Harry ha sempre ritenuto che il primo giorno di scuola sia il più importante. E' l'unico giorno dell'anno che gli permette di ricominciare da capo, di fare una buona impressione, di cominciare con il piede giusto e di rendere entusiasti i suoi studenti dei giorni e delle lezioni a venire.
Come professore, aveva soltanto avuto un altro primo giorno da poter mettere a confronto, ed era stato allo stesso tempo terrificante ed eccitante.
Aveva conosciuto altri professori, si era fatto nuovi amici, aveva traumatizzato quattro classi di adolescenti con un programma pieno di argomenti relativi al sesso e alla droga, e oggi avrebbe rifatto tutto da capo, di nuovo.
Considerato che fosse riuscito ad uscire dal letto.
"Louis, non posso – non abbiamo tempo, non possiamo – Ooh."
Si inarca sul materasso, gli occhi chiusi con forza, le dita che si contorcono sulle lenzuola mentre Louis succhia quel poco di liquido pre-seminale che gocciola dalla punta del suo membro. Faranno tardi. Dio, saranno così in ritardo, cazzo.
"Louis," tenta di nuovo Harry, "non possiamo – non posso – questa è una brutta idea. Sono troppo grande. Non posso venire in meno di tre minuti. Il mio corpo non è stato fatto per questo. Louis."
"Te ne stai zitto?" - sbotta Louis mentre si stacca da lui in modo brusco, una goccia di saliva che gli cola dall'angolo della bocca. Harry lo guarda leggermente senza respiro mentre la lingua di Louis spunta fuori per leccarla via, rossa, perfetta e morbida.
"Dobbiamo fermarci," lo supplica, il petto che si solleva con affanno. Non vorrebbe fermarsi. Non vorrebbe davvero, ma quando aveva impostato la loro sveglia, la sera prima, non aveva messo in conto di fare sesso, prima della scuola, e Louis gli aveva giocato un'imboscata.
"Se ti lascio così, ora," dice Louis, con una mano a spingere pigramente il proprio membro, mentre con altre due dita stuzzica l'apertura sensibile di Harry, "non ce la farai mai a tornare normale. Ti presenterai al tuo primo giorno di scuola con un'erezione enorme e non riuscirai a smettere di pensare all'orgasmo che avresti potuto avere. Ti licenzieranno."
Affonda il dito nell'apertura di Harry, e Harry si contorce, il suo ginocchio si alza velocemente per spostare la mano di Louis.
"Potrei farmi una doccia fredda," geme, provando a coprirsi con le mani. Non si farà una doccia fredda. Odia sentire freddo e Louis lo sa.
"Dammi due minuti," dice Louis. "Ci sei quasi, ad ogni modo."
"Non ci sono quasi."
"Harry."
"Non ci sono quasi. Cazzo!" Si aggrappa al letto quando sente la bocca di Louis chiudersi di nuovo intorno al suo membro. Louis sotterra le dita nei suoi fianchi per tenerlo giù. "D'accordo," piagnucola, il respiro spezzato intorno alla prima 'o'. "Per favore, fa almeno che sia veloce."
Louis si discosta quel tanto che basta per alzare gli occhi al cielo e succhiargli la punta, e Harry non lo sopporta.
E' così meraviglioso, cazzo, e ed è dannatamente bravo. Perché ci abbiano messo così tanto, per decidere di cominciare a fare sesso, è ancora un assoluto mistero per lui.
Tre minuti e due orgasmi dopo, entrambi escono velocemente dal letto per andare nella piccola doccia di Louis, con Harry che imbocca Louis con un pezzo di toast molliccio e senza burro, mentre Louis gli lava i capelli.
Si insaponano, si asciugano, e cominciano a cambiarsi con i loro vestiti professionali, il tutto mentre cercano di capire quanti bottoni della camicia Harry debba lasciare aperti per evitare che i suoi capezzoli facciano spettacolo.