Prologo

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La luna stasera è piena.
Chissà perchè guardandola mi viene in mente lei. Era molto che non ci pensavo, ma mentirei se dicessi che in questi anni non mi è mai sfiorato il pensiero dei suoi occhi.
Non avevo mai rivisto degli occhi così. In nessuno dei milioni di passanti.
Mai più li vedrò.
Il luccichio delle sue iridi era proprio come questa luna, luminoso.
Un bagliore solitario avvolto dall'oscurità.
La sua superfice bianca con quelle minime imperfezioni, che poi insieme sono perfette.
Lei era come questa luna.
Oggi brilla, domani solo per metà, e dopo domani quasi scompare.
Di giorno è invisibile
Ma la notte, la notte lei esce fuori, non ha paura di mostrarsi.
Sono molte le stelle che brillano, ma nessuna di esse può eguagliare la luna.
Lei è unica.
Sì, lo penso ancora.
La penso ancora.

Il sole oggi brilla più del solito.
Non dovrei, non dovrei proprio, ma mi viene da pensare a lui.
Lui era come questo sole, era per me il sole.
Anche da lontano, anche se irraggiungibile riusciva a riscaldarti, a far provare quel calore che anche un'anima di ghiaccio ha bisogno.
Riesce a illuminare gli angoli più buii.
Non esistono braccia più confortevoli dei suoi raggi.
Ma è pericoloso, se ti avvicini troppo ti bruci, rischia di accecarti.
E io dovevo stare attenta.
Ho danzato con il fuoco.
E non me ne pento.
Guardo le mie bruciature con nostalgia ma mai con rimpianto.
Il sole permette la vita, ce n'è solo uno di esso.
Lui è unico.
Sì, lo penso.
Lo penso ancora.

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