29. Fighter

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Could only see the good in you
Pretended not to know the truth
You tried to hide your lies, disguise yourself
Through living in denial
But in the end you'll see
You won't stop me

"Resteremo qui per un po', quindi vi consiglio di mettervi comodi. Ambasciatore, tu e Natasha dovete cambiarvi i vestiti, con quei completi non passate affatto inosservati. Datevi una rinfrescata, e poi fatevi una bella dormita." Ashton e Natasha annuiscono, e mentre faccio loro strada verso la camera da letto, mi si stringe lo stomaco.

Mio dio, non è cambiato niente dall'ultima volta che sono stata qui. È così strano - e doloroso - rientrare in un posto legato al passato. Tutti i ricordi fanno a pugni nella mia testa, sovrapponendosi, e una nausea improvvisa mi attanaglia lo stomaco. Ma non è niente in confronto a quando apro la porta della sua stanza. Nonostante sia rimasta chiusa per anni, è ancora intrisa del suo profumo, e io sento le lacrime premere per uscire.

Mi avvicino al suo armadio, e lentamente apro le ante, mentre nella mia mente risuona la risata di Bellamy, per ogni volta che venivo qui e ne approfittavo per rubargli una t-shirt. Dopo la sua morte non ho avuto il coraggio di buttare nessuna delle sue cose, vestiti inclusi. Senza concentrarmi troppo, prendo dei vestiti a caso e li porgo ad Ashton, mentre rovisto nel cassetto dove c'erano i miei vestiti che avevo lasciato qui. Di nuovo, li scelgo a caso prima di passarli a Natasha, che mi sorride debolmente.

"Grazie, Ross... E non mi riferisco solo ai vestiti" me lo sono sognata, o l'ambasciatore Ashton Irwin mi ha appena ringraziata?

Annuisco, incredula, prima di lasciare la stanza, chiudendomi la porta alle spalle. In salotto regna un silenzio inquietante, e prendo un respiro profondo, prima di tornare dai miei compagni.

"Qual'è il piano, adesso? Rimanere nascosti qui come conigli spauriti?"

"Hai un'idea migliore, Shawn?"

Perché continuano a lamentarsi e mettersi contro qualsiasi decisione presa? Si può sapere qual'è il loro problema?

"Dobbiamo darci un taglio, ragazzi, prima che la situazione degeneri. Fino a ieri eravamo un gruppo di amici, e ora a malapena ci guardiamo in faccia. Così non va affatto bene, e rischiamo di mettere in pericolo la vita dei nostri compagni e dell'ambasciatore" magari fosse così semplice, Michael.

"E come proponi di fare? Non so se l'hai notato, Michael, ma non ci fidiamo gli uni degli altri. D'altronde ci avete mentito per anni, come potete pretendere che ci fidiamo di voi?" come ho fatto a non vedere prima questa versione di Sam?

"Chissà, magari potrebbe bastarvi il fatto che vi abbiamo salvato le chiappe. Non è sufficiente come prova di fiducia?" il tono tagliente di Luke rispecchia alla perfezione come mi sento. Sono pienamente d'accordo, dovrebbero ringraziare il cielo che li abbiamo portati con noi qui - anche se hanno rischiato di prendersi qualche pallottola durante il tragitto, Shawn in particolare.

"Non avevate molta scelta, visto che noi siamo gli unici a sapere chi è la persona che vuole rapire l'ambasciatore." vorrei ribattere dicendo a Calum che Luke sa perfettamente chi è Gabriela, anche se non me ne ha ancora parlato, ma decido di tenermelo per me.

"Ah davvero? E allora illuminaci, Calum. Chi è Gabriela?" il disprezzo è evidente nel tono di voce di Luke, ma non so se è dovuto alla situazione con Calum o se sia colpa del solo pronunciare il nome di questa misteriosa ragazza.

"Non so se conoscete il cartello dei Vasquez. In Messico e a Los Angeles sono molto attivi, e non solo per quanto riguarda la droga. Armi, omicidi su commissione, rapimenti... Il pacchetto completo, insomma."

"Li conosco bene. Un anno fa ho arrestato il loro capo, Carlos, e al momento il cartello si sta sgretolando, da quello che mi hanno detto le mie fonti" i tre agenti dell'FBI si scambiano una strana occhiata che non riesco a decifrare, prima che Sam prenda la parola.

"Era così fino a circa sei mesi fa. La figlia di Carlos, che prima dell'arresto del padre non aveva mai voluto avere niente a che fare con i suoi affari loschi, ha pensato bene di prendere le redini del cartello."

Mi ricordo della figlia di Carlos. Era una ragazza impaurita che non avrebbe mai fatto male a una mosca.

"Ok, ma questo cosa c'entra con Gabriela?" chiede Michael, appoggiato al tavolo della cucina.

"Gabriela e la figlia di Carlos Vasquez sono la stessa persona."

Spalanco gli occhi, incredula. Come ha fatto quella ragazza spaventata persino dalla sua ombra a diventare il capo del cartello? È una regola non scritta, ma il capo deve essere spietato e senza cuore... Ed è esattamente quello che ha cercato di farmi capire oggi. Non ha mostrato nessuna esitazione, e se non ci fosse stato tutto quel trambusto Natasha sarebbe morta e io e Ashton saremmo finiti torturati in chissà quale magazzino abbandonato a Città del Messico. Come ho fatto a non riconoscerla?

"Ma che cosa può volere un cartello messicano da un ambasciatore dell'Europa orientale? Qual'è il collegamento?" è esattamente quello che mi sto chiedendo anche io, Lori.

"Lo stesso che ha spinto il nostro governo a voler fare affari con l'Arzmakistan. Il territorio è pieno di risorse minerarie e petrolifere, e se dei trafficanti avessero accesso a tutto questo, il loro impero si espanderebbe a macchia d'olio."

Ora tutti i pezzi del puzzle sono andati al loro posto. Era tutto così dannatamente ovvio, come ho fatto a non arrivarci prima?

Accanto a me, Luke non ha detto ancora una singola parola. E non sembra nemmeno sorpreso dalle parole di Shawn. Ho la fastidiosa sensazione che lui mi stia nascondendo qualcosa, che lui sia a conoscenza di altri particolari su Gabriela.

Come se mi leggesse nel pensiero, Luke si volta verso di me e mi si avvicina. Con la mano sposta la fasciatura di fortuna - intrisa di sangue, per la cronaca - per controllare la mia ferita. "Devo controllarla meglio e verificare che il proiettile sia uscito. C'è un'altra stanza in questa casa o devo farti stendere sul tavolo?" Luke sorride malizioso, e per un secondo sembra che siamo solo noi due. Scuoto la testa e sorrido debolmente, prima di fargli cenno di seguirmi.

Avanziamo piano per il corridoio, fino a ritrovarci in quella che una volta era la stanza della piccola Lori. Apro la porta, e non faccio in tempo ad entrare che Luke ha già richiuso la porta alle sue spalle, prima di far aderire la mia schiena contro di essa. Il modo in cui mi sta guardando adesso mi fa venire la pelle d'oca - uno sguardo intenso, così carico di significato. Appoggia la sua fronte contro la mia, mentre il suo respiro caldo si scontra contro la mia pelle. I nostri sguardi sono incatenati, e sembra che il tempo si sia fermato. Appoggio la mano sulla sua guancia, accarezzando la sua pelle, e prima che io riesca a fermarle, le parole scivolano fuori dalle mie labbra.

"Cosa mi stai nascondendo, Luke?"

Lui sospira, allontanandosi da me. Si passa una mano tra i capelli, prima di riportare lo sguardo su di me e sganciare la bomba.

"Gabriela era un'agente della DEA... Ed era la mia partner fino a sei mesi fa."

SPAZIO ME
Dan Dan Dan... No ok, perdonate il mio disagio 😂 capitolo intenso di colpi di scena, non pensate? Vi aspettavate una cosa simile? Sono curiosa di sapere le vostre opinioni.
Inoltre, ho appena pubblicato il primo capitolo della mia nuova storia. Si chiama Surprise, e la trovate sul mio profilo, se vi va passate a darle un'occhiata.
Grazie per tutto, siete le migliori lettrici del mondo ❤️
Alla prossima, bacini 🍬❤️

Undercover Love ~ Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora