XIV

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«Quaranta.»
Un sorriso beffardo comparve sul volto del ragazzo che guidava al mio fianco.
«Te scherzi.»
Giovane, viziato e insopportabile.
«No. Quaranta é il mio prezzo fisso, se non ti va bene puoi farmi anche scendere.»
Sbuffò e mi rivolse un'occhiataccia.
«Ve bene ragazzina.»
"Ragazzina" certo, ma se era piú giovane di me!
Girai la testa verso il finestrino, osservando i lampioni che mano a mano si avvicinavano e le case che scomparivano dalla mia vista.
Londra era davvero uno schifo.
Il ragazzo imboccò una via isolata e mi guardò negli occhi facendo un sorriso a dir poco inquietante.
«Dietro.»

Quando salutai l'ultimo cliente, che grazie a Dio conoscevo abbastanza bene, mi avviai verso casa, quando un richiamo mi fece fermare di colpo.
«Nina!»
Mi girai incrociando un verde strabiliante.
«Ciao Noah.»
Il biondo mi raggiunse in fretta con il fiatone.
«Vuoi un defibrillatore?»
«Ahah, divertente.»
Risi.
«Certo che lo é!»
Sbuffò.
«Comunque... Come va con Cloe?»
«É da una settimana che é chiusa in camera sua con Nicholas.»
Abbassò il capo infastidito e tornò a camminare, seguito da me.
«E tu, come stai?»
Non lo so, non sentivo niente ma mi sembrava di dover morire.
«Bene.»
Infilai le mani nelle tasche. Il gelo di dicembre cominciava ad essere insopportabile.
«Mmh... E per Natale, che fai?»
Natale... Tra una settimana é Natale.
«Non lo so. Credo starò in casa.»
Arrivammo davanti casa, e mentre mi voltai per aprire la porta, sentii uno strano calore sulla schiena.
«Ma che fai Noah?!»
Alzai appena la voce in una reazione esagerata.
«Ti voglio bene... Non voglio che tu soffra.»
Detto questo mi depositò un bacio sulla tempia ed entrò nel suo appartamento; ed io imbambolata come non mai rimasi immobile, e solo pochi secondi dopo aprii il battente.
La luce era accesa.
«Ciao Nina!»
Quella voce. Quella soave e dolcissima voce.
«Ciao Nina.»
E quell'altra. Quella che avrei fatto a meno di sentire.
«Ciao.»
Mi tolsi il parka e lo appesi al l'attacca panni; mi girai e li vidi: seduti al tavolo, uno di fronte all'altra mentre consumavano un gelato.
«Ne vuoi un po'?»
Sorrise, io mandai giù con fatica il groppo che avevo in gola e negai con la testa.
«No, grazie. Vado a letto.»
«Buonanotte!»
Due voci che insieme mi facevano venire la nausea.
Dopo svariati minuti a fissare il soffitto bianco della mia camera mi vibrò il cellulare.

Jason: Ehi, che fai?
Nina: Analizzo attentamente il mio soffitto, interessante, eh?
Jason: Ah, si... Hai qualcos'altro d'importante da fare?
Nina: Non direi...
Jason: Ti va una chiacchierata all'Ibiscus?
Nina: Okay... Arrivo.

«Ho un problema...»
Eccolo...
«Cioé?»
Sospirò fissando la tazza di cioccolata calda che aveva tra le mani.
«É probabile il fatto che io sia bisessuale...»
Aspetta che?!
«... Ed é altrettanto piú possibile che io sia innamorato di Oliver.»
I miei occhi erano fuori dalle orbite dallo stupore... Cosa stava succedendo?!
«Aspetta... Fammi capire... Sei innamorato di Oliver? Oliver West?!»
Il mio tono di voce si era alzato drasticamente e quelle poche persone all'interno del locale mi guardarono malissimo.
«Su, stai calma...»
«Ma!»
Mi schiarii la voce e la abbassai.
«Ma io pensavo che tu fossi un etero convinto! Cioé... Tutti i tuoi baciamano e le parole da ragazzo raffinato!»
Mi guardò con sguardo eloquente.
«Se sono raffinato con le ragazze, non vuol dire che io sia etero; anzi! Questo avrebbe dovuto solo insospettirti di più! Dai, pensaci, quale ragazzo "normale" della mia età si comporterebbe come me?»
Aveva ragione...
«Ahm... Okay, e che intendi fare con West?»
Bevve un sorso della sua bevanda e riportò su di me il suo sguardo.
«Niente, cosa vuoi che faccia?»
«Che tu ti dichiari cosí scopate felici e contenti!»
Sgranò gli occhi e scosse appena la testa.
«C-come?»
Agitai una mano davanti al mio viso.
«Dai, non fare il santarellino, hai capito benissimo!»
Sbuffò.
«E come dovrei fare secondo te? Mmh?»
Mi strofinai il pollice e l'indice sotto al mento, ed improvvisamente: il lampo di genio!
«Tra poco é Natale, no?»
Annuí.
«E sicuramente andremo da qualche parte, oppure Alex organizzerà qualcosa alla sua villa.... E a quel punto... BAM! Alcool, sesso e felicità per voi!»
«Si ma... Tralasci un piccolo se ben fondamentale dettaglio...»
Portai gli occhi al cielo e una mano sul fianco.
«E cioé?»
«E cioé che Oliver è etero e felicemente fidanzato con una ragazza con la quale sta da otto mesi.»

Capitolo corto e quasi inutile. Non sono soddisfatta. Ma mi rifarò nel prossimo. Promesso :3

Kiss Me Under The Light Of A Thousand StarsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora