CAPITOLO 1

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Era tutto perfetto, avevo la mia casa, la mia famiglia, i miei amici... Finché non arrivarono loro. Gli umani. E mi rapirono.
Mi portarono in posto che loro chiamavano zoo. Dicevano che ero molto rara e che arrivavo da lontano, infatti allo zoo faceva molto più caldo e non c'era la neve. Soprattutto la neve mi mancava, mi divertivo, insieme ai miei fratelli, a rotolarmici sopra e giocare a chi ne mangiava di più.

Un giorno però arrivò un bambino, avrà avuto almeno cinque o sei anni. Appena mi vide si illuminò.
" Papà, papà che animale è quello?"
" È una tigre bianca, molto molto rara, pensa che l' hanno portata qui dalla Cina" rispose il papà. " E indovina chi l' ha portata?".
" Tu?? Papà sei stato tu!!! E come hai fatto a portarla fino in India? "
" Ehhh... Esperienza. Anche mio padre lo faceva quando aveva questo zoo"
" Me la regali?"
" Ehm... Si certo, dagli un nome, è una femmina"
" La chiamerò Kyra, ti piace?"
Il padre annuì con un sorriso. Poi il bambino mi fissò negli occhi. Notai qualcosa di speciale in lui. Poi scappò dietro il papà.

Gli anni passarono e rimasi sempre rinchiusa allo zoo. Ormai mi ero abituata al clima, non era più questo il problema. E che mi sentivo molto sola. Ero l' unica tigre bianca in mezzo a 9 tigri rosse.
Tutti quando passavano mi guardavano sbalorditi. Chissà il perché. Io rimanevo lí immobile, e facevo finta di non vederli.
Ogni sera il bambino mi portava la cena. Si era proprio affezionato. Mi ripeteva sempre " Tu sei Kyra. Kyra"
Allora questo è il mio nome. Kyra. Mmhhh... Bello dai! Il bimbo è originale.

Il bambino diventò un ragazzo. Erano passati 10 anni dal mio arrivo allo zoo. Ero cresciuta anche io.
Ogni sera veniva sempre a darmi la cena. Ogni volta si avvicinava sempre di più a me. Io non avevo paura, mi sembrava innocuo. Eravamo diventati quasi amici.

" Kyra, arriva la cena".
Arrivavo sempre in un batter d'occhio appena sentivo il mio nome.
Quella sera il ragazzo avvicinò il suo viso al mio muso e mi sfiorò la fronte con la mano. Non me l' aspettavo. Ritirai di scatto la testa. Ma perché?? Non so cosa mi era preso, voleva accarezzarmi!
Molto lentamente mi avvicinai alla sua mano. Poi lui mi guardò. Non so ma lui era diverso, diverso da suo padre, dai visitatori, dagli uomini che mi avevano catturato. Lui mi guardava con compassione. Nei suoi occhi vedevo il bene.
Mi diede una grattatina leggera sul mento e poi se ne andò.

Un altro anno passò. Un giorno all' ora del mio pasto serale, arrivò il ragazzo, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò : " Io ti porterò via da qui".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2016 ⏰

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