Capitolo quinto (del sequel)

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Il mare è così limpido e cristallino che ci si specchia attraverso: è di un azzurro trasparente. Si sta bene, il sole è caldo e l'acqua è un refrigerio. Nuoto verso una schiena robusta: è Ruben. Si volta e mi sorride, facendomi segno di spingerci insieme più in là. Ma prima, mi prende tra le braccia e incolla le sue labbra alle mie. Conosco la sua bocca e il suo sapore particolare, ma i baci in acqua hanno un gusto fatto di salsedine, ruvidezza, fascino ed esotico. 

Quando è sazio di assaggiarmi, slaccia le sue braccia dal mio corpo e ci avviamo al largo con potenti bracciate, dicendoci quanto sia bello stare qui. Il cielo è terso e il mare calmo, increspato da un leggero venticello. Ad un certo punto torniamo indietro. Usciamo gocciolanti rabbrividendo per il freddo e, calpestando la sabbia che scotta, corriamo direttamente dentro il nostro bungalow. Non la smettiamo di ridere: Ruben mi prende in giro perché ho i capelli che sembrano l'impasto di una torta, aggrovigliati, pieni di sabbia e nodi. Io, d'altro canto, gli rammento che ancora un po' e nemmeno le creme idratanti basteranno a lenire la sua pelle ustionata dal sole.

Ruben continua a sorridere, sembra non farci caso. Mi spinge nel box doccia, aziona il sifone dell'acqua calda e ce ne stiamo lì, appiccicati, a goderci la sensazione di pulito sulla pelle e dei baci che continuiamo a scambiarci.

Esco per prima, arrotolandomi un maxi telo bianco di spugna e torno in camera. Ammiro i fiori freschi che stamattina sono andata a comprare al bazar: Ruben è un esteta e, come me, ama le cose belle.

D'improvviso si fa buio. Guardo fuori dalla finestra aperta se delle nuvole stiano coprendo il sole. Mi volto verso il bagno ma Ruben non esce.

Le nuvole diventano sempre più scure, ora si sollevano mulinelli di terra e il vento mugghia. Ruben non si decide a uscire: mi affaccio in bagno ma lui è sparito. Strano, che sia uscito senza che me ne accorga?

Il cellulare tace. Mando un sms ma non risponde. Poi qualcuno bussa, apro e mi trovo davanti Leandra. Urlo di paura quando mi alza la testa mozzata di Ruben e, dietro, Kylie mi scruta enigmatica. Pare quasi che mi sorrida beffarda.

Mi sveglio di soprassalto e mi volto: Ruben russa accanto a me. Non filtra luce dalle persiane, segno che è ancora notte. Saranno le quattro o le cinque del mattino, ad occhio e croce.

Ieri sera la festa si è protratta fino alle due. Se ci ripenso vomito. Tra il mio ex Emanuele, l'ex di Ruben Leandra e la loro figlia Kylie, non si salva nessuno. Il primo è un mastino vendicatore, la seconda una vipera assassina e la ragazza una sciacquetta smorfiosa e immatura. Ma è figlia di Ruben e devo trattarla bene.

Sono partita con le migliori intenzioni, ma talvolta nemmeno quelle bastano quando la gente è cattiva. Il party è iniziato male e finito ancor peggio. Sorvolando sugli abiti - Emanuele si è agghindato come un damerino inglese, Leandra era strizzata in un top animalier e in pantaloni bianchi attillati e la ragazzina era più svestita che altro - è stato un fiasco in piena regola. Emanuele non si è mai distinto in brillanti doti organizzative. Il rinfresco è stato deludente: poche tartine e bevande, un complesso musicale non all'altezza, il mega-ospite-vip che ha declinato all'ultimo momento e qualche attricetta poco simpatica. Gli ospiti della beauty farm hanno iniziato presto a congedarsi. Ovvio.

E poi Leandra: se potessi l'avrei strozzata con le mie mani! Mi ha osservato per tutto il tempo da lontano con un'espressione indecifrabile

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E poi Leandra: se potessi l'avrei strozzata con le mie mani! Mi ha osservato per tutto il tempo da lontano con un'espressione indecifrabile. Ad un certo punto si è avvicinata, pericolosa come una pantera. Ha movenze feline. Credevo che, a forza di lifting e botulino, fosse diventata un manico di scopa invece è sinuosa ed elastica. Forse merito del pilates che farà minimo tutti i giorni. Ho ancora la scena davanti agli occhi: io che sto per andare a conoscere la figlia, e lei che mi ferma.

- Signorina Becker?

- Sì?

Mi porge la mano per stringermela. Io le allungo riottosa la mia.

- Mi fa piacere incontrarla - dice. - E non sia sospettosa, non ho nulla da nasconderle.

Ah sì? Mi incollo il sorriso più smagliante e falso che mi riesca e le rispondo:

- Ma certo! Mi scusi, sono un tantino nervosa. Quand'è così, potremmo pure diventare amiche - sto al gioco.

- Per Ruben, naturalmente - continua lei.

- Per Ruben - ripeto come un pappagallo. Quant'è invece odiosa e subdola!

- Sa, finora nessuna è riuscita a farsi sposare da Ruben. Sarei felice se lei riuscisse a farlo capitolare - dice con nonchalance.

E io mi sento il sangue ribollire nelle vene. Le mostro l'anello di fidanzamento all'anulare.

- Intanto questo c'è - rimarco con forza.

Lei sorride melliflua. - Glielo auguro mia cara. Glielo auguro.

Ogni minuto passato, non mi ha convinto nemmeno un po'. E Kylie ha evitato Ruben come la peste: poveretto!

Non riesco a dormire cosi mi alzo, prendo il laptop e mi chiudo nella stanza attigua a lavorare. O meglio, a cercare qualcuno da contattare perché sono io, stavolta, ad aver bisogno di consigli. Ho bisogno di tutto l'aiuto possibile.

Digito su Google "consigli di vita" e mi escono un'infinità di link. Quale scelgo? Inizio a spulciare, li passo in rassegna uno per uno, ne depenno vari, mi paiono tutte fregature. Vado avanti così per un'ora. Sto quasi perdendo la speranza, poi un nome mi attira con la forza di una calamita. Pensare che stavo quasi per darmi vinta e spegnere il Mac!

S'intitola: La vita conta, se hai domande scrivici.

Entro nel sito. E' una specie di eremo di meditazione orientale, tra le foto scorgo un monastero (mi sembra) in un paese con scarsa vegetazione, con un suolo rosso e brullo e un cielo azzurro immenso.

Mi immagino che in quel posto ci siano volontari che arrancano con poco cibo, medicinali e acqua per fare del bene alla gente. Perfetto! Fa al caso mio. Sorvolo sul fatto che non ho ben capito chi siano - se suore, preti, medici senza frontiere, missionari, laici o altro - clicco su contatti e scrivo la mail usando l'indirizzo di posta che non mi identifica.

Gentile organizzazione umanitaria,

Mi chiamo C. e sono una giovane stilista. Scusatemi se tengo l'anonimato ma sono una figura pubblica: preferisco così. Vi chiederete perché vi scriva. Cerco un consiglio su una situazione in cui, mio malgrado, sono finita dentro e non so come uscirne.

Sono capitata per caso sul vostro sito internet e mi è piaciuto molto, ho provato un senso di conforto e di appoggio. Ho pensato di potermi aprire con voi. 

Il problema è questo: si è rifatta viva (dopo anni) la ex moglie del mio fidanzato. Hanno anche una figlia adolescente. Sia lei che la madre sono persone senza scrupoli, dedite solo al proprio tornaconto. In pratica ci stanno minacciando. Ho paura per il mio fidanzato, che subisca ingiuste pressioni e per questo stia male. Inoltre la figlia è completamente succube della madre, e questo crea dolore nel mio fidanzato, che vorrebbe invece recuperare il rapporto con la figlia. Che cosa mi consigliate?

Con stima,

C.

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SPAZIO AUTRICE

Salve dolci fanciulle, piaciuto il capitolo? Secondo voi che risposta si troverà Carol? E che cosa stanno architettando l'ex di Carol, insieme all'ex di Ruben?  A presto col prox aggiornamento! Grazie per le letture e i commenti! 

Il mio adorabile dilemmaWhere stories live. Discover now