Di solito, per Sam, avere l'influenza era un autentico schifo ma, chissà come, Gabriel riusciva a rendergli sopportabile anche quel malessere, riempiendolo di coccole e premure. Di giorno era occupato con il lavoro, non osando nemmeno chiedere di tornare a casa prima ma quando rientrava, si faceva perdonare di averlo lasciato solo cucinandogli piatti appetitosi, facendogli delle spugnature con acqua e aceto o passandogli un cubetto di ghiaccio a forma di delfino su tutto il corpo, inventandosi mille giochini piccanti...
Qualche giorno dopo, Gabriel tornò a casa su di giri: «Sammy, abbiamo un nuovo caso! E ho bisogno del tuo aiuto.»
«Non so se posso...»
«Eddai, pasticcino! Zac e Meti ci hanno proibito di lavorare insieme in ufficio, non fuori.»
Gli spiegò che un certo Alex Storti, podologo, aveva denunciato il suo ex amico Ash Miles, dj radiofonico, chiedendo un risarcimento danni di 10.000 dollari perché, durante un fuorionda, avrebbe fatto una battuta denigratoria nei confronti del suo studio, facendogli chiudere bottega.
«Il mio scopo» concluse Gabriel, «sarà quello di dimostrare che in realtà l'attività era già in crisi e che avrebbe chiuso comunque. Che ne dici?»
«Ottimo ma stai dimenticando un altro argomento che potresti usare a favore del tuo assistito» replicò Sam, esaminando le carte.
«E sarebbe?» chiese con gli occhi che gli brillavano.
«Ash aveva messo a disposizione di Alex degli spazi pubblicitari gratis, quindi si potrebbe chiedere un conguaglio» vedendo che Gabriel gli stava sorridendo soddisfatto, esclamò: «Non ti era sfuggito! Volevi vedere se ci arrivavo anch'io!»
«Assolutamente no! Non mi era proprio venuto in mente!» protestò, tirandolo contro di sé. «Vedi che mi sei indispensabile?»
«Bugiardo...» gli soffiò sulle labbra Sam, prima di baciarlo.
Dopo una settimana, Castiel decretò che Sam era guarito e che poteva tornare a casa.
L'ultimo giorno della sua permanenza, Gabriel gli portò a letto, per colazione, un vassoio con sopra un bicchiere di aranciata e un piatto su cui era posato un mazzo di rose, ma ormai Sam aveva capito che niente era ciò che appariva, infatti, guardando meglio si rese conto che i boccioli erano formati da fette di prosciutto crudo, inserite in un fico non troppo maturo, tagliato in quattro attaccato solo alla base. Il gambo invece era uno stelo di erba cipollina e le foglie erano basilico, il tutto condito da un filo di aceto.
Era questo che amava di Gabriel: quelle piccole attenzioni che lo facevano sentire importante. Per certi versi gli ricordava Dean: sarcastico ma pieno d'insospettabili tenerezze.
«Certo che uno potrebbe anche abituarsi a questi vizi» sospirò.
«E perché non lo fai? Voglio dire... in questi giorni mi... mi è piaciuto tantissimo svegliarmi tra le tue braccia, prepararti da mangiare...»
«Sentirmi tossire e starnutire tutta notte...» scherzò Sam.
«Beh, nessuno è perfetto, comunque che ne diresti di... di trasferirti a casa mia?»Gabriel era eccitatissimo: Sammy aveva accettato e fra tre giorni si sarebbe trasferito da lui!
Che cosa gli avevano detto a quella lezione di feng come-si-chiama cui l'aveva trascinato Garth? Se volete un compagno o una compagna, chiedetevi se avete fatto veramente spazio affinché entri qualcuno.
Spazio... Aveva gli armadi che scoppiavano, contenenti vestiti che non indossava da secoli; cassetti che traboccavano di calzini, la maggior parte spaiati; biro che non funzionavano e chiavi che aprivano chissà che cosa; scaffali della libreria che straripavano di libri e DVD di cui si riprometteva un giorno o l'altro di scoprirne il contenuto e ogni superficie orizzontale della casa era ricoperta da pile di giornali del secolo scorso...
