Avete presente l'inverno? Le dolci nevicate alternate a forti tempeste, il terreno di solito rigoglioso coperto da un mantello bianco, il freddo sprezzante. Ti guardi intorno e vedi solo bianco mentre tutto sembra essersi congelato. Questo era lo stato d'animo di Rachel Elisabeth Dare.
La mattina si alzava e non sentiva niente, nemmeno il fastidio per lo squillo della sveglia, in una serie di gesti meccanici si vestiva, poi si guardava allo specchio e scoppiava a piangere. Alla fine si calmava e a sguardo basso andava verso scuola. Arrivata lì metteva su un finto sorriso, rideva con gli amici mentre avrebbe voluto solo urlare. Evitava lo sguardo di Ottaviano così come il ragazzo evitava il suo. Da quella volta sotto le stelle non si erano scambiati una parola. Era tutto troppo confuso, troppo strano, semplicemente troppo.
Erano passate due settimane dall'accaduto quando, nel bel mezzo della notte, Rachel si svegliò col fiatone. Aveva sognato quella sera con Ottaviano, anche le parti che non ricordava le erano saltate in testa. Morse le coperte in modo da non svegliare suo padre mentre urlava, nel frattempo il cuscino si bagnava di lacrime. Era la tempesta che prendeva vita, che si mostrava. Tremava, non riusciva più a dormire, piangeva in silenzio."Lui mi ama." continuava a ripetere sussurrando.
Non poteva sfogarsi con nessuno, era sola con se stessa. Si rese conto di sentire la mancanza di Ottaviano, delle sue risate, dei suoi scherzi e perfino delle sue lamentele. Riportò alla mente quando il professore li mise in coppia per il progetto di storia, del primo pomeriggio che passarono insieme, di quando dormì da lei, della cena con i genitori, dello scherzo di Leo, di quel pomeriggio in cui si nascose nell'armadio, della battaglia di dolci e infine di quella notte. Per lei Ottaviano era diventato un'ancora a cui aggrapparsi per sfuggire dalla monotonia, qualcuno che la capiva, con cui sfogarsi, con cui si sentiva bene.
"Io lo amo."
Fu troppo. Si mise addosso le prime cose che trovò e, in silenzio, scappò via, direzione ignota. Correva accompagnata solo dai pianti e dai singhiozzi. Il suo corpo aveva bisogno di manifestare quel casino che era diventata la sua mente. Arrivò in un vico isolato e si fermò a prendere fiato. Quella calma durò poco poichè due minuti dopo si ritrovò a prendere a pugni la parete di mattoni.
"Stupida! Stupida che non sono altro! Ho mandato tutto a puttane, come sempre! Come ho fatto a innamorarmi di lui? Come mi è venuto in mente di ubriacarmi? E come cazzo ho fatto a scoparci così? Ho perfino rovinato la mia prima volta!"
Continuò a insultarsi, a rimarcare i suoi errori, fino a quando le sue mani non furono piene di sangue. Le guardò per bene senza nessuna emozione sul viso, poi sospirò guardando l'orologio. Erano le cinque del mattino, tra due ore una delle cameriere sarebbe venuta a svegliarla portandole un pezzo di dolce. Era così da quando avevano iniziato a notare dei cambiamenti i lei.
A sguardo basso cercò di uscire da quel vicolo, ma andò a sbattere contro qualcosa. Anzi, contro qualcuno."Scusami." mormorò, facendo per andarsene, ma si sentì afferrare per un polso. A quel punto alzò gli occhi notando con orrore che era stata presa da Ethan Nakamura, accompagnato da altri due ragazzi che non conosceva.
"Oh, ma guarda un pò chi abbiamo qui... Cosa ci fa una come te in un posto del genere?"
"Fatti i cazzi tuoi."
Rachel era disgustata. Ethan era stato espulso dalla sua stessa scuola solo due mesi prima per aver picchiato alcuni studenti del primo anno e in giro si diceva che fosse anche in mezzo a giri di droga. La ragazza sbiancò quando ricordò chi lo aveva fatto espellere. A Ethan questo non passò inosservato.
"Ti sei ricordata eh? Se tu e i tuoi stupidi amichetti non vi fosse messi in mezzo e non avessero fatto quello stupido video..."
Rachel non lo stava ascoltando mentre con la mente era impegnata a ripercorrere il tutto. Ethan che picchiava dei ragazzini, Percy, Jason, Leo e Frank che si mettevano in mezzo per difenderli, Nico e Will che correvano dal preside e lei, Bianca e Hazel che riprendevano il tutto per avere delle prove. Gli altri erano a lezione e non erano stati messi in mezzo, eppure la scuola elogiò tutto il gruppo come eroi.
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I hate you, don't leave me.
De Todo[OttavianoxRachel] [AU|Highschool] [Accenni: Percabeth, Jasper, Frazel, Solangelo, Tratie, ClarissexChris, Charlena, Thaluke, Caleo] Tutta la scuola sa che ci sono due gruppi che si disprezzano. Il primo è formato dai classici amici che amano ridere...