Capitolo 1

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"Jane!" la vocina di mio fratello Oliver suona ovattata mentre apro gli occhi dopo quella che mi era sembrata un'eternità "Jane, svegliati! Mamma ha detto di dirti che sono le otto e mezza" continua salendo sul mioo letto.

Mi alzo mettendomi seduta sul letto, "perché non l'hai detto prima?!" chiedo con la voce ancora impastata dal sonno seppur assai vivida, "Banana ha vomitato" m'informa Oliver mentre si guarda l'ombelico "e tu perché non sei vestito ? Dov'è Banana ora?" faccio più domande di quante dovrei, dubitando che mi risponda ad entrambe, sbadiglio e Oliver finalmente parla: "Nella sua cuccia, credo" dice portandosi un dito sul labbro inferiore e con voce pensierosa.

"Credo proprio dovresti dire a mamma di vestirti." gli dico e lui mi rivolge un sorriso sdentato prima di sparire nel corridoio, lasciando la mia stanza dalle pareti chiare e la porta aperta.

Sento i suoi passi veloci e lo rivedo poco dopo sulla soglia della porta rivolgermi un altro sorriso e dirmi "ah, Buon Natale Jane!" per poi sparire dinuovo, lasciandomi sola a rispondergli "anche a te Oliver".

Scendo dal letto ed infilo un maglione, fisso la mia immagine allo specchio e mi dico che ho un aspetto orribile - la pettinatura che avevo fatto ieri sera prima di dormire ora sembra un nido di vespe sulla mia povera testa; ho il trucco che ieri sera non ho tolto correttamente che accentua le occhiaie intorno ai miei occhi verdi, tipiche di chi si è appena svegliato. Delle ciocche bionde mi ricadono sulla fronte, e le spingo sui lati per evitare che mi finiscano sugl'occhi. Prendo il telefono dal comodino e sorrido nel vedere i messaggi della mia migliore amica Liz che mi augura un felice Natale rispondendole lo stesso.

Vado in bagno per lavarmi la faccia e poi tiro fuori dalla cassettiera bianca un paio di quei calzini pelosi che mamma mi compra tutti gl'anni appena inizia l'inverno.

Esco da camera mia con lo sguardo piegato sul cellulare e nella mano libera la tazza che avevo lasciato sul comodino la sera prima dopo essermi fatta una ciocolata calda. Scendo le scale che danno sul salone e mi blocco prima degl'ultimi scalini mentre vedo Oliver seduto sul tappeto e guardare mioo padre urlando "perché dobbiamo aspettare? Io voglio aprire i regali adesso!".

Mio padre sorride lievemente guardando Oliver che gli fa il labbruccio e prima che possa rispondere, mia madre interviene nella conversazione, sorridendo gentile "perché Jane non è ancora qui con noi, e quindi dobbiamo aspettare che tutta la famiglia sia qui." gli risponde.

"e allora non potremmo mai aprirli" dice Oliver e continua "non senza Josh".

Ahia.

Sul volto di mia madre si dipinge un'espressione triste seppur serena, e nella mia testa mi sforzo ancora di capire dov'è che i miei genitori hanno trovato la forza di affrontare la perdita di un figlio. Dove l'abbiamo trovata tutti, a dire il vero..

Mia madre sorride e dice "ma lui è sempre qui, Oliver, è sempre nei nostri cuori, quindi è come se ci fosse sempre".

Sento il cuore stringersi nel mio petto, e proprio in quell'istante Oliver si gira nella mia direzione "Jane! Ora possiamo aprire i regali!" sorride ed urla.

Scendo il resto delle scale e mi ritrovo nel grande salone, decorato dalla prima finestra all'ultima porta, tappeto, e quant'altro.

Vado in cucina e poso la tazza nel lavello per poi porgere uno sguardo a Banana nella sua cuccia. Mi avvicino e la sento respirare in modo rumoroso come al solito.

"Sei probabilmente il cane più brutto del mondo" le dico, che idea quella di comprare un carlino- penso, " ma sei parte della famiglia, quindi ora ti tieni anche il nome più ridicolo del pianeta." le dico ancora, e Banana mi guarda tirando fuori la lingua.

Lost 》Harry Styles ♡Où les histoires vivent. Découvrez maintenant