Prologo

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5 marzo 2012.

Oggi,mi appare tutto fin troppo normale.
La mia dolce dimora di legno nel paesino sperduto del "Caravela mi sembra quasi cigolare.
Gli alti e fitti abeti verde muschio che circondano la mia casa creano un fruscio anche abbastanza inquietante.
La luna piena e luminosa riflette attraverso la finestra del nostro soggiorno,formando una leggera lucina confortante quanto misteriosa.
Nonostante questo,sembra una giornata tranquilla.
Il caldo proveniente dalla stufa e dal nostro amato plaid avvolge me e mia sorella.
Siamo sedute sul nostro tappeto in pelle d'orso sintetico mentre giochiamo col mio nintendo Ds.
Qualcosa peró non mi quadra.
Mia madre è sdraiata sul divano anche lei con la coperta,o meglio,con un piumone.
Non mostra il viso a noi,ma giuro di aver visto una lacrima scorrere su quel poco di guancia che si puo notare.
E diciamo che,il suo tremolio è abbastanza evidente.
Mio padre,invece,sorseggia a tratti il suo caffè con un giornale tra le mani e le gambe accavallate.
E anche lui,nel suo modo di fare,sembra ansioso.
"Figliole" disse quasi sussurrando con voce docile.
"Si papà?" Risposimo in coro io e mia sorella kathline,voltandoci entrambe verso di lui con un enorme sorriso.
Un sorriso che scomparve subito dopo un botto.
"Nascondetevi!" Urló mio padre prendendoci per mano e correndo fra le mura di quella casa,mentre io,giravo il volto,scoprendo mia madre "sotterrarsi" sotto le coperte in lacrime.
Arriviamo nella camera da letto e di fretta urla "dentro l'armadio!".
Ci prende in braccio ed entriamo,e prima di lasciarci per un tempo indefinito ci dice:
"Non c'è tempo di spiegare. Skylinn,prenditi cura di tua sorella kathline. Ricordatevi ora e per sempre che siete e sarete qualsiasi cosa accada le mie bambine. Vi voglio bene,siete la mia vita e già lo sapete. Vita che ora,devo abbandonare. Non uscite da qui,starete bene,mi fido di voi. Torneró,non so quando,ma torneró."
Concluse così il discorso per poi chiudere le ante dell'armadio e correre in contro al suo destino.
Strisciai le unghia sull'anta,trascinandomi con loro verso il basso.
Ad accompagnare ció si trovava la mia voce rotta che urlava invano la parola "papà".
Arrivai a sedermi,avvolgendo poi le gambe con le mie braccia e chiudendomi in me stessa.
Mia sorella si mise accanto a me,distolse la mia mano da dov'era e la incroció alla sua.
Una lacrima si fece subito presente sul mio polso.
"Cosa succederà?" Mi chiese kath con voce spezzata e tremolante.
"Non lo so kath,non lo so." Mi limitai.
E poco dopo,un susseguire di urla e spari.
"Addio mamma,addio papà." Sussurrai.
Cessó il tutto dopo circa due ore.
Decisimo di uscire da lì,e in quella stanza non c'era altro che disordine;mobili ribaltati.
Controllai l'orario,00:41.
"Andiamo in salotto" dissi sicura di me.
"Skye,ho paura."
"Stai tranquilla,ci sono qui io."
La abbracciai.
Aveva 11 anni e pure sembrava così fragile.
"Andiamo dai." Le ridissi docilmente.
Annuì.
Percorremmo il corridoio,e alla vista che mi ritrovai davanti il mio cuore raggelato si spezzó.
Sangue,tanto sangue.
Vidi poi mia madre sdraiata a terra,ormai in fin di vita.
Corsi verso di lei,mentre mia sorella era quasi paralizzata.
Mi inginocchiai difianco a lei e poggiai la mia mano sopra la sua insaguinata che teneva poggiata sul suo petto altrettanto insanguinato.
"Mamma.." sussurrai lacrimando.
"Mamma perfavore." Dissi ferma.
"Ho bisogno di te." Continuai.
Non aprì gli occhi,bensì li socchiuse,ma con un filo di voce riuscì a dire:
"Skye, non è finita qui. Sii forte per noi. Non ti vedremo crescere ancora,ma saremo sempre nel tuo cuore. Non ci avete perso."
Chiuse gli occhi e cadde in un sonno eterno.
'Non ci avete perso' ,cosa vuol dire?
Caddi dinuovo in un pianto atroce che segnó la mia vita quel giorno.
"È morta?" Mi chiese balbettando Kath.
"Si..ma dentro di noi,è viva." Dovevo farmi forza.
"E papà?"
"Papá tornerà,ce l'ha promesso."
Non ci credevo molto in quella frase,ma avevo 3 anni in più di mia sorella e dovevo quindi resistere per entrambe.
"Andiamo a dormire,domani,andremo dagli assistenti sociali che ci metteranno in una casa famiglia." Presi una decisione.
"C-c-cosa? Casa fam-miglia?"
"Si kathline,staremo bene,andiamo a dormire dai."
Come non detto,non chiusi occhio tutta la notte.
Ma l'indomani,la nostra vita sarebbe cambiata.
Saremmo andate al difuori della foresta che circondava la nostra casa,e avremmo fatto lo stop per poi dirigerci ai servizi sociali,dove ci sarà affidata una casa famiglia.
La nostra nuova "casa".
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E bene si,ho cambiato tutta la storia.
Ho definito bene la trama sta volta,ed ho capito cosa correggere.
Ho tolto scene e ne ho aggiunte altre,oltre ad aver cambiato totalmente il cast,che ovviamente,metteró dal primo capitolo in poi.
Questo prologo sinceramente mi piace,ma come sempre,un pó troppo lungo per definirsi un prologo pf.

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⏰ Last updated: Feb 27, 2017 ⏰

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