Capitolo 5

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Al solo pensiero di aprire il ripostiglio e vedere se al suo interno ci fosse il cane della bambina mi sentii gelare tutte le parti del corpo.

Avevo l'impressione che appena aperta la porta qualcosa di mostruoso mi avrebbe aggredito e mi avrebbe massacrato vivo.

Guardai la bambina e provai compassione, mi faceva molta tenerezza.

Aveva un espressione triste e capii che era per via del suo cane.

Lo aveva perso ed era diventata così per questo.

Ma se stava fingendo?

Se era tutta una presa in giro?

Mi ricordai di averla vista trasformata in una specie di scheletro e che dal mio piano fino all'ultimo mi aveva tormentato a morte e cercato di uccidermi.

Non potevo essere sicuro di nulla.

Una volta aperta la porta del ripostiglio sarebbe potuto succedermi qualsiasi cosa.

Ed io, cosa potevo fare?

Nulla, solo sperare che avrei trovato Bobby e che Alexandra mi avesse lasciato in pace per sempre.

Così mi avvicinai alla porta e tentai di aprirla.

Ricordavo che quando qualcuno doveva andare lì per buttarci dentro qualche oggetto ormai inutilizzabile la porta veniva sempre richiusa a chiave.

Eppure questa volta qualcuno si era dimenticato di richiudere perché la porta si aprì senza l'ausilio della chiave (che tra l'altro non avevo con me).

Entrai in punta di piedi e cercai di intravedere qualcosa attraverso il buio.

Premetti l'interruttore della corrente ma la lampadina che pendeva dal soffitto non si accese.

Fui costretto a vagare per il ripostiglio senza luce e con la paura che scorreva nelle mie vene.

Alexandra entrò anche lei nella stanza buia e si aggrappò con una mano al mio pantalone.

"Bobby?"

Chiamai ad alta voce.

"Bobby dove sei?"

Silenzio totale

Alexandra - La ragazza del quinto piano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora