuavano a dirmi di lasciarlo, appoggiate da Alex e Daniel che pensavano lo stesso.

Ormai mi ero abituata agli strambi atteggiamenti di quest'ultimo.

Non sussultavo più quando appariva dal nulla o ascoltava di nascosto le conversazioni di noi ragazze.

Fu una settimana buia, se non fosse stato per l'amicizia approfondita con lui.

Ogni giorno si presentava a casa e chiacchieravamo, uscivamo con gli altri.

Non era più il cupo di sempre, e tutti quegli atteggiamenti sospettosi che inducevano Grace a dubitare dei fratelli, sparirono, insieme alla mia antipatia per Daniel.

Ormai eravamo un gruppo unito, e fui contenta di avere loro in un momento così critico.

Sabato mattina mi svegliai di soprassalto, sentii dei rumori provenire dal piano di sotto e mi ricordai che i miei non sarebbero rientrati fino al lunedì.

Mi misi a sedere sul letto e sentii bisbigliare.

Mi scappò un sorriso. Anche quest'anno, per il mio compleanno, Grace aveva organizzato qualcosa.
Ma Jake non sarebbe venuto,
e questo mi rese subito più triste.

Scesi lentamente le scale, pensando alle parole da utilizzare per cacciare tutti da casa mia senza offenderli.
Capivo che lo facevano perché mi volevano bene,
ma con Jake che da una settimana mi evitava,
non c'era nulla da festeggiare.

Mi fermai sull'ultimo gradino, intenta a guardare Grace su una scala di legno, che cercava di attaccare uno striscione di tanti auguri, aldilà di un tavolo bandito di dolci e bevande.

Alex era al suo fianco e cercava di non farla cadere.

Sul divano vidi Daniel e Mad con dei buffi cappellini sul capo, mentre gonfiavano palloncini e ci scrivevano sopra.

<< Ehm... >>
tossii per avvisarli
della mia presenza.

Grace si girò di scatto e rifilò uno scappellotto ad Alex.

<< lo sapevo che ci avrebbe scoperto! È colpa tua, Alex! >> piagnucolò e mi scappò da ridere.

Daniel smise di il gonfiare il palloncino che aveva in bocca e si alzò insieme a Mad dal divano.

Quando Grace riuscì a scendere dalla scala mi si fiondò in braccio.

<< Tanti auguri, Rox. >> ricambiai l'abbraccio e nel frattempo si unì anche Mad.

Quando mi lasciarono Alex mi diede un bacio sulla guancia e mi lanciò un palloncino addosso.

Il momento più imbarazzante fu con Daniel,
che continuava a fissarmi
senza la minima intenzione di venirmi vicino a farmi gli auguri.

Poi si svegliò dalla sua trance e con mio stupore mi abbracciò.

Il profumo che mi avvolse fu caldo, accogliente,
chiusi gli occhi e mi lasciai cullare da quell'odore.

IL MALE CHE TI VOGLIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora