Virus

Cap. 4

Quando apro gli occhi sento un gran dolore alla testa e un liquido rosso percorrermi il viso. Sono ancora sdraiata per terra ma non nello stesso luogo di prima. Il silenzio del deserto è stato rimpiazzato dal dolce cinguettio dei passeri ed il colore del terreno non è più dorato, bensì verde.
Mi trovo in una sorta di capanna, circondata da utensili di ogni genere.
Coltelli, lance, fionde, pentole e piatti di legno. Non c'è traccia del mio zaino e tanto meno dei ragazzi che mi stavano seguendo.
Vorrei alzarmi ma non ne ho la forza.
La testa mi pulsa ed ogni singolo muscolo del mio corpo è duro ed ingrossato. Per fortuna l'udito sta migliorando, nonostante senta ancora un lieve fischio dall'orecchio destro. Il sangue arriva, lentamente, fino alle labbra e mi costringe a pulirmi con la mano. Ha un sapore aspro ed è molto denso.
Percepisco delle voci provenire dall'esterno del nascondiglio e mi vengono i brividi.
Se sono i selvaggi, mi uccideranno...
Ho la gola secca, sto morendo di sete.
Il cuore comincia a pompare sangue all'impazzata e l'agitazione prende il sopravvento. Aiuto. Cosa faccio!?
La mia mente non ragiona. Vuoto totale.
Li sento avvicinarsi. Stanno entrando.
Capisco di non avere più scampo.
Chiudo gli occhi e aspetto.
I loro passi, le voci, questo posto, sembrano provenire da un film dell'orrore.
Il mio respiro diventa ogni secondo più affannoso. Sto tremando, mi sento come se fossi legata da una fune invisibile. L'attesa è snervante.
Vogliono proprio deridermi i farmi soffrire?
Dall'orecchio più sensibile avverto delle risate.
Per caso si stanno divertendo nel vedermi ferita ed indifesa?
Sto per piangere. Le forze sembrano avermi abbandonata.
Potrei alzarmi in piedi e, con uno scatto felino, afferrare una delle armi poste alle mie spalle.
No. Non ce la faccio.
Getto la spugna. È troppo tardi per trasformarsi in un leone.
Andrò via da qui, nello stesso modo in cui sono arrivata.
Mentre la mia mente è piena di pensieri, vengo distratta da un silenzio inquietante.
I loschi individui hanno smesso di parlare. Anche se non posso vederli, so per certo che ognuno di loro mi sta osservando e studiando.
Staranno pensando di uccidermi e mangiarmi pezzo per pezzo oppure di usarmi come combustibile per il fuoco?
Queste macabre immagini appaiono una per una nella mia testa e mi fanno rabbrividire.
Mi accorgo che uno di loro si sta avvicinando a me.
Riesco a percepire il rumore dei ramoscelli schiacciati al suolo, nonostante io abbia ancora gli occhi chiusi.
Non accade niente.
Sono impaurita e le goccioline di sudore scendono sulla mia fronte, bagnandola.
Ormai è vicino, sento il suo fiato sul mio collo. Non oso guardare per paura di incontrare i suoi occhi. Mi limito solo a tremare come una foglia spostata dal vento.
Ora il sangue sta inzuppando la sabbia sottostante, colorandola di un rosso tenue.
Soni qui, sdraiata su questo morbido terreno in attesa di morire con un cannibale, in preda ai morsi della fame, poco distante da me.
Ottimo come inizio...
Improvvisamente sento la sua mano prendere la mia, quasi provocandomi solletico.
Me la solleva delicatamente e alza la manica della maglietta. Riesce a tirarla su fino al gomito e, non appena concluso il gesto, afferma con voce calma « È sana ».
Subito dopo, i restanti individui posti davanti a me tirano un sospiro di sollievo ed il silenzio viene rimpiazzato dal rumore dei loro passi.
Non riesco a trattenermi, apro gli occhi. Rimango a bocca aperta. Non è tutto come avevo paurosamente immaginato. Vedo cinque ragazzi sorridenti con le braccia conserte.
Una ragazza dai capelli color acqua marina mi porge la mano. « Benvenuta! » esclama.
Non so se ritenermi felice o stupita.
Sto sognando?
Questo sarebbe ciò che avrei desiderato accadesse o sta succedendo davvero?

|| SPAZIO AUTRICE ||

Heyyy salve world!
Nuovo capitolo tutto per voi!
Siamo arrivati a 224 visualizzazioni, oddio!!! Non posso crederci, sono veramente tante per me. Grazie mille!
È tutto. Spero che il capitolo vi piaccia, se si fatemelo sapere con un piccolissimo commento.
Sciaooo!
~ Valeeee