Capitolo 13: La prima Minaccia

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Mi sveglio nel panico, reduce di un incubo che dimentico all'istante. Lancio uno sguardo fuori dalla finestra, dove due dischi, d'oro e d'argento, illuminano il bosco cupo e mi fiondo fuori dal letto. Mi armo in fretta e furia e, piano piano, apro la porta e attraverso la soffitta. Entro nella camera di Cento e gli poso una mano sulla bocca. Lui apre gli occhi di scatto.

-Non urlare.- sussurro -Andiamo, è ora.

Prende la sua frusta mentre io salgo sul davanzale. Come se fosse una cosa a cui siamo abituati, si butta dalla finestra e io fermo la sua caduta abbracciandolo da dietro, volando poi verso l'edificio abbandonato. Atterro sulle scale, sollevando una nuvoletta di polvere, sguainando velocemente il coltello e allontanandomi velocemente da Ethan, imbarazzata.

Restiamo in silenzio per qualche minuto e mi guardo istericamente intorno. Un disco bianco come un Walucio raggiunge gli altri due astri d'oro e d'argento nel cielo più nero del sangue di Creecko.

Entriamo nell'edificio, passando sotto all'inquietante insegna che recita 'Scuola', ricoperta di polvere e ragnatele di Walucio vuote. All'interno è ancora più spaventosa: un corridoio deserto in cui i nostri passi echeggiano minacciosamente, armadietti e porte chiusi a chiave e, sulla sinistra, una vecchia scala mezza crollata a cui mancano parecchi gradini. Faccio segno a Cento di rimanere fermo e volo al piano di sopra, controllando stanze e corridoi vuoti.

-Non c'è anima viva.- dico a Ethan quando torno da lui. E' solo un sussurro ma le mie parole echeggiano nella scuola, amplificate dai corridoi e dalla tromba delle scale, mentre l'eco rimbalza sulle pareti polverose e storpia la mia voce.

Usciamo e ci sediamo sulle scale, aspettando la Minaccia. Strappo un ciuffo d'erba cresciuto tra le pietre e mi metto a intrecciarlo svogliatamente, per poi triturarlo finemente con il pugnale, sporcando la lama di verde.

Il tempo passa e una farfallina rosa confetto ricoperta di poverina d'oro con le ali poco più grandi di un polpastrello prende a svolazzarmi intorno. La scaccio con uno svolazzo nervoso della mano: le Minacce non si fanno mai aspettare.

-Sicura che sia proprio oggi il giorno della Minaccia?- domanda Cento sbadigliando. Indico i tre dischi nel cielo, oro, argento e bianco, che ora sono perfettamente allineati e rispondo: -E' un segnale, il via dei Programmatori alle Minacce.

Scaccio la farfallina, che ora mi svolazza davanti agli occhi, e quella lascia cadere un po' di polvere d'oro su di me. Starnutisco e mi allontano dall'insetto dispettoso. Inizio a passeggiare per il giardino. Solitamente ci sono centinaia di Waluci che illuminano i lunghi steli ondeggianti con il loro baluginio rosa confetto ma questa notte non se ne vede neppure uno. La farfallina di prima mi si appoggia su una spalla e starnutisco di nuovo. Infastidita, la scaccio ma quella mi fa starnutire ancora e ancora, svolazzandomi intorno. Quando inizio ad avere gli occhi rossi e lucidi e il mio respiro a farsi affannoso, la infilzo nella lama del pugnale con un gesto secco. La guardo meglio ma la farfallina morente si scioglie in un liquido nero e, un attimo prima di toccare terra, si riforma e continua a svolazzarmi intorno alle gambe. Dietro di me, sulle scale, Ethan starnutisce due volte.

-Cento...- lo chiamo ma lui mi risponde con uno starnuto.

Tengo gli occhi puntati sul bosco, il quale ha iniziato a vomitare stormi su stormi di farfalline rosa confetto portatrici di polverina d'oro.

-Cento...- chiamo di nuovo, sentendo che non fa che starnutire. Mi volto verso di lui, incocco una freccia e con un solo tiro infilzo i due insetti per le ali. Ethan barcolla giù per le scale e lo fermo prima che cada, afferrandolo per un braccio. Lui si asciuga gli occhi irritati e si rimette in piedi tossendo piano. Impallidisce vistosamente quando vede l'enorme stormo di farfalle e la ridotta quantità delle mie frecce. Lancia un'occhiata alle due farfalle trafitte... che non sono più trafitte e impallidisce ancora di più, tanto che adesso gli occhi spiccano come stelle nel cielo sulla pelle bianca.

Gli Eredi di Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora