The Dark Side

303 9 2
                                    


«...Cosa lo ha spinto a scrivere un testo così impegnativo, come il dover affrontare alcune situazioni importanti nella vita di tutti i giorni? E devo ammettere che è d'avvero un libro molto bello e appassionante» la giornalista posizionò meglio il registratore.

Prese alcuni respiri, giusto il tempo per pensare alla risposta poi guardò nella mia direzione, spostando subito dopo lo sguardo sulla donna, ed incominciò a parlare «La ringrazio, prima di tutto, mi fa molto piacere che il libro le sia piaciuto...Per quanto riguarda la domanda, mi dispiace ma non posso risponderle, prima deve leggere l'intero libro, e non la trama nel trafiletto della copertina» fece un sorriso finto, ammonendo la giornalista, che divenne molto irrequieta non appena nella stanza si sollevarono delle risate un po' marcate.

Lui, con molta maestria, guardò nella mia direzione di nuovo, nascondendo il sorriso divertito che gli si era formato sulle labbra.

Quella conferenza stampa andava avanti da un'ora ed io ero lì che aspettavo con impazienza lui, troppo preso per darmi retta.

Da una settimana era uscito il suo primo libro, un libro particolare che nemmeno mi accinsi a leggere, non era il mio genere.

«Grazie a tutti per essere venuti, e per gli interessati allo stand qui fuori vendono il libro» annunciò Harry, che ormai era quasi in piedi, con il busto in avanti per poter parlare ancora al microfono.

Con gli applausi, si diresse verso una porticina minuscola e bianca, entrandoci dentro insieme alle sue guardie del corpo.

Era così impenetrabile, sempre riservato, sempre sulle sue. Non dava retta a nessuno, la sua vita girava intorno ai suoi libri mai finiti e a se stesso.

Non c'era nessuno a parte lui e i suoi capolavori incompiuti. Tranne me, sempre lì al suo fianco, sempre lì ad accontentarlo.

Fui definita il suo passatempo, la sua donna di ripiego, ma lui non c'aveva dato tanta importanza a quelle notizie, e a me poco importava cosa pensavano gli altri.

Io, prima di tutto, ero l'unica persona che conosceva chi veramente lui era.

Uscii dall'edificio, abbastanza banale e impersonale per tenere conferenze stampa, ma Harry aveva scelto quella stanza in quell'edificio, perciò nulla da ridire.

Secondo lui non c'era bisogno di fronzoli e che era già tanto se i presenti a quella conferenza sapessero il titolo del suo libro.

Io glielo avevo detto: argomenti così importanti dovevano essere affrontati con minor impeto e sincerità.

Ma lui non mi aveva nemmeno dato ascolto, spingendomi la testa verso la sue erezione, facendomi azzittire in pochi secondi.

Era fatto così, perennemente il capo, perennemente l'uomo che decideva tutto.

I tacchi risuonavano nell'intero atrio, probabilmente definito "all'avanguardia", i giornalisti erano ancora dentro per parlare fra di loro.

L'aria fresca di Londra penetrò all'interno del cappotto, che in principio era pesante ma che con poche folate di vento diventava uno strato sottilissimo di lana.

Rabbrividii non appena appoggiai la schiena alla sua auto, una Range Rover nera, decisamente della sua portata, sia per prezzo che per imponenza.

«...Ci vediamo domani, ciao Chris» uscì da una porticina, mentre salutava il suo editore, per poi voltarsi verso la sua auto e incrociare nuovamente il mio sguardo ammaliatore «Cos'è quello sguardo?» sogghignò sorpassandomi per salire al posto del guidatore, essendo un auto comprata in America.

The Dark Side || Harry Styles-OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora