Stavo cadendo nel vuoto, quando tutto si dissolse e all'improvviso mi svegliai. Allungando le braccia sopra la testa, guardai verso l'orologio sul comodino di legno e sbarrai gli occhi quando realizzai che ero in ritardo.
Balzai giù dal letto e staccai la spina del cellulare per controllare velocemente i messaggi. Come mi aspettavo, la mia migliore amica mi aveva scritto una ventina di volte per sapere dove fossi, e alla fine era giunta alla conclusione più ovvia: la mia sveglia non era suonata. Le rarissime volte in cui capitava andavo nel panico, ed era proprio quello che stava succedendo mentre tiravo fuori dall'armadio dei vestiti a caso e mi pettinavo i capelli con le dita.
Uscii di casa senza aver nemmeno fatto colazione, pensando a che cosa dire al professore di matematica per giustificare il mio ritardo, quando una macchina si fermò davanti a me. La faccia di Dylan spuntò dal finestrino del guidatore e il suo sorriso mi contagiò fino a farmi dimenticare per un attimo di essere in ritardo.
<<Ti serve un passaggio?>>
Annuii e feci il giro della macchina per sedermi di fianco a lui.
<<Come mai così in ritardo?>> mi chiese tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
<<Non mi è suonata la sveglia... Tu invece?>>
<<Oh, io oggi salto le lezioni. Ho una verifica e non ho studiato nulla>>.
Calò un silenzio abbastanza imbarazzante nell'abitacolo, forse dovuto al fatto che erano poco frequenti le occasioni in cui ci trovavamo da soli.
Mi lanciò un occhiata di traverso e accennò un sorriso, forse avendo percepito il mio imbarazzo.
Arrivammo in poco tempo a scuola e mi precipitai fuori dal veicolo. Salutai Dylan con un cenno della mano e corsi fino all'aula di matematica. La porta era già chiusa, così bussai prima di entrare. Il professore mi accolse senza fare domande e io andai velocemente verso il mio banco, in ultima fila.
Mi girai verso Mason e lui mi rivolse un sorriso gioviale, dopodiché tornò a concentrarsi sulla lezione.
Il tempo passò in fretta, io presi appunti mentre l'insegnante spiegava e svolgeva esercizi alla lavagna. A cinque minuti dalla fine, qualcuno mi lanciò un bigliettino sul banco e, aprendolo, riconobbi la piccola e disordinata scrittura del mio migliore amico.
"Vieni stasera alla festa?"
Aggrottai le sopracciglia e scrissi in fretta una risposta.
"Quale festa?"
Gli lanciai il foglietto e un minuto dopo mi ritornò indietro.
"Carolyn ha invitato tutta la scuola a casa sua perché i genitori non ci sono per il weekend. Ho sentito che ci sarà anche un deejay famoso... Non puoi mancare!!"
Suonò la campanella e andai subito da lui per dirgli che non sarei mancata. Poi raggiunsi Melanie al suo armadietto mentre tirava fuori i libri per la lezione successiva.
<<Questa sera devi assolutamente venire a casa mia. Dobbiamo prepararci per la festa a casa di Carolyn>>
<<Fa una festa? Perfetto, così avrò finalmente un'occasione per indossare il mio vestito blu!>>
<<Va bene! Chiedi tu a Ilenia?>>
<<Certo, vado subito>> detto questo, si allontanò per cercarla.
Io tornai in classe e aspettai l'inizio della lezione chiacchierando con Mason.
La giornata passò tranquillamente, tranne per qualche battibecco con la cheerleader che mi aveva aggredita il giorno prima (della quale avevo scoperto il nome, Jessica). In mensa si presentò la sua amica, che per fortuna era uscita quasi illesa dalla piccola lotta con Melanie. Non guardò nemmeno verso il nostro tavolo e si sedette alla destra di Jessica, dall'altra parte della stanza.
