" Beh dovresti venire! C'è alcol, erba, belle ragazze... " insiste Kori finendo di cambiarsi.
Lo spogliatoio della vecchia palestra puzza di sudore e ormoni, dandomi la nausea. A quanto a pare a scuola c'è una specie di sciopero, e alcuni degli insegnati hanno deciso di aderire, così io, lui e Zak abbiamo deciso di fare quattro tiri a calcio.
" Non hai sentito Harv? Queste non sono più cose per Louis! " sfotte Zak. Gli do una gomitata finendo di allacciarmi le mie solite scarpe, non avendo con me quelle da calcio.
" Da quant'è che non ti fai una sana scopata? " ridacchia Kori. Idioti, ma ora che ci penso è da un po' che non vado a letto con qualcuno.
Si, c'è stata qualche ragazza ad Edimburgo, ma non troppe. Il tempo che avrei potuto dedicare al sesso, la maggior parte delle volte, mi è servito con il lavoro e con Soph. Con mia madre che se ne sta sempre fuori con David e nessuna babysitter sono io che ho dovuto prendermi cura di Sophia, ma la cosa non mi dispiace. Ho bisogno di sapere che almeno lei è al sicuro, e quale posto migliore per proteggerla se non ovunque, purché sia con me? E poi qualcuno della nostra famiglia deve essere una costante fissa nella sua vita.
" Da un po'. " ammetto con noncuranza. Attualmente, per come vanno le cose nella mia vita mi basto da solo.
Quando avrò sistemato le cose con Sam allora mi concentrerò sulla mia vita sentimentale, magari mi troverò qualcuno, proprio come Nick ha Wendy. Non prima. Non posso rischiare di mettere in pericolo un'altra vita per compensare i miei bisogni di affetto." Chelsie viene. " allude divertito Zak. Stronzo.
" Dovrebbe importarmi? " chiedo mentre ci muoviamo verso la palestra. Kori afferra un pallone dalla cesta appena dentro e ci dirigiamo a passo svelto verso una delle due porte libere.
" Ah non saprei... Magari potreste venire insieme. " mi deride il moro con Kori. So che sta alludendo a prima, quando ha visto Chelsie scendere dalla mia auto.
" Sono solo andato a chiarire alcune cose con lei. " puntualizzo.
" Ovviamente. " ribatte Kori. Alzo gli occhi al cielo e mi posiziono in un punto mentre loro continuano a sghignazzare come perfetti idioti.
" Pensaci. " insiste Zak. Scuoto il capo declinando ulteriormente il loro invito. Non ho voglia di immischiarmi in una festa. Non conosco nemmeno chi l'ha organizzata.
Iniziamo con dei noiosi passaggi semplici, anche perché non possiamo fare molto altro giocando in tre. Altri cinque o sei ragazzi del primo anno nell'altro capo del campo fanno qualche tiro a basket mentre alcune ragazze si sono unite insieme a una professoressa per fare dello stretching.
" Louis!! " sento chiamare dagli spalti ma non mi volto. So che è l'irritante voce di Amanda a riecheggiare nell'intero ambiante. Se pensa davvero di avere una speranza di poter tornare ad essere la mia ragazza si sbaglia di grosso.
La mia ragazza, una definizione che forse nemmeno si addice alla posizione in cui lei era nel rapporto che avevamo. Tenersi per mano durante la pausa pranzo, vedersi solo alle feste e solo per fare sesso non credo sia l'esatto significato di relazione. A dire il vero non mi è nemmeno mai importato molto di avere un qualsiasi rapporto con lei, e non ho nemmeno sofferto o provato fastidio quando ho scoperto che andava a letto con altri, sopratutto perché era un tradimento reciproco. Mi ha solo reso più facile liberarmi di lei.
" Parlando di scopate assicurate... " sghignazza Kori mentre Zak ride e alza gli occhi al cielo. Faccio lo stesso. Dev'essere ridotta proprio male per pregarmi di fotterla.
La mia attenzione viene attirata dall'ingresso in palestra di Wendy, John e Chelsie. Quest'ultima veste degli attillati pantaloni neri, lucidi, con degli angoli di varie sfumature azzurre ai lati. Il corpetto è stretto e dello stesso colore, corto fino ad appena sotto il seno. Ha dalle spalline sottili intrecciate sulla schiena. Il seno abbondante sembra quasi soffocarvi dentro. I suoi lunghi capelli color miele sono ora intrecciati in una morbida treccia che lascia libera qualche piccola ciocca sul suo viso.
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Hearts & Guns. ( l.t. )
ChickLitSiamo il risultato di come veniamo trattati e di cosa viviamo sulla nostra pelle. Entrambi l'avevano capito. Lui era un casino. Un grande e complicato casino. Uno di quelli che sembrano irrisolvibili, come quelle orrende equazioni di matematica a...