Fino a quel momento non aveva avuto importanza: gli unici problemi che aveva erano vincere le cause in tribunale e combattere contro le rate del mutuo ma ora... ora nella sua vita era entrato Sammy Winchester e se davvero voleva tirarlo nella sua casa e non solo nel suo letto, doveva creare lo spazio per lui e i suoi oggetti.
Gettò un po' di vestiti in cui non entrava più. "Troppa pancetta!"; svuotò i cassetti e anche il sacco dei panni sporchi, cercando per ogni calzino il suo compagno. "Basta essere single!" pensò buttando quelli spaiati. Le chiavi misteriose... "Male che vada, chiederò al ferramenta di farmene una copia. Le uniche importanti sono quelle di casa, dell'ufficio, della macchina e del mio cuore... ma quella ce l'ha Sammy." Sorrise per quel pensiero sdolcinato che gli era venuto. Libri, giornali e DVD... magari a Sammy sarebbero interessati... forse... Alcuni erano così divertenti! Sul serio come si poteva buttare un giornale la cui copertina strillava: "Rapito dagli alieni! «Mi hanno costretto a ballare un lento»"?
E finalmente arrivò il gran giorno! Gabriel andò a prendere Sam a casa con il pick up e misero il motorino e tutti gli scatoloni nel cassone. Una volta nella sua nuova casa, Sam sistemò i vestiti e la biancheria nell'armadio e nei cassetti, ripromettendosi di sistemare gli altri oggetti un giorno o l'altro...La convivenza all'inizio non fu facile, non solo perché Gabriel era tremendamente disordinato e Sam passava ore in bagno ma anche per lo strano modo che aveva a volte l'avvocato di ragionare.
«Sam, se entrasse uno sconosciuto in questa casa che cosa penserebbe, eh?» gli chiese un giorno Gabriel, lanciando delle occhiate contrariate in giro.
Eh no! Non poteva proprio rimproverarlo per quel caos che si ostinava a chiamare casa!
«Penserebbe che qui ci abiti una persona molto disordinata.» "E non sono io"
«Appunto! Una persona! Ma noi siamo in due. Ti rendi conto che, a parte lo shampoo per capelli ultrasetosi e lo spazzolino in bagno, in giro non c'è niente di tuo?»
Sam sbatté le palpebre sorpreso: non era la conclusione che si era aspettato. «C'è... c'è il mio motorino in garage.»
«Solo perché non puoi piegarlo e infilarlo in un cassetto.» Lo afferrò gentilmente per le braccia e lo guardò dritto negli occhi. «Samuel, ora questa è anche casa tua ma tu continui a comportarti come se fossi solo un ospite. Avrai delle foto della tua famiglia da piazzare in giro, no? Dei libri da infilare negli scaffali, qualcosa che urli al mondo "Ehi, ragazzi! Anch'io vivo qui!"»
Sam tirò fuori gli scatoloni dall'armadio e ne estrasse gli altri oggetti che si era portato dietro.
«Che cos'è quella coppa?» chiese Gabriel, prendendola in mano. «"Trofeo di matematica a Sam Winchester". L'ho sempre saputo che eri un genio!» esclamò entusiasta.
«L'ho... l'ho vinto perché so fare i calcoli a mente» rispose un po' imbarazzato per quell'iperbole.
«Merita il posto d'onore!» nel dir così, andò verso la libreria e spostò un po' di DVD facendone cadere uno.
Sam si chinò a raccoglierlo: Casa Erotica 13, imbarazzato, si affrettò a rimetterlo a posto, buffo però, anche Dean aveva quella serie...
«Pensavi che avessi filmetti tipo Kramer contro Kramer o Il cliente? Naaa, io guardo solo film intellettualmente stimolanti. Prendi questo per esempio» e ne tirò fuori uno intitolato Il fattorino delle pizze fa una consegna speciale. «Il protagonista afferma di amare la babysitter, eppure passa buona parte del film a sculacciarla, secondo te perché lo fa? Forse lei aveva fatto qualcosa di sbagliato...»
«Ti sei davvero posto questa domanda?» chiese Sam allibito.
«Non io ma è quello che ha detto Cassy la prima volta che l'ha visto...» ridacchiò al ricordo. «Come vedi, sono film che pongono grandi interrogativi» gli disse facendogli l'occhiolino.
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Tu, la cosa più importante
FanfictionSam e Gabriel hanno scoperto di amarsi ma diversi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.