Capitolo 3 - Il passato ritorna sempre

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SKY
<Rispondimi Kre!> urlava Aki al suo fianco.
Io cercavo di individuare dove stava guardando. Era sbiancata di colpo e non rispondeva alle nostre attenzioni.
Stanco della sua assenza psicologica, mi misi di fronte a lei bloccandole la visuale.
<Cosa hai visto?> chiesi fermo sul posto con le mani sulle sue spalle.
Lei mi guardò con i suoi occhi verdi. <È lui, è qui.> sussurrò immobile.

Rekla la guardò con aria vendicativa. <Quale dei due? Chi dei due devo uccidere?> chiese con un sorriso malefico.
La guardai male, ed Aki prese a speigarmi. <Prima che arrivassi tu, Sky, lei aveva un altro compagno, il padre dei suoi cuccioli, Thalon.> io annuii, questo lo sapevo <Prima ancora, quando il nostro branco non c'era ancora, Krepta era capo del suo primo branco con Derek, il suo primo compagno.>

Mentre assimilavo le informazioni, Aki si mise a scrutare le persone.
<Eccolo!> disse per poi mettersi a correre.
Rekla mi fece segno di stare con Krepta e corse dietro alla ragazza.
Condussi la mia compagnaancora sotto shock su dei gradini sotto un portico. La feci sedre e l'abbracciai cercando di farla tornare alla normalità. Chiunque fosse stato quel ragazzo, gliel'avrei fatta pagare per avermi ridotto così la mia compagna.

ESTERNO
Aki corse tra la gente cercando di raggiungere il ragazzo che stava entrando in una via secondaria.
Appena entrò nella strada, lo bloccò urtandolo contro il muro.
<Che cazzo ci fai qui?!> chiese la ragazza cercando di mantenere la calma, nonostante il suo odio.
<Ci vivo!> rispose lui voltandosi, poi sospirò <Mi ha visto, vero?>
<Si!> ringhiò Aki <E lei c'è rimasta malissimo!> nel frattempo fece capolino Rekla.
<Vorrei tanto poterla abbracciare e dirle che sto bene.> disse il moro.
<No! Tu non la tocchi!> avanzò di un passo la ragazza dai capelli bianchi, Rekla, protettiva.
<Si, si. Non le farò del male.>
La rossa, Aki, si avvicinò. <Se solo ti azzardi a...>
<Ragazze.> disse una voce, quasi un sussurro, all'entrata della vietta.
Due figure si avvicinarono ai tre e le due ragazze rimasero sconvolte.

KREPTA
Mi avvicinai alle due mie compagne di branco e sorrisi. Volevo far vedere che stavo bene. Sky mi aveva aiutato a tornare in me, o meglio, è bastato un semplice bacio.
<Lasciatemi da sola con lui. Andate con Sky.> dissi.
Le due annuirono e si allontanarono.
Appena furono fuori dalla via, mi voltai verso quo ragazzo che mi aveva letteralmente spezzato il cuore.
<Ciao Thomas, come stai?> gli sorrisi.

Mi raccontò che aveva una casa e un lavoro. In più aveva trovato anche una fidanzata.
Mi aveva proposto di andare a casa sua così che potessimo parlare con più calma.
Appena avvisai i tre ragazzi che mi sarei assentata un po, Sky si rifiutò di tornare alle tane e volle venire con noi.
Non riuscii a fargli cambiare idea, così salutai le due ragazze e ci avviammo per stradine che non conoscevo.

Thalon, o meglio Thomas, era cambiato. Lo vedevo molto più rilassato ed a suo agio. Forse non era il mio compagno, ma di sicuro si stava comportando da amico.
Arrivammo nel suo appartamento. Era piccolo e con poche stanze. Un bagno, una camera da letto e una stamza che comprendeva salottino e cucina.

Appena arrivammo mi fece accomodare su un divano con Sky e ci offrì qualcosa da bere.
Arrivò con tre bicchieri impilati ed una bottiglia di plastica con del succo fresco.
<So che non bevi, Krepta, così ho preso del succo di pesca. Va bene?> chiese Thomas.
Io annuii. <Si, grazie mille.>
Ci versò il succo nei bicchieri e poi si sedette sulla poltrona alla nostra destra.
La prima domanda fu: <Come stanno i cuccioli?>
Il succo mi andò di traverso e cominciai a tossire. Sky mi mise una mano sulla spalla, poi mi prese il bicchiere e lo appoggiò al tavolino difronte a noi.
<Bene, ad Elros manchi un po, ma con l'aiuto di Sky sta meglio.>
Lui annuì.
<Lily, sta benone e sta crescendo sia in corpo che in mentalità. Direi che il branco andrà a lei una volta che io non sarò più in grado.>

Parlammo di noi e della sua vita in città. Disse che gli mancava un po la vita da lupo, ma stava bene così.
Sky non aprì bocca per tutto il tempo. Fissava Thomas con superiorità e protettivo, come se fossi il sio territorio. Pronto a scattare se mi avesse minacciato.

<E la tua ragazza? Che mi dici di lei.> gli chiesi nonostante il mio cuore facesse davvero male. Si, gli volevo ancora bene e non volevo che lui avesse un'altra compagna, avrei voluto scattarle il collo a morsi.
<Si chiama Laura.> disse sorridente <È una ragazza fantastica, anche se un po irascibile ed egoista. Mi fa sentire speciale e...>
La porta di fronte a noi si aprì di colpo ed una ragazza  dai capelli mori e lisci entrò. <Sono a casa!>

Appena ci vede rimase sorpresa. <Chi sono?> disse avvicinandosi a Thomas.
<Ti ho parlato di Krepta, mi pare.> le sorrise lui <E lui è Sky, il suo ragazzo.>
La ragazza ci guardò con una smorfia. <Ah si, quella.>
Se non fossi umana, ti avrei già staccato la testa. <Se siamo di disturbo, andiamo. Abbiamo alcune cose da fare.> finsi imbarazzo, quando era tutto odio ciò che provavo.
Thomas si alzò. <No, tranquilli. Lei è Laura.>
Ah, ora capivo quel mio odio e sapere la sua identità mi aveva fatto affilare i denti. Sentivo già il sapore del suo sangue scorrere tra le mie zanne.
<Noi ce ne dovremmo andare, ad ogni modo.> disse Sky. Erano le prime parole che aveva detto e Thalon rimase sorpreso dal suo lieve accento latino.

<Bene, andatevene.> alzò una mano Laura e si voltò come se fossimo feccia, e se ne andò in un'altra stanza.
Un ringhio cupo si fece largo nella mia gola, mentre Thomas si schiariva la voce per coprirlo, mentre mi guardava. <Porta pazienza Kre, sapendo chi sei è gelosa.>

Lo guardai. <Lei non è gelosa, lei si sente superiore. Non può farlo con una Capobranco.>
Mi si avvicinò. <Non lo sei qui, e non lo sei per lei.>
Corrugai la fronte. <E per te?>
Lui rimase in silenzio, non sapendo cosa rispondere.
<Andiamo.> mi condusse verso la porta Sky.
Thomas si schiarì la voce di nuovo. <Per il lavoro che stai cercando... da me cercano una commessa. Se vuoi metto una buona parola.>
Annuii. <Grazie. Verrò domani per un colloquio se serve.>

Poi ci voltammo ed uscimmo dalla casa.

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