Capitolo 1

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Sono brava a dire addio, ma con Parigi è stato difficile. Non come tutte le altre volte almeno, abbandonare è facile quando non ti affezioni più di tanto, ma devo ammettere che Parigi mi mancherà. Mi hanno detto che a Londra piove molto. Sono felice. Amo la pioggia.

Nuova città, decima vita. Mi chiamo Hannah Collins, ho 17 anni e ho già abitato in 10 posti diversi. So parlare 4 lingue: inglese, francese, italiano e tedesco. Mio padre Edward Collins per lavorare è costretto a viaggiare molto e con lui tutta la famiglia,io, mia madre Chaterine Evans e mio fratello Cameron. Infatti quasi ogni due anni dobbiamo abbandonare amici, lavoretti vari, scuola, per trasferirci. Mi piace l'idea di viaggiare tanto ma amo l'idea di avere una casa. Un posto che ritorna sempre. Questa certezza che io non ho.

La mia unica passione è l'arte. Parigi era fantastica, lì non c'erano limiti e non avevo scontri, si sono una persona tosta, ma mi ritengo anche gentile e socievole... A volte. Mia mamma dice che ho la testa sempre tra le nuvole, ma non è vero. Mi piace ragionare e soffermarmi su particolari che altri potrebbero non notare.Ecco perchè ho tanti amici... Purtroppo sparsi in tutto il mondo. Ho i capelli color cioccolato mossi e lunghi e occhi azzurri.

Mentre guardo fuori dal finestrino la mia nuova città, sento la voce di mio padre che inizia a dire "Londra è una città fantastica! Sono sicuro che vi troverete benissimo, le persone sono simpatiche e socievoli e abbiamo una bella casa in periferia... Ah Hannah, dimenticavo di dirti che ti ho iscritta a un corso d'arte che fanno in una piccola galleria che si trova nella zona di Camden Town!" "Ohhh fantastico! Sono sicura che mia piacerà molto!" non so se devo essere felice o no. "E per te Cam ho comprato un bel pianoforte così potrai esercitarti quando vuoi!" Dimenticavo di dirvi che mio fratello suona il pianoforte, ma non ho ancora capito se gli piace veramente o lo suona solo per far contenta mamma che adora la musica classica.

Mio padre inizia sempre così il suo discorso, tanti regali e tanto affetto.

"Sapete che io avrò molto lavoro, e non ci vedremo molto, ma sono sicuro che ogni due settimane tornerò a casa, mi dispiace ma..." ancora??? no... "Ogni 2 settimane? Dici così tutte le volte e poi torni dopo minimo due mesi!!" sbotto, non ci casco più, solita storia, pensa ancora che io sia la sua dolce piccola bambina ingenua, ma si sbaglia. Non ci credo più.

Le uniche parole che si sentono dopo sono "Siamo arrivati".

La casa era una classica casa inglese, bianca a due piani più mansarda uguale a molte altre. Mi piaceva. Prendo il mio zaino e la mia valigiona che assomiglia più a un baule e salgo in camera mia, piccola ma graziosa... Qualche ritocco ed è perfetta! Appoggio il mio baule sopra il letto e corro a vedere la camera di Cam che è uguale alla mia solo dall'altro lato! Forse tra tutte le camere che ho avuto è la migliore! Passo dalla camera dei miei che ovviamente è la più grande, e ovviamente verà occupata solo da mia madre... Dio quanto mi da fastidio che la lasci sola. Amo le finestre enormi che ci sono in salotto. Penso che mi ambienterò bene.

Intanto abbiamo ordinato 2 pizze per cena, mio padre è già scappato e questa volta mi sonno rifiutata di salutarlo. Oggi no. Mi sdraio nel divano e accendo il cellulare che è quasi andato in tilt per i troppi messaggi e inizio a leggerli, soliti messaggi: Mi manchi giàà, Spero che ritorni, Spero di rivedeertii e così via, proprio so trovarmi il modo di mettermi allegria e mi scende una lacrima...

Mi metto i miei "pantaloni largoni" preferiti e scendo a mangiare, la prima cena a Londra, la prima. Mia mamma, Cam ed io. Dopo la TV e la buonanotte me ne vado in camera. Non mi ero accorta di quanto ero stanca, troppo. E poi mi esce dalla bocca una frase che non mi aspettavo

"Buonanotte papà"

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