Arrivai a casa, cucinai un semplice piatto di pasta e dopo aver mangiato studiai un pochino.
I miei genitori ovviamente non c'erano: viaggiavano sempre per lavoro e tornavano in occasioni speciali, come le festività.
Presi il cellulare, le cuffie e andai sul piccolo balcone della mia camera. Tirai fuori una sigaretta e iniziai a fumare tranquillamente, con la musica a tutto volume che mi distraeva dai miei pensieri.
Dopo circa mezz'ora la canzone che stavo ascoltando si interruppe e il telefono cominciò a squillare.
<<Pronto, ciao Mel>>
<<Dove sei?! Io e Ilenia siamo sotto casa tua da cinque minuti ma non rispondi al citofono!>>
<<Ero sul balcone, arrivo>>
Scesi al piano terra e andai ad aprire la porta alle mie amiche, in piedi lì davanti con il solito borsone contenente i loro vestiti e la trousse enorme dei trucchi.
Tornai nella mia camera con loro che mi seguivano trascinando il carico pesante.
<<Quale vestito dovrei mettere secondo voi ragazze?>> chiesi dando un'occhiata al mio armadio.
<<Secondo me dovresti mettere quello nero senza spalline... Quello che hai indossato due settimane fa alla festa di Veronica>> propose Ilenia indicandolo.
Storcendo leggermente il naso, scossi la testa prima di rispondere <<Non credo mi stia abbastanza bene. Questa sera non so perché ma voglio fare colpo!>>
Melanie mi fece l'occhiolino <<E su chi vorresti fare colpo? Sentiamo>>
<<Non lo so! Sceglierò sul momento la mia prossima vittima>> dissi ridacchiando, prima di prendere un vestito appeso che non avevo mai messo. Era rosso vermiglio, con uno scollo poco marcato davanti e decisamente più profondo sulla schiena. Lo tirai giù dalla gruccia e andai in bagno per provarlo.
Quando uscii, un paio di minuti dopo, le mie amiche rimasero a bocca aperta. Mi ero guardata allo specchio ed ero rimasta stupita dal modo in cui mi calzava a pennello. Evidenziava le poche forme che avevo, e l'apertura dietro lasciava intravedere le scapole.
<<Oh mio Dio Amber, sei bellissima!>> disse Ilenia dopo qualche secondo di shock.
<<Concordo. Perché hai tenuto nascosto un vestito così meraviglioso per tutto questo tempo?>>
<<Mi ero scordata di averlo>> risposi semplicemente.
<<Dai, trucchiamoci e andiamo. James ha detto che stasera verrà anche lui. E mi ha detto di indossare il completino di lingerie che mi ha regalato a Natale... Credo che non mi vedrete per la maggior parte della serata>> esclamò con un sorrisetto malizioso Melanie.
Mezz'ora dopo eravamo pronte per uscire, vestite e truccate alla perfezione.
Io avevo aggiunto una collana lunga con un ciondolo nero, e mi ero messa mascara, matita e rossetto dello stesso rosso del vestito.
La mia migliore amica aveva un vestito blu notte con delle scarpe bianche, a mio parere troppo alte, e aveva anche messo l'ombretto blu.
Ad Ilenia invece avevo prestato il mio vestito nero senza spalline, che indossava decisamente meglio di me. L'avevo convinta a lasciarmi provare lo smokey eyes su di lei, e stranamente le era anche piaciuto. Avrebbe sicuramente fatto colpo quella sera, stava benissimo.
Pronte a sfoggiare i nostri fantastici abiti, uscimmo di casa e con la mia macchina ci avviammo verso la festa.
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Fra le sue braccia
ChickLitAmber è una ragazza che apparentemente risulta solare a tutti, ma nel profondo sente di avere un pezzo mancante. Se ne accorgerà nel momento in cui un ragazzo con una brutta fama si avvicinerà improvvisamente a lei, facendole dimenticare di tutti i...