Cry

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Si svegliò immersa nelle sue coperte, ore 16:36.
Alle 17:25 doveva essere alla scuola di danza.
Si alzò dal letto, diretta verso la sua cabina armadio; prese la borsa con dentro il necessario per la lezione ed uscii.



Arrivò davanti alla discesa che portava alla sua scuola di danza; aprii la porta e si avviò verso lo spogliatoio.
Si svestii, mise il body, le calze e le scarpette. Si fece uno chignon alto, si levò gli occhiali ed entrò nella sala. Fortunatamente non c'era nessuno.
Cominciò a comporre una coreografia, disegnando linee perfette ed armoniose nell'aria.


Sofia era la più brava del suo corso di danza classica, per il suo eccezionale tempo di musica, e le linee perfette che formava con il suo corpo.

Mentre ballava entrò la sua compagna di danza preferita: Alessandra.
Era l'unica simpatica lì dentro, e c'era sempre stata in tutti i 7 anni di danza che Sofia aveva fatto.
Alessandra si limitò a dire:"Hey!"
Sofia si girò e con i suoi grandi occhi marroni la guardò, e poi rispose:"Hey ciao Ali!".
Alessandra andò verso la sbarra e cominciò a ripassare: Sofia continuò a ballare.

Dopo un po' entrarono le altre due ragazze che facevano danza con lei: Giorgia e Carlotta.
Sofia le odiava, e il sentimento era ricambiato, ma loro lo nascondevano facendo finta di essere sue amiche.
Giorgia parlò per prima:"Ciao Soosoooooooo!!!!!"
Sofia si limitò a girarsi ed a sussurrare un:"Ciao".
Purtroppo Carlotta continuò la conversazione:"Hey Sosopucciiiiii!!!!!! Oggi mi metto accanto a te alla sbarra perché non mi ricordo un bel niente di quello che abbiamo fattooo!"
Giorgia ribatté così:"Io mi metto dall'altra parteee!!! Non mi ricordo niente neanche io!!!"
Sofia le ignorò, e grazie al cielo arrivò la sua insegnante di danza:"Ciao ragazze! Comunque ho deciso chi farà l'assolo quest'anno, visto che siete in corso avanzato ormai! L'assolo é di Sofia!"
Sofia annuì soltanto: non voleva passare per quella che esulta troppo, era troppo femminile per i suoi gusti.
La maestra continuò:"Beh...Avrai un costume giallo d'accordo?"
A Sofia si illuminarono gli occhi:"Giallo?"
"Si, perché qualche problema?"
"Nonono! Va benissimo! É il mio colore preferito..."
"Okay d'accordo, domani cominciamo le prove, vieni vestita in modo tale da poter ballare: farai sia contemporaneo, sia classico"
"Okay, certo!"


Sofia uscii dalla sala saltellando: sapeva che avrebbe ballato ancora meglio, con addosso un costume giallo; lei immaginava che ci fosse lui a ballare con lei, e questo la faceva ballare ancora meglio.
Si rivestii, prese la borsa ed uscii dalla scuola di danza: avrebbe voluto salutare Alessandra, ma non poteva entrare nel camerino con Giorgia e Carlotta: le avrebbero fatto salire il male.


Andò a casa da sola, visto che aveva lasciato il cellulare in casa, non poteva chiamare sua mamma per farla venire a prendere.


Suonò il campanello e le aprii sua mamma:"Sofia! Ma perché sei tornata sola?!"
"Mamma, avevo lasciato il cellulare a casa, e poi a scuola ci vado da sola..."
"Va bene okay...Polipo stasera, d'accordo?"
"SII!!"
Sofia adorava il polipo: lo avrebbe mangiato tutti i giorni se avrebbe potuto.


Andò in camera sua, prese l'IPad ed aprii YouTube: aprii il suo canale, e cominciò a guardare il suo ultimo video "IL PESCE GIGANTE DI EL DORADO - Stardew Valley E10"
Guardò quel video con molto interesse, come tutti gli altri del resto.


Appena fu finito il video, aprii una challenge che avevano fatto i Mates con Favij: la Nesquik Challenge.
La guardò fino alla fine, e si accorse che Surry doveva fare la penitenza: appena dissero che penitenza era, lei non fu tanto sicura di voler continuare a guardare il video: rimorchiare ragazze.
Si fece coraggio, e continuò a guardare.


Dopo un po' vide una cosa che non vorrebbe avuto mai dovuto vedere: Surry stava baciando una ragazza.
Si alzò e cominciò ad andare all'indietro, e lasciando cadere l'IPad a terra disse:"No,non può essere, non lui...n-on or-ra"

Cadde in ginocchio e cominciò a piangere: quelle erano lacrime di vero dolore, quel dolore che non si smaltisce facilmente.
Piangeva e piangeva, continuò per tutta la sera, ed andò a letto alle 21:05 molto prima del solito.


Il suo letto era diventato un mare di lacrime: non c'è la faceva più, non poteva vivere senza di lui.
Non poteva più, non aveva la forza di continuare.  Aveva bisogno di lui come l'ossigeno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20, 2016 ⏰

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