Capitolo 19

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«Diamo inizio all'ultima fighissima festa prima che la scuola inizi lunedì!» urlò Calum, saltandomi sulla schiena.
Scoppiai a ridere, cercando di fare del mio meglio per reggermi in piedi con il peso di Calum sulla schiena. «Yeah, la festa di Luke e Calum!»
Feci scendere Calum da sopra di me facendolo cadere sul letto e mi buttai sopra di lui. «Scendi da sopra di me, non hai un peso piuma» brontolò lui, spingendomi con forza e facendomi cadere sopra il tappeto della mia stanza.
«Testa di cazzo» mormorai. Afferrai un cuscino per essere più comodo sul pavimento, mentre Calum prese il suo cellulare per cercare della musica decente da mettere su. Ecco come trascorrevamo negli ultimi anni il fine settimana prima dell'inizio della scuola. Ci ritrovavamo nella mia stanza e facevamo gli stupidi con i nostri cellulari o coccolandoci. Non avevamo mai fatto lontanamente niente di eccitante, e non avrei mai capito perché continuavamo a fare così. Era più una una specie di rituale che qualcosa che volevamo.
Di solito lo facevo con Michael, quando eravamo piccoli e riuscivamo a divertirci con poco o niente. E le nostre case erano una affianca all'altra così potevamo fare avanti ed indietro se dovevamo recuperare qualcosa che ci serviva. «Magari potremo dire a Michael di unirsi alla festa» suggerì, smanettando con il mio cellulare senza uno scopo.
Calum rotolò giù dal mio letto e avanzò carponi verso di me. Mi fissò per un momento prima di posare il dorso della mano sulla mia fronte. «Ti senti bene, Luke? Perché potrei giurare di averti appena sentito suggerire di invitare Michael.» Mi stava guardando con un serio ma strambo sorriso, come se lui sapesse qualcosa che io non sapevo.
«Perché non dovrei sentirmi bene?» chiesi, mettendo via il mio cellulare e guardandolo curiosamente.
«Tu odi Michael, o almeno lo disprezzi altamente.»
«Non é vero. Abbiamo risolto le cose, più o meno» sospirai. Sedendomi davanti a Calum a gambe incrociate, iniziai a spiegare. «Abbiamo parlato molto in questi giorni, sia per la faccenda di Ashton sia per capire cosa fosse successo per allontanarci. Ed ora siamo di nuovo sulla strada per essere migliori amici. » Sorrisi, più a me stesso. Onestamente mi faceva sentire felice dire che Michael era di nuovo il mio migliore amico, anche se lui era innamorato di me. Non sapevo affatto come comportarmi. Lui aveva detto che mi avrebbe aspettato, ma forse non avrebbe dovuto farlo. Michael meritava la migliore persona esistente su questo mondo con cui condividere il suo amore, qualcuno che lo avrebbe ricambiato. Non io, non la persona che doveva aspettare per anni prima di ricambiare il suo amore.
«Bé, ma é Fantastico! Perché diavolo non me lo hai detto prima?»
Feci spallucce. «É successo solo pochi giorni fa, e di recente non ci siamo visti molto io e te.»
«Perché dicevi che eri occupato» ribatté Calum, roteando gli occhi verso di me. «Te la stavi passando con Clifford?»
«Uhm.» Arrossì alla sua intuizione. «No.»
«Sei una pippa a dire le bugie.»
«Se proprio vuoi saperlo, sono rimasto chiuso nella mia camera, seduto sul letto, cercando di combattere una battaglia interna con me stesso sul fatto se avrei dovuto chiamare Ashton o no. E l'ho quasi chiamato...»
«Luke...» disse lui piano.
Gli feci cenno con una mano. «É tutto a posto. Devo smettere di piangere per colpa sua. Lui mi ha ferito, ma non posso fare a meno di amarlo ancora. Sono così patetico.» Risi, costringendo me stesso ad assomigliare di nuovo ad un impianto idrico.
«Forza, lancia qualcosa verso la finestra di Michael, così lui potrà stringerti mentre piangi. Sai che io non sono bravo con le lacrime.»
Roteai gli occhi alle parole di Calum, facendolo spostare di poco per individuare dei calzini sporchi da lanciare a Michael attraverso la sua finestra aperta. Riuscivo a sentire la musica che stava suonando piano, e mi sorprese il fatto che non aveva ancora fatto nessun tentativo di raggiungermi.
Calum si accovacciò accanto a me ed iniziammo a gettare calzini dopo calzini finché la testa di Michael non comparve alla finestra.
«Sarebbe una vendetta, questa?» ridacchiò Michael, socchiudendo gli occhi per la luce.
«No. É un amichevole invito per te ad unirti alla nostra festa pre rientro a scuola» lo informai. Mostrandogli un sorriso, nella speranza che lui accettasse.
«Amico, come posso rifiutare una proposta del genere? Sarò lì in un secondo.»
«Fantastico!» esclamai eccitato, facendo una piccola danza. Calum fu preso da un attacco di ridarella, ma Michael mi guardò con quello che era un sorriso affettuoso. «La porta principale é aperta.»
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Hello, mie people belle!!!
Capitolo cortino, ma é soltanto di passaggio. Il prossimo sarà molto meglio, perché succederà qualcosina... Vi lascio con la suspence.
Festeggiate insieme a me, perché oggi é esattamente un anno da quando, spinta da un inaspettato ed insolito sprizzo di intraprendenza ho avuto la geniale idea di iscrivermi a wattpad e proporvi le mie storie! Oh, yeahhh! (Avanti, ditelo che non ve ne frega assolutamente una cippa).
Se il capitolo vi é piaciuto, fatemelo sapere con tante stelline e commentini, e non dimenticate di passare anche da Romeo + Romeo.
Bye, people! A presto! ❤️
-Instagram: RunawayMarty

Luke and the Boy Next Door | Muke (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora