Caro Dan...

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Caro Dan,
È strano scriverti, soprattutto dopo tutto questo tempo.
Sì sono passati due anni, i due anni più lunghi della mia vita.
Nonostante ciò, in questo lasso di tempo mi sono fermato a pensare.
A pensare a cose a cui prima non davo molta importanza.
Mi ricordo ancora il nostro primo bacio, eravamo entrambi molto impacciati.
Non sapevamo come muoverci, finendo con il darci numerose testate, tutto con davanti il panorama di Londra.
Nonostante la nostra incapacità, in quel momento ho provato le sensazioni più belle del mondo.
Per la prima volta nella mia vita ho sentito le farfalle nello stomaco, il cuore battermi a mille e la consapevolezza di non essere solo.
Non era un bacio dato per sbaglio, eravamo entrambi consapevoli del fatto che ci amavano già prima di quel giro sul London Eye.
Ricordo che il giorno dopo eravamo entrambi imbarazzatissimi.
Tu continuavi a morderti il labbro e la guancia, mentre io arrossivo ad ogni sguardo.

Con te ho imparato ad amare, Dan.
Non avevo mai neanche lontanamente immaginato cosa volesse dire amare, la trovavo una cosa futile, ma adesso posso dirti con sicurezza di saperlo, e che non è assolutamente un'inutilità.
Ora come ora non saprei dargli una definizione precisa, l'amore è un sentimento troppo immenso per essere descritto.

Ma sono sicuro al 100% che quello che provavo per te era amore.
Amore forte, puro e vero.
Un amore che non proverò mai con nessun'altro.

Ricordo il nostro primo viaggio da amanti. Ci tenevamo per mano e ci cambiavamo occhiatine fugaci.
Ricordo il 2012, ricordo il nostro allontanamento.
Ricordo come come era stato difficile per me non starti accanto.
Mi ricordo le tue continue crisi esistenziali, ricordo ogni singola volta in cui dicevi di odiare tutto di te stesso.
Quanto mi facevi stare male, non te lo potevi neanche lontanamente immaginare.
Quanto dolore quando ti vedevo piangere disteso a pancia in giù sul corridoio.

Ma ricordo anche quando eri felice anche per le minine cavolate.
Tipo quando ti compravo i maltesers, tu iniziavi a saltellare e mi abbracciavi, aprendo subito dopo il pacchetto e finendolo in poco tempo.

Ricordo le carezze dove la telecamera non inquadrava, ricordo i video tagliati perché non riuscivamo a resistere alla tentazione di baciarci.
Ricordo tutto.

Peccato che la nostra relazione era piuttosto limitata.
Stavamo la metà del tempo fuori casa, per i tour e per i radio show.
Non potevamo baciarci per strada per non correre il rischio di essere fotografati.
Non abbiamo mai avuto la possibilità di essere noi inteso proprio come noi phan per paura.

E adesso me ne pento.
Fidati, se potessi tornare indietro nel tempo, me ne fregherei altamente e ti bacierei anche durante i nostri show nei tour davanti a migliaia di nostre fan.

Peccato che non posso, perché nessuno può tornare indietro nel tempo, e soprattutto perché tu non sei più qui, con me.

Perché un fottuto guidatore ubriaco ti ha portato via per sempre.

Avrei dovuto accompagnati, avrei dovuto salvarti.

Ma non l'ho fatto. E non sai quanto io mi senta inutile adesso.
Ricordo tutto.
Tu mi avevi chiesto di accompagnarti a prendere i cereali, ma io stavo editando un video.
Ero stanco e non avevo la minima voglia di alzarmi.
Ti risposi di no e ci volle più di mezz'ora per convincerti a farti andare da solo.
Avevi provato in tutti i modi a costringermi, con degli abbracci, delle carezze, e dei baci, tutti ben accetti, ma che non riuscirono a staccarmi da quel maledetto divano.

Passò un'altra mezz'ora da quando eri fuori e fu lì che iniziai a preoccuparmi.
Avevamo "Tesco" a poco più di un chilometro da casa, e di solito ci mettevamo una ventina di minuti per fare tutto.

Ma non eri ancora arrivato.
Lasciai perdere pensando che, magari, ti eri fermato ad osservare una delle tante magliette nere che vedevano a quel negozio di vestiti vintage.

Eri pazzo delle band musicali e ogni volta che uscivamo tu ti fermavi davanti a quella vetrina a contemplare ogni singola maglietta.

Passarono altri 20 minuti circa, quando il mio cellulare iniziò a squillare.
Risposi senza neache vedere chi mi avesse chiamato.
Ricordo ogni parola, ricordo di aver buttato il telefono una volta finito di sentire quelle frasi e di essermi catapultato in ospedale.

Ricordo ancora la puzza di disinfettante solita degli ospedali, e lo scricchiolio fastidioso della sedia della sala di attesa ad ogni mio minimo movimento.

Ricordo il volto dispiaciuto del dottore e le mie lacrime alla notizia che tu non c'è l'avevi fatta.

Quei maledetti dottori non mi diedero neanche l'occasione di vederti un'ultima volta.

L'ultima volta che ti vidi fu al tuo funerale, attraverso la foto appiccicata sopra la tua bara.
Eri sorridente in quella foto.
Eri bellissimo, come sempre

Non hai la minima idea di quanto tu mi manchi in questo momento.

Mi manca il tuo sorriso, mi mancano le tue carezze, mi mancano i tuoi sguardi....
Mi mancano i tuoi abbracci, mi mancano i tuoi occhi, mi mancano le tue labbra.

Mi machi tu.

Per il momento sono vuoto, mi sento vuoto.
Senza di te non sono niente.
I miei "colori" si stanno sbiadendo lenamente.

Ti prego di perdonarmi per non essere venuto con te quella maledetta sera.

Ti amo Daniel James Howell.
Ti amavo.
Ti amo.
Ti amerò sempre.

Ma abbi pazienza, in futuro ci rivedremo. Un giorno torneremo a scherzare e a ballare le canzoni stupide, un giorno ci bacieremo di nuovo.

E non vedo l'ora che quel giorno arrivi.

Per sempre tuo,
Phil

.........

Ehy!
Questa è la mia prima one shot, spero vi piaccia nonostante gli errori.
Sono una grande fanatica della ship Phan (come se non si fosse notato bah) e quindi ho deciso di lasciarvi questa breve storia che definirei abbastanza triste (?)

Cose che non c'entrano minimamente:

Felice Benedetta?

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