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Era la vigilia di Natale e Jane lavorava perfino quel giorno, dato che la locanda era aperta di mattina. Sarebbe rimasta chiusa dal pomeriggio del 24 dicembre fino al 2 gennaio.
Jane uscì di casa e notò tristemente che non nevicava. La neve creava quel l'atmosfera natalizia che tanto le piaceva, si ricordava di quando era piccola e si metteva ad osservare i fiocchi scendere chiedendosi se sapessero di zucchero. Al pensiero sorrise. Alcune case erano illuminate da piccole lucine che i proprietari avevano probabilmente da decenni, visto che quasi nessuno poteva più permettersele. Sapeva già che quel giorno ad ogni servizio avrebbe dovuto dire "tanti auguri!" o "passi una buona vigilia di Natale!", ma non le dispiaceva. Il Natale era una delle poche cose che la facevano sorridere senza un motivo preciso.
«Buongiorno e buona vigilia!» disse entrando nella locanda e Raphael e Charlotte le augurarono lo stesso.
«Cosa avete in programma per stasera?»
«Niente, come al solito.» rispose il ragazzo.
«Credo che andrò a dormire presto.» continuò l'amica.
«Perché non venite da me? Potremmo fare una cena e poi potreste restare a dormire lì, tanto Marie resterà a palazzo, dovrebbe tornare il 29, come ogni anno.»
«E con cosa facciamo questa grande cena?» scherzò Raphael, ma Jane sorrise.
«Si dà il caso che io abbia la dispensa piena di cibo, un regalo da William.»
«Ecco i privilegi del conoscere il principe.»
«Mi ha invitata al ballo di fine anno a palazzo.» disse all'improvviso Jane.
«Stai scherzando?! Quel ballo è meraviglioso!» esultò Charlotte, facendola sorridere.
«È in maschera, l'abito me lo procurerà lui.»
«Mi piacerebbe troppo partecipare a una festa del genere.» continuò la ragazza.
«Se il Re accetta, anche voi avrete una festa quest'anno. Non mi andava di andare al ballo sapendo quello che facciamo ogni volta e che voi avreste fatto anche quest'anno, quindi gliene ho parlato e mi ha assicurato che cercherà di organizzare qualcosa. E comunque domani è Natale, perciò prima di tornare a casa vi prendete un po' di cibo.»
«No, scordatelo. Quelle cose sono tue, è un regalo per te, non per noi.» disse subito Raphael, ma Jane scosse la testa.
«William l'ha dato a me e io lo condivido con voi. Credo che quest'anno le cose potrebbero andare un po' meglio per me e vorrei che lo fosse anche per voi. E non provate a contraddirmi.»
«Hai un cuore d'oro, grazie.»
Si abbracciarono per un attimo e poi si misero al lavoro.
***
Jonathan e Jane si ritrovarono entrambi davanti la porta di casa, erano arrivati esattamente nello stesso momento.
«Quando dovrai tornare a lavorare?» gli chiese la ragazza mentre entravano.
«Devo tornarci dal 27 fino al 29 e poi ci ritorno definitivamente il 2.»
«Certo che potevano farti restare a casa anche quei giorni.»
«Non sono io a deciderlo. Cosa facciamo stasera?»
«Spero non ti dispiaccia, ho invitato Charlotte e Raphael, i miei amici.»
«No, certo che non mi dispiace, anzi hai fatto bene, almeno avremo un po' di compagnia.»
«E, spero non ti dispiaccia nemmeno questo, li ho invitati a dormire qui.»
«Perché dovrebbe dispiacermi? Va benissimo.»
«Grazie.» rispose iniziando a prendere la pentola.
«Come ci sistemiamo per la notte?»
«Io potrei mettermi nel letto di tua madre e i ragazzi potrebbero stare nel mio.»
«Non è un po' stretto un letto per due persone?»
«Loro sono fidanzati, non credo ci siano problemi.»
Il ragazzo annuì, anche se Jane non poteva vederlo, dato che stava cucinando dandogli le spalle, coperte dai lunghi capelli. Decise di fare una cosa carina, così si alzò e si affiancò a lei.
«Come posso aiutarti?»
La ragazza sorrise, cercando di nascondersi senza riuscirci, e gli porse una melanzana. «Tagliala, ma stai attento a non tagliarti anche un dito.»
Jonathan sorrise, afferrando il coltello e iniziando a tagliare.
***
Jane andò ad aprire la porta e salutò i suoi amici, un po' come aveva fatto con William il giorno prima.
«Jonathan, lei è Charlotte e lui è Raphael. Ragazzi, lui è Jonathan.» disse poi facendo le presentazioni.
«Che cuciniamo stasera?» chiese Charlotte alla ragazza, mentre i maschi avevano iniziato a parlare tra loro.
«Scegli tu.»
Jane aprì la dispensa e l'amica sgranò gli occhi.
«Un regalo piccolino, a quanto vedo.»
«Sono rimasta sconvolta quando l'ho visto. Cosa vuoi fare?»
«Non ne ho idea.»
Alla fine scelsero della carne, cosa abbastanza rara tra di loro, e anche della pasta per festeggiare l'occasione.
Si misero a cucinare, dato che era già l'ora di cena, e appena finirono si sedettero a tavola.
«Di cosa stavate parlando?» chiese Jane, felice che i due ragazzi andassero d'accordo.
«Di lavoro. Se venissi licenziato, potrei provare a cercare un posto nel magazzino dove lavora lui.» disse Raphael.
«Non ti licenzieranno. Non vi licenzieranno.» sbuffò Jane.
«Non possiamo saperlo con certezza, conosci le regole.»
«Sì, le conosco e credo che siano totalmente errate. E poi sapete che potremmo sempre risolvere la cosa.»
«Attraverso il principe?»
«Se il capo non ascolterà noi, ascolterà di certo lui, quindi sì, se ce ne sarà bisogno gli chiederò questo favore.»
«Come ti vestirai per il ballo?» chiese Charlotte cambiando decisamente discorso.
«Non lo so, sarà William a darmi l'abito.»
«E hai un'idea su cosa potrebbe scegliere?»
«No, ma spero che non sia un abito troppo scollato o troppo attillato, mi imbarazzerei a morte.»
«Starai in mezzo a tutti quei nobili, non ti sentirai a disagio? Hanno tutti quei... Modi di fare...» ragionò Raphael e la ragazza annuì.
«Sì e infatti non volevo andarci, ma non ho potuto rifiutare e poi starò soltanto con William e saremo tutti con la maschera...»
«Hai fatto bene a decidere così, è un occasione che non ti capiterà più.»
«No, non faccio altro che illuderlo e mi sento uno schifo.» rispose Jane mettendosi un pezzo di carne in bocca, angosciata. Era l'unica con ancora cibo nel piatto.
«Dovresti dirglielo. Almeno sarà cosciente del fatto che tu non provi niente nei suoi confronti, poi tocca a lui decidere cosa fare.» disse Jonathan, ma prima che la ragazza potesse rispondere la porta si aprì, rivelando una figura incappucciata. Tutti si alzarono in allerta e Jane prese la sua fidata padella.
«Mamma?!» disse Jonathan appena la donna si tolse il cappuccio.
«Cosa... Cosa ci fai qui? Pensavamo tornassi il 29!» disse Jane posando la padella.
«Lo so, ma hanno deciso di fare anche a me un regalo di Natale. Sono molto gentili ultimamente, soprattutto il principe.»
Tutti rivolsero un'occhiata veloce a Jane, che sorrise, ma la donna non si accorse di nulla.
«Marie, loro sono due miei amici, Raphael e Charlotte, spero non ti dispiaccia che io li abbia invitati. Perché non ti siedi? È rimasta un po' di carne.»
«Grazie tesoro, ma ho già mangiato a palazzo. E poi ovvio che non mi dispiace! Questa è anche casa tua, puoi farci quello che vuoi e sono molto contenta che voi siate venuti.» disse la donna rivolgendosi infine ai due fidanzati, facendoli sorridere.
«Adesso noi andremmo, allora.» disse Charlotte, pensando che Marie volesse stare da sola con il figlio e la ragazza dopo tanto tempo.
«Ma potete restare qui, se per Marie non c'è alcun problema.» precisò Jane.
«Affatto, potete dormire benissimo qui.»
La ragazza scrollò le spalle e i ragazzi si lasciarono convincere.
«Come vi organizzate con i letti? Jane può venire da me, o Jonathan, è lo stesso per me.»
La ragazza non ci aveva riflettuto, ma non poteva andare a disturbare Marie: dopo non aver dormito a casa sua per quasi tre settimane si meritava un po' di pace.
«No, non preoccuparti, ci organizziamo noi.» le rispose sorridendo.
«Va bene, io vado a dormire, scusatemi, ma sono stanca.»
«Certo, vai pure, buonanotte.»
La donna andò nella sua camera e appena sentirono la porta chiudersi iniziarono di nuovo a parlare.
«In che modo "ci organizziamo noi"?» chiesero.
«Voi dormite in camera mia e io sto da Jonathan.»
«Ne sei sicura?» le chiese subito il biondo e lei annuì.
«Sì, certo, datemi soltanto il tempo di prendere quello che mi serve.»
Restarono a parlare finché non si accorsero che era mezzanotte.
«Ragazzi, è Natale, auguri!»
Si fecero gli auguri a vicenda e poi decisero di andare a dormire, per non svegliarsi troppo tardi l'indomani. Jane andò a cambiarsi in bagno prima di andare in camera del fratellastro e tirò un sospiro prima di uscire. Charlotte e Raphael avevano già chiuso la porta, la ragazza sperò che non gli venissero certi desideri proprio nella sua camera. Bussò in camera di Jonathan e poi entró. Il ragazzo stava sistemando un po' il letto.
«Sei sicura di voler dormire qui? Se non vuoi, posso andare a dormire un cucina, posso dormire su una sedia o sul pavimento.»
«No, non provarci nemmeno. È la tua camera e non c'è nessun problema.» disse, anche se si sentiva un po' a disagio.
«Preferisci dal lato del muro o dall'altro?»
«L'altro.»
«Hai sempre odiato il muro.»
La ragazza sorrise, era vero. Il più grande si mise sul letto e si appiattì contro il muro, lasciando spazio alla ragazza che si sdraiò subito dopo rivolta con il viso verso di lui.
«L'ultima volta che abbiamo dormito insieme era da piccoli, ti ricordi?»
La ragazza annuì.
«Ti fa impressione adesso?»
«Più che impressione, è strano.»
«Perché?»
«Sono abituata a stare da sola.»
«E adesso è così negativo stare qui con me?»
«Dipende dal punto di vista.»
«Che intendi?»
«Se siamo dei fratelli che dormono insieme può essere positivo.»
«E se sei con un ragazzo che ti ama può essere negativo.» concluse lui e Jane strinse le labbra per un attimo.
«Più per te, io posso soltanto essere un po' a disagio.»
«Non è così brutto, sono con te.»
Ci furono due minuti di silenzio che fu spezzato dalla ragazza.
«Non ti dà fastidio che abbia baciato William?»
«Abbastanza, ma non sei la mia fidanzata e non posso impedirti niente. La vita è tua, le scelte sono tue.»
«Mi dispiace non amarti, sei fantastico. Certe volte mi chiedo perché non riesco ad amarti, potrei avere una vita bellissima insieme a te.»
«I sentimenti non possono essere scelti. A me basta che tu sia felice, per il resto va tutto bene. Se non mi ami me ne farò una ragione.»
«Mi dispiace.» sussurrò la ragazza chiudendo gli occhi per impedirgli di diventare lucidi e il ragazzo la abbracciò.
«Non preoccuparti di questo.»
«Buonanotte, Jonathan.»
«Buonanotte, Jane.» rispose, ma la ragazza stava già dormendo.

||spazioautrice||
Buonasera! È un po' tardi, lo so, e tecnicamente avrei dovuto aggiornare pomeriggio, ma avevo troppi compiti e mi ritrovo ad aggiornare ora. È Natale e io adoro il Natale, non vedo l'ora che arrivi davvero 😍 anche perché ho un urgente bisogno di vacanze scolastiche. Cosa ne pensate del capitolo? Spero vi piaccia! Il prossimo è di passaggio e poi c'è il ballo e non vedo l'ora!! A proposito di balli, a scuola si parla già del ballo del liceo e io non so minimamente cosa aspettarmi, non so nemmeno se voglio andarci! Credo che leggere le storie su wattpad abbia modificato le mie aspettative su qualsiasi cosa... Non credo ci andrò, comunque, ma non ne sono sicura, sto in tilt. Ma va bene, non vi interesserà nulla della mia festa del liceo! Ah, sabato iniziano i film di Harry Potter su Italia 1, li vedrete? Io sicuramente 😍 vi lascio, buonanotte se qualcuno lo leggeadesso e buongiorno a chi lo leggerà domani!!
~Rob ❤️

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