Bella Scazzottata

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Dove cercheresti un uomo amante della compagnia e dei buoni alcolici? Ovvio no? Nell'unico bar, frequentato da cadetti e "belle" cadette dell'Accademia della federazione, in Ohio. Lì, incontrerò il mio uomo.

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L'aria era pesante e la musica troppo forte per i miei gusti ma sembrava che ai cadetti non dispiacesse. In fondo al bar, appoggiato al bancone con uno scotch in mano c'era lui James T. Kirk, mio fratello...

-Sempre a bere eh? - chiesi avvicinandomi a lui.
- già -in un lampo James saltò in piedi e si avventò su di me prendendomi per la giacca
- 5 anni Jack, 5 fottutissimi anni- cominciò ad urlarmi contro - Lo so James e mi dispiace credimi - Mi lasciò andare lentamente la giacca prima di tornare al suo scotch. Mi sedetti di fianco a lui, ordinai da bere -Dove sei stato tutto questo tempo? - mi chiese
- Dappertutto e da nessuna parte.- risposi sorseggiando. Cominciò a ridere ma sentivo che era cambiato in questi anni.
-Dimmi la verità Jack, perché sei sparito così ? - mi chiese all'improvviso, il suo tono era serio e calmo. -Mi hanno chiamato al comando di flotta, negli ultimi cinque anni sono sparite ai confini dello spazio Klingon quattro navi della federazione. Ho messo su una squadra di ricognizione e con una nave siamo penetrati nello spazio Klingon ma... -
-ma cosa? - mi domandò in fretta.

-Ehi tu! - una voce grossa mi chiamò alle spalle, mi girai -Desidera? -
-Il tuo amico ha dato fastidio alla mia collega- Lo guardai dall'alto verso il basso, un ragazzo alto, grosso con i capelli corti e la barbetta. Voleva fare il duro ma non sembra ci sia riuscito molto. - Rilassati mammoletta stavamo solo parlando - rispose in tono seccato James rigirandosi verso il bancone del bar.
-Ha avuto una giornataccia, fatti un giro cadetto. - risposi al ragazzone girandomi verso James.

Non credo l'abbia presa bene perché in meno di cinque secondi ci siamo ritrovati in mezzo ad una rissa in piena regola. James le prendeva e io le davo, e forte anche. Pensavo che la rissa finisse li ma mi sbagliavo, e di molto.

Cominciarono a volare bottiglie di birra e bicchieri di scotch, il pavimento era ricoperto di vetri rotti e sedie ribaltate. "Bel casino" mi dissi mentre riprendevo fiato.

Mossa sbagliata. Un altro cadetto, più infuriato del primo, raccolse un vetro da terra e si scagliò contro di me, non feci in tempo a fermarlo che questo mi piantò il vetro nella spalla. Spezzai il vetro e mi appoggiai al bancone ansimando, non riuscivo a reagire. Un lungo fischio spezzò la confusione e poi un longo silenzio. - Tutti fuori...Ora! - un uomo sulla quarantina era sbucato dalla porta principale, lo riconobbi e ne fui felice.

Il Capitano Christopher Pike della U.S.S. Delvin era appena entrato da quella porta per sanare un rissa cominciata dai suoi cadetti," bel modo di farsi perdonare" pensai.

-Non potevi arrivare prima? -chiesi seccato -Tutto apposto James? - domandai
-Solo qualche costola incrinata e il naso rotto - rispose
-Bella scazzottata - interruppe Christopher -Già bella scazzottata - risposi ridendo a fatica.
-Fammi vedere quel braccio - disse avvicinandosi - Non è niente, solo un pezzo di vetro - risposi con tranquillità mentre Christopher cercava il pezzo di vetro nella mia spalla.

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 Star Trek: fratelli dispersi  Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora