3. ¬Una brutta sorpresa¬

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"Menomale che ci hanno rilasciati" disse Ethan sollevato. "Anche se è strano".
"Te l'avevo detto, non avevamo i gioielli con noi e per di più siamo pesci piccoli. Figuriamoci se la polizia pensa a noi".
"Perché allora ci hanno inseguito con un intero esercito?"
Lo volevo distogliere da quei pensieri e dissi: "Ci avranno scambiati per qualcun'altro, non siamo i soli che prendono di mira negozi e gioiellerie".
Eravamo usciti da poco dalla centrale e decidemmo di fare due passi.
Improvvisamente gli chiesi: "Come ti hanno beccato?"
Mi guardò e disse: "Dopo che ho nascosto il bottino sono tornato indietro, non potevo lasciarti da solo. Però più mi avvicinavo e più le sirene si sentivano, infatti c'erano le pattuglie dei piedi piatti. Mi sono nascosto dietro a una colonna e avevano circondato la zona per poi ispezionarla dopo. Non so come, ma mi hanno arrestato, ero troppo stanco per scappare".
Lo vidi e in modo serio dissi: "Hai fatto una cazzata". Poi sorrisi dicendo: "Ma sono contento che lo hai fatto, grazie amico".
Scese il silenzio, la via che stavamo percorrendo era deserta ed erano circa le undici di mattina, ma non durò tanto.
Ethan mi disse: "Ti avevo detto che ti avrei portato in giro per la città e lo farò".
"Grazie Ethan" risposi. "Ma prima dobbiamo recuperare ciò che è nostro". Anche se sapevo che non avrei tenuto neanche un diamante di quelli che avevamo rubato, la mia etica me lo impediva.
"Hai ragione, fammi solo ricordare dove gli ho buttati..." Stava provando a ricordare quando gli venne in mente il luogo.
"Dietro al negozio di liquori. Sai quello in cui andavamo da piccoli?"
"Il supermarket? Minchia esiste ancora?" Ero sorpreso, certi luoghi rimangono immortali.
"Si, quello." disse. "Andiamo, a quest'ora sarà aperto. Gli sbirri mi hanno ridato gli spiccioli che avevo in tasca, ci compriamo qualcosa".
Camminammo sempre dritto per mezz'ora per poi svoltare a destra per avvicinarci alla zona portuale.
Arrivammo davanti al supermarket.
"Tu entra, compra qualcosa tipo rum, tequila o degli snack".
Vidi i soldi che mi aveva dato...bastavano per qualche barretta al cioccolato.
"Io intanto vado sul retro per cercare il bottino" continuò.
Entrai e vidi la proprietaria del negozio, una vecchia di colore dalla faccia poco simpatica. Chissà che fine aveva fatto il vecchio John.
Comprai qualche porcheria al riso soffiato col cioccolato e andai alla cassa. Quando uscì Ethan non era ancora tornato.
Andai anche io sul retro e appena arrivai da lui gli dissi: "Cavolo amico, quella non è come il vecchio John".
Ma Ethan aveva la faccia sbiancata.
Vidi nel bidone e capì che li aveva nascosti lì i gioielli. Ma c'era un piccolo problema: era vuoto.

 Ma c'era un piccolo problema: era vuoto

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