Capitolo 14

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Chiedo scusa se ora pubblico ogni morte di papa, ma è estate anche per me, e la voglia di far qualcosa è pari a zero. Chiedo ancora perdono!!!! La storia si sta avvicinando alla fine, dopo questo capitolo ci sarà l'epilogo!

-Ce l'hai qualcosa che posso usare come pigiama?- chiesi a Marco.
-mh...fammi controllare- disse aprendo l'armadio che aveva in camera da letto. La sua camera è davvero molto bella e spaziosa: alle pareti azzurre si possono vedere alcune magliette della Juventus appese, in un angolo si trova il letto ad una piazza e mezzo con sopra lenzuola blu e accanto un comodino con sopra varie cianfrusaglie. Opposto al letto, si trova l'armadio e subito dopo la scrivania con sopra miriadi di fogli pieni di calcoli di matematica e disegnini.
-ecco! - esultò Marco passandomi una sua maglietta nera che mi sarebbe arrivata fino alle ginocchia.
Lo ringraziai e andai a cambiarmi in bagno.
Uscita dal bagno, me lo ritrovai davanti e mi chiese:
-ti va di vedere un film?-
-ovvio!- esultai felice.
-io scelgo il film e tu fai i pop corn!- disse
-che ingiustizia! Lo volevo scegliere io il film- dissi mettendo il broncio per scherzare.
-no, scelgo io perché è casa mia!- rispose contento.

Tornata dalla cucina con una ciotola gigante piena di pop corn, vidi Marco già seduto sul divano ad aspettarmi.
-allora che guardiamo?- chiesi curiosa.
-un bel film horror!- esclamò felice.
-ma io ho paura degli horror...- dissi triste e imbarazzata.
-su, su ti difendo io.- disse Marco sorridente.
-mh... E va bene.- dissi scocciata.
Presi una coperta e mi sedetti accanto a lui sul divano.
Dopo solo 10 minuti di film mi nascondevo già sotto la coperta tremando e, ogni tanto, tiravo fuori la testa per vedere che succedeva.
Ad un tratto Marco mi prese per un fianco e mi avvicinò a lui abbracciandomi.
-Elizabeth...- sussurrò Marco.
-dimmi.-
-tu mi ami davvero?- mi chiese guardandomi negl'occhi.
Io annuii e dissi:
-si, Marco, io ti amo- e detto questo, lo baciai.
Passammo la notte abbracciati sul divano, e, quando finì il film, ci addormentammo insieme uno fra le braccia dell'altra.

Quando mi svegliai ero un po' indolenzita ed ero coricata sul divano, ma Marco non c'era. Sentii provenire un profumino allettante dalla cucina, quindi, cercai di mandare via la pigrizia, e mi alzai recandomi in cucina.
Qui trovai Marco intento a preparare la colazione.
-PANCAKE!!!- urlai felice.
-ben svegliata, piccola!- mi salutò lui ancora girato.
Io gli andai vicino e lo abbracciai da dietro.
-buongiorno.- dissi con voce impastata chiudendo gli occhi e annusando il suo profumo.

Finito di fare colazione, fui costretta ad andare via e tornare a casa, altrimenti i miei genitori mi avrebbero scoperta.
Marco mi aveva detto di incontrarci al parco dopo pranzo: mi doveva dire qualcosa di importante e io sono già adesso molto agitata.

-che stupida che sono! Potevo prendere le chiavi sotto lo zerbino!- dissi dandomi della scema da sola.
Era l'alba, quindi i miei stavano ancora dormendo, andai in punta di piedi in camera mia e mi buttai sul letto.
Passai la mattina a pensare a cosa mi avrebbe detto Marco e non stavo più nella pelle!
Guardai nell'armadio e decisi di mettermi un vestitino blu stretto in vita e con la gonna a ruota, lasciai i capelli sciolti e misi dei sandali neri.
Arrivata al parco, trovai Marco seduto su una panchina ad aspettarmi e io gli corsi incontro.
Ci salutammo e poi Marco si fece serio.
-allora, da dove dovrei cominciare?-
-dal principio?- scherzai io. Lui mi guardò male e riprese a parlare prendendo un bel respiro.
-tu, all'inizio, mi davi davvero fastidio. Eri tutta perfettina ed eroina...-
-Ehi!- lo interruppi arrabbiata, ma lui non mi calcolò e andò avanti.

-ma col tempo ho cominciato ad affezionarmi a te, e...mi sono innamorato di te. È difficile, è strano per me perché non ho mai provato questi sentimenti, ma so che con te è diverso. Vorrei passare tutto il tempo che ho con te, e quando non ci sei mi manchi da morire.
Quindi...ecco...volevo chiederti- disse tirando fuori un mazzo di rose- ti andrebbe di diventare la mia ragazza?-

Potrei cambiare...per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora