1. Oggi è lunedì.

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È una dolce mattina...
Gli uccelli canticchiano, il sole è bello alto...
Ma d'un tratto si sente un forte rumore che interrompe la mia tranquillità, un rumore che non vorresti mai sentire la mattina: la sveglia.
Non ho proprio voglia di alzarmi, in più è lunedì mattina.
Altri 5 minuti? Sì dai, posso concedermeli.

-BABY I'M SORRY!!

Come non detto.

-Oh, non adesso...
Sbuffo coprendomi la testa con il cuscino.

Mio fratello non può trovarsi migliori momenti per esibirsi?

-I'M NOT SORRY!

Che palle.
Ma vi sembra normale cantare alle 7 del mattino?

Decido finalmente di alzarmi, vado in bagno, mi faccio una doccia veloce, poi mi vesto e scendo al piano di sotto verso la cucina.

La prima cosa che vedo è l'espressione felice di mio fratello seduto a tavola che mi guarda sorridente, come al solito, con davanti la nostra colazione, possibile che non possa essere anch'io così mattiniera e di buon umore?

-Ma buongiorno, dormito bene?
Chiede con tono ironico, lo sa benissimo che ho dormito pochissimo. 
Gli faccio una smorfia poi rispondo ironicamente:
-Certo, ho dormito come un ghiro!
-Si vede dalle tue occhiaie.
Replica ridendo.
Pochi secondi dopo aver iniziato a mangiare lui si alza frettolosamente, prende il necessario per uscire e mi saluta dicendo:
-Io vado, ci vediamo stasera piccoletta, e non fare tardi.
Odio quando mi chiama così, glielo ripeto sempre, mi fa sentire una bambina.
Ma questa volta non ho avuto modo di ribadirlo perché sono in uno stato di dormiveglia, ignara di quello che mi circonda.

***

Oddio, no.
Che ore sono?
Oh no, è tardissimo!
Non ci credo mi sono addormentata sulla mia colazione...
Ho la faccia imbrattata di latte!
Solo a me possono capitare queste cose.
Mi alzo di colpo, mi pulisco ed esco velocemente, ma poi torno indietro rendendomi conto di aver dimenticato lo zaino.

Quanto posso essere imbranata?

Lo afferro e corro fuori, ma ritorno nuovamente per mettermi le scarpe, sono uscita con le ciabatte, di nuovo...

Okay, perfetto, ora che sono un minimo presentabile posso uscire davvero.

No cavolo, il pullman!
Adesso lo perdo!
Comincio a correre come una pazza.

Ce l'ho fatta, l'ho preso.

Salgo con il fiatone e ringrazio l'autista, vado in fondo al bus recuperando ossigeno.
-Che mattinata di merda.
Borbotto tra me e me, attirando qualche occhiata dei passeggeri.

Arrivo finalmente a scuola.
I corridoi sono vuoti.

Corro verso la mia classe e una volta lì spalanco violentemente la porta dell'aula.
-Ma buongiorno Russo, sono felice che sia stata così gentile da degnarci della sua presenza, e complimenti alla sua delicatezza.

Quanto adoro il sarcasmo della prof.

-Mi scusi, il pullman ha fatto tardi...
Sento le risatine provenienti dai miei compagni, sanno che non è stata affatto colpa dell'autobus.
-Certo, come al solito. Vada a sedersi.
Vado a sedermi accanto a Violet.
-Che è successo sta volta?
-Mi sono addormentata sulla colazione.
Rispondo, lei cerca di trattenere una risata ma la fermo subito;

-Ho dormito 3 ore, per favore.

Annuisce continuando a sorridere.

Prendendo ancora fiato mi sistemo al mio posto, faccio finta di prendere la pagina del libro per seguire la spiegazione e poggio la testa sul banco, sussurrando:
-Quando finisce la lezione svegliami.
Violet fa un accenno di conferma.

***

Sto dormendo profondamente quando il suono della campanella mi sveglia, seguito dall'urlo della mia migliore amica.
-NON CI CREDO.

Zitta e Baciami. [Benjamin Mascolo] {B&F}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora