Piccola premessa: Wattpad è stato così gentile da farmi lo scherzo di fare la conta. Ogni dieci parole, me ne unisce due, così, a caso. Ho ricorretto tutto, e spero non lo rifaccia. Se succede di nuovo mi fareste un gran favore a segnalarmi l'errore!
Vi auguro tanti budini e una buona lettura u.u
× Ottobre. Domenica. 16:48 ×
Stanca di quelle giornate, esausta a causa di tutto il lavoro svolto, stufa di tutto e tutti, inserì la chiave nella toppa del suo piccolo appartamento, pronta ad entrare finalmente nel regno di cui era sovrana.
Voleva solo chiudersi in camera sua, dove due librerie zeppe di libri aspettavano d'inebriarla con l'odore delle pagine ingiallite, andare in cucina dove un tè aspettava di scaldarla lentamente dall'interno, andare in soggiorno dove un pianoforte aspettava di riempire il silenzio dell'appartamento vuoto, dove un morbido tappeto rosso aspettava che in punta di piedi vi camminasse sopra, scalza, girando su sé stessa con una viola tra la spalla e il mento, andare alla finestra e godersi il silenzio dell'imminente tramonto che regalava ai delicati granelli di polvere l'arancione dei suoi raggi, mentre un bastoncino d'incenso avrebbe riempito l'aria d'un odore dolciastro e delicato con sottili volute di fumo bianco ed arancio come i lenti e tranquilli granelli che percorrevano la stanza senza una meta.
Era sempre stata sola. Ma poteva quella chiamarsi solitudine pur venendo considerata da lei stessa semplice apprezzamento della propria intimità?
Solitudine o apprezzamento, non avrebbe potuto fare nessuna di quelle cose.Rimase sulla porta, assimilando d'un colpo l'immagine che aveva difronte.
Entrò lentamente, scavalcando oggetti rivoltati a terra ed altri ridotti in pezzi. Qualcuno era stato lì, ed aveva distrutto ogni cosa. Chi? Un ladro? Molto probabilmente.
Si poggiò le mani sulla bocca, nel vedere il suo pianoforte, a cui rimaneva una gamba sola, inclinato verso il pavimento mentre le corde rotte si arricciavano tra i pezzi di legno pregiato. Le era costato una fortuna.
Raccolse in silenzio una delle gambe, ispezionando senza emettere il minimo suono il resto dell'appartamento, con quell'insolita arma tra le mani.
In camera sua, le librerie erano state buttate a terra, ricoprendo il pavimento di volumi ormai maltrattati e dalle pagine piegate. Il computer era sparito, così come ogni altra singola cosa di valore.
Si sfilò il cellulare dalla tasca dei jeans, digitando il 999.
- Oh, Sherlock. Da quando John si è trasferito da Mary sei rimasto tutto solo... - si mortificò la signora Hudson, poggiando la sua rivista sul tavolino.
Per tutta risposta il giovane uomo roteò gli occhi, seccato. Non ci voleva certo un genio per capire dove sarebbe andato a pare il discorso.
- Forse dovresti cercarti un nuovo coinquilino! - propose, entusiasta.
Ecco, appunto.
-Che ne dici, caro?
Sherlock si mise in piedi, impugnando il violino. Poggiò l'arco sulle corde tese.
-Se vuoi posso cercarti qualcuno che...
Iniziò a suonare lo strumento nel peggiore dei modi, sovrastando le parole della padrona di casa, che si portò un dito all'orecchio e alzò la voce, sforzandosi di continuare la conversazione. Anche se quella,che sembrava più un monologo a senso unico, non si poteva definire certo "conversazione".
-So che John e Mary vengono a trovarti molto spesso... - gridò sopra alle stridule note che graffiavano i muri della stanza. - Però...
Il terribile suono si concluse di colpo, in un silenzio improvviso che fece loro fischiare le orecchie per qualche attimo. - Signora Hudson!- la riprese il consulente investigativo, irritato. Mai una volta che potesse godersi il silenzio in beata solitudine.
La donna sospirò, concludendo mentre si avviava verso le scale. - E va bene. Ma non finisce qui, giovanotto!
Nel tanto ricercato silenzio dell'appartamento, non fu difficile, qualche minuto dopo, sentire le sirene avvicinarsi sempre di più. Si affacciò alla finestra, vedendo una vettura della polizia sfrecciare di fronte al 221B, svoltando alla fine di Baker Street. Continuò a sentire quel suono assordante per qualche altro attimo, troppo vicino se si valuta la velocità con cui il veicolo aveva attraversato la via: doveva essersi fermata quasi subito e di conseguenza l'emergenza era in una appartamento lì vicino. L'auto della polizia era una sola, con al suo interno due soli agenti: nulla di abbastanza grave. Niente che potesse dunque meritare l'attenzione del detective.
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Evil?
Fiksi PenggemarLei, è una giovane ragazza in procinto di diventare medico legale. È nel bel mezzo del suo tirocinio da Molly che viene a conoscere Sherlock Holmes, il genio indiscusso di cui tutti avevano sentito parlare. Tranne lei. Un caso, o forse una sfida, le...