Ogni giorno capisco di più che io non posso stare in mezzo alla gente. Loro non mi capiscono oppure sono io che non li capisco. Certe volte penso a quanto sarebbe bello rimanere l'ultima persona in tutto mondo. Visitare tutti posti belli da sola. Oppure no, con qualche amico a cui tengo troppo. Viaggiare soli, sentirci liberi, dormire nei motel, ogni giorno visitare le città diverse e non pensare al futuro. Vivere solo al presente.
Ma al posto di tutto ciò ho solo la lametta in mano destra e il braccio sinistro pronto per provare un pizzico di dolore. Mi ricordo la scena di American Horror Story.
Tate entra in bagno e vede Violet tagliarsi il polso sinistro. " se vuoi morire taglia in orizzontale"- disse Tate.
Se solo avessi una persona accanto adesso le cose sarebbero andate meglio.
Mi immagino il braccio sanguinato, quando adoro il sangue. Il sangue di ogni persona ha il colore diverso,solo nei film è tutto dello stesso colore. In realtà il colore del sangue dipende dalla quantità di globuli rossi e dalle piastrine che lo fanno coagulare. Io ne ho poche quindi se mai mi ferissi gravemente potrei morire per la perdita di sangue.
Adoro quel momento quando la prima goccia di sangue cade sul pavimento, adoro quel sollievo dopo ogni piccolo taglio, come se ti cadesse un gran peso dalle spalle. Voglio liberarmi di tutti i pesi, forse solo morendo si può fare.
Mi sto chiedendo se vale la pena vivere. A cosa serve vivere? A cosa serve il mondo? E se siamo solo le bambole di qualcuno e quello sta solo giocando con noi? Cosa c'è dopo la morte?
La morte non fa paura, fa paura quando una persona è morta dentro ma continua a sorridere. Non vive più, esiste. La monotonia delle giornate mi uccide, le persone mi uccidono, le cose che amo mi uccidono. Ogni giorno faccio elenco delle cose che amo e ogni giorno la lista diminuisce.
Sospiro fortemente, guardo di nuovo la lametta. È così piccola ma provoca così tanti problemi a qualcuno. Mi immagino per l'ultima volta come questa mia cara amica divide le cellule del derma. La poso sul tavolo ed esco dalla stanza.
Devo tornare alla normalità, devo di nuovo sorridere e dire che sto bene. Chissà quante bugie ho già detto solo sorridendo alle persone e chissà per quanto resisterò ancora.