Nico e le Cacciatrici

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Nico stava camminando nellaneve. Aveva un taglio sulla gamba procuratogli da una dracena. Nonaveva una meta, non sapeva neanche dove fosse. L'unica cosa chesapeva era che quello era il 22 dicembre, il giorno in cui avevasaputo della morte di Bianca.

Entrò in un bosco. Faceva moltofreddo, e non aveva più la giacca, l'aveva persa qualche giornoprima, quindi era in maniche corte.

Il bosco era immerso in unsilenzio innaturale, la luce della luna passava appena tra i ramidegli alti alberi, procurando dei riflessi argentei sul manto candido che copriva ilterreno. 

E Nico camminava, pensando a come sarebbe stato se Biancafosse vissuta. 

Probabilmente sarebbero stati vicini in quel momento,a ridere e scherzare. 

Una stretta alla stomaco lo costrinse arallentare. 

Sentì una voce 

 "Nico..."eccheggiavanella suatesta,come fosselontana 

"Nico!Corri!" era una voce calda, femminile, piena d'ansia, 

"Nico,ma è possibile?" Erala stessa, ma aveva un tono irritato 

"Vabene Nico, facciamo una partita" disseancora in tono scocciato 

"Ti voglio bene Nico" tonodolce.

Nico sapeva dall'inizio a chiapparteneva la voce, la stretta si fece più dolorosa, più profonda, 

era la voce di Bianca.


Un po' di neve cadde dalla cimadi un pino, atterrando davanti al ragazzo, che si asciugòvelocemente le lacrime. Sguainò la spada. Sentì un ramo spezzarsi.Con la gamba dolorante, si diresse in quella direzione. Una frecciagli sfiorò la mano, ferendolo, così fu costretto a mollare l'arma.Cercò di evocare un' esercito di zombie, ma aveva già usato moltipoteri per scappare dalla Principessa Andromeda. Una mano femminileprese la spada. Nico si girò di scatto, ma non c'era nessuno. Glisembrò che la luce della luna aumentasse. Cominciò a venirgli unpo' d'ansia. Non poteva scappare senza arma, a meno che non fossepassato dal Campo Mezzosangue, ma come arrivarci? Cercò di sprofondare negli Inferi, ma non aveva ancora tutte le forze che glioccorrevano. 

Prima che potesse escogitare qualcosa, si ritrovòaccerchiato da sei ragazze in giacca argentea, tutte armate di arcoe frecce d'argento anch'esse. Nico le conosceva fin troppo bene,erano le Cacciatrici di Artemide.

-Chi sei, oh straniero?- Chiese una ragazza bionda, sui quattordici anni. Non poteva certoesclamare "Ciao ragazze mi chiamo Nico, sono quello sfigato acui è morta la sorella per colpa vostra, si chiamava Bianca, ma nonimporta, piacere di conoscervi!" Quindi stette in silenzio,sostenendo perfettamente lo sguardo della ragazza.

-Sappiamo che sei unMezzosangue- disse facendo un passo avanti

-Solo i Mezzosangue, vaganosolitari, armati di spade pronte a uccidere, ferire, con vesti per ilcaldo, quando invece il gelo ci investe e tagli sanguinanti edolorosi sulle gambe. Per via di questo fatto, dovresti sapere diaver appena invaso il territorio mio e delle mie ragazze- 

Niconon spiccò parola, continuò a fissare la bionda. Fortunatamente nonera Talia, la figlia di Zeus, che l'avrebbe sicuramente riconosciutocome "il fratello di Bianca"

-Di quale dio sarestifiglio, dunque?-

Lui non rispose

-Ti ostini al silenzio, ècosì? Bene portiamolo all'accampamento-

Nico e le Cacciatrici (Percy Jackson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora