14. Il cuore non aspetta chi si arrende.

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-Benjamin.
Riesco a dire solo il suo nome in questo momento, ricordando il litigio di ieri.
-Hilary.
Sussurra, poi allontana la sua mano e se ne va senza aggiungere altro.

Ora mi sento decisamente peggio.
Le poche idee buone che mi vengono in mente alla fine si rilevano sempre pessime.

Decido di tornare a casa, dove trovo mio fratello.

Si catapulta da me preoccupato.
-Hilary, dove eri finita?
-Sono andata a fare una passeggiata.
-Ah okay, hai fatto tardi.
Ed è solo in questo momento che mi rendo conto che sono rimasta fuori circa 2 ore.
-Scusa... mi sono persa nei miei pensieri.
-Va bene, piccoletta. Mangiamo?
-No Andrea, non ho molta fame.
Ultimamente non sto mangiando molto, oddio allora è grave.
Salgo lentamente al piano di sopra lasciando purtroppo mio fratello in pensiero.

Vado in camera e mi sdraio sul letto, poco dopo mi siedo e mi appoggio contro lo schienale del letto.
Una lacrima mi riga il volto se penso che prima sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti.

Andrea bussa alla porta e io mi asciugo velocemente la lacrima poi lo faccio entrare.
-Hilary, stai bene?
-Sì certo, benissimo. Perché questa domanda?
Mi guarda con la classica espressione che mi fa capire che non l'ha bevuta.
-Che c'è?
Chiedo facendo un finto sorriso.
Si siede sul bordo del letto.
-Smettila di fingere. So che stai male, che hai?
-Perché pensi che stia male?
-Sei stata gentile con me e per la prima volta non hai contraddetto quando ti ho chiamata piccoletta, dev'essere successo per forza qualcosa.
Sorrido guardando un punto indefinito del letto.
-Dai, dimmi che hai...
Non so mentirgli, perciò gli racconto tutto e lui mi abbraccia.
-Odio dirlo ma io te l'avevo detto. Sei finita per soffrire.
-Punto uno non è colpa sua ma solo mia. E punto due tu ami dire "te l'avevo detto".
Ridacchia prima di riprendere parola.
-Però veramente non stare male... ci sono io qui con te.
-Wow, ora sì che mi sento meglio...
-Ah, davvero? Ma se vuoi puoi anche comprare un'altra casa eh.
Rido per la smorfia che ha assunto.
-Scherzo fratellone, grazie davvero! Ci sei sempre e mi hai sopportato in tutti questi anni e te ne sono molto grata.
-Eh già, è stata un'impresa sopportarti, mi dovrebbero dare il premio Nobel.
Gli lancio un cuscino.

Proprio come facevo con Benjamin...

Mio fratello esce dalla stanza ridendo, dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte.
Sospiro e mi sdraio con l'intento di addormentarmi.

***

Giorno seguente
08:22.

Benjamin.

Il treno non è ancora arrivato, sono qui con Fede e Violet che non fa altro che abbracciarci e piangere, ringraziandoci per tutto.
-È stato bellissimo conoscervi meglio, fatevi sentire di tanto in tanto e tornate presto!
-Sì, senz'altro. Anche per noi è stato molto bello.
Risponde Federico mentre l'abbraccia.
Lei non è neanche venuta a salutarci, ma cosa mi aspettavo?
Che venisse a salutarmi sorridente dopo che le ho detto che non volevo più parlarle?

Il treno arriva e la gente inizia a salire, anche io e Federico facciamo per salire quando un grido attira la mia attenzione.

-ASPETTA!
Mi volto, notando in lontananza Hilary che corre verso la nostra direzione come se non ci fosse un domani.
Mi allontano dal treno e la guardo dirigersi verso di me.

Una volta che mi ha raggiunto si ferma di fronte a me, piangendo mentre io la fisso.
Dopo un singhiozzo fuori uscito dalla sua bocca, mi salta letteralmente addosso posando le sue labbra sulle mie.
Si aggrappa al mio collo con entrambe le braccia.

Zitta e Baciami. [Benjamin Mascolo] {B&F}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora