La gatta maledetta

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Il lungo tragitto
che percorro inconsciamente
della linea del destino
mi avrebbe fatto ritrovare lì,
prima o poi,
in quel dì medesimo una mattina domenicale, lungo il cortile che antecede la casa
di mia nonna.
Tutto era calcolato.
Tutto era già stato deciso.
Il luogo. Il tempo. Le condizioni.
Perfino le caratteristiche.
Nera.
Era l'universo senza astri.
Era l'inchiostro di un calamaro.
Era il fondo degli abissi.
L'anima di un serial killer. E chissà
se e quanti ne aveva ammazzati
di esseri umani in vita sua.
Con quel suo sguardo fulminante
e la monumentalità
di una kore greca,
l'imponenza di una fèmme fatale,
una Salomè.
Mi stava aspettando.
Chissà se non mi volesse portare
nell'aldilà
come ha fatto con gli altri.
La gatta maledetta.

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