I vestiti di paillettes, tutti sul mio jet

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ASCOLTI CONSIGLIATI PER LA LETTURA (come la Cri, gentilmente consigliato da Carmen98i)

- Code, Nova sui prati notturni (Frank)

- Irish pub, The High King

Un torpore, gelatinoso ed instabile, mi piace ricordarlo come tale, come un risveglio etereo in un posto sconosciuto, destata a causa di una melodia arcaica, che risuonava nuova alle mie orecchie, ma che tempo prima si era insinuata in me. Come ritrovare un giocattolo che si era soliti amare da piccoli ma che ora non significa nulla. Parti sfuggono, quelle che restano si ricongiungono, per quel che possono, ma causano altre lacune. Che ci faccio? Lo butto o lo tengo?

Nel mio caso, accettai, remissiva, la realtà.

Accettavo il pavimento in legno grumoso e umidiccio su cui ero stesa. Accettavo l'odore soffocante di alcol e di bruciato. Accettavo le urla e le risa degli uomini che mi circondavano e del fuoco nel caminetto che scoppiettava. Accettavo l'armonia, la melodia.

Ancora ciondolante, ancora non abbastanza arresa alla realtà, mi alzai, sostenendomi con in gomito e strofinandomi la testa con la mano.

Ero sveglia.

In un bar.

Di ubriaconi.

Che mi guardavano.

"Oh, si è svegliata signorina. Un uomo l'ha lasciata qua a terra e se n'è andato. Che peccato! Che spreco per una bella ragazza come lei! La posso portare a casa io se vuole"

Mi precipitai in bagno. Subito mi chiusi a chiave, poi la aprii tanto da lasciarmi intravedere gli ubriaconi tornare alle loro faccende.

Aveva l'aria di un posto tras(h)andato, un po' come quei pub irlandesi, le seggiole, i tavoli, il bancone, le pareti, il pavimento, tutto in legno. Sulle pareti, basse e soffocanti, erano appesi diversi nodi celtici, iscrizioni e cose del genere. Non era un posto dove la gente si andrebbe ad ubriacare di solito. Era più dove andrebbe a inzupparsi di whiskey un baffuto signore col panciotto. O parlando in termini più generali oltre all'ubriacatura, dove, se avessi abbassato lo sguardo, avrei potuto scorgere uno hobbit.

Rivolsi lo sguardo verso il bancone. C'era un omone con le sopracciglia nere talmente folte che gli nascondevano gli occhi. Spinava birre: non era un gran che bravo. Si distraeva vagando con lo sguardo e faceva traboccare i bicchieri. La birra si spargeva a terra e s'infilava nelle fessure e impregnava il legno, così il pavimento era sempre bagnaticcio e scivoloso. Il legno faceva la sua parte però: non cedeva. Barcollo ma non mollo. Scricchiolo ma non creo buchi a tradimento nei confronti dei clienti. Come una puttana.

Certa che non mi stessero guardando, mi avvicinai ad un'incisione in legno di un logo celtico. "Nodo di Tyrone" diceva la targhetta placcata in oro appena sotto di esso. "È un trifoglio formato da due linee parallele intrecciate, che simbolizzano la tua vita e la vita di una persona a te cara. Fornisce protezione, simboleggia eternità e amore.

"Vedi anche: Nodo dell'amante" sentii un mormorio alle mie spalle.

Era Matteo.

"Visto? Non me ne sono andato"

Gli gettai le braccia al collo e lui, con aria disgustata, mi diede alcune pacche rassicuranti sulle spalle.

Dov'è Cameron? chiesi

"Ah, guarda, non passano due secondi che la vagina magnetica non può stare senza gli addominali scolpiti" Sospirò "Dove credi sia andato? Se l'è svignata appena la bottiglia lo ha scelto, ma c'eri con la mente scusa?"

No risposi.

"Ah, vabbé fa niente. Insomma, ha detto qualcosa sul fatto che io devo guarirti e sarai al sicuro con me e che lui non sa che fare per curarti. Poverino, dai che si vedeva che stava mentendo"

Stai insinuando che... Non mi ama? chiesi

"Ah... Eh... Non so. Magari, magari, lo pensava davvero. Mh, non importa. Ti ho presentato i miei due colleghi?"

Due persone, un ragazzo e una ragazza si avvicinarono a noi.

"Loro sono Prileniae e Roodie. Siamo il Green Tea Bitch e tu, Cristina, puoi sederti con noi"






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Se hai due minuti leggimi, non sono una catena promesso.
Prima di tutto, grazie per aver letto tutto il delirio fino a qui.
Sto scrivendo in data 11 settembre.
In queste settimane mi sarà difficile aggiornare, sia una sia l'altra storia. Settembre nella mia vita non è solo sinonimo di studio pesante, ma riprendono tutti i corsi a cui partecipo e mi dedicherò di più ai racconti nel blog collettivo in cui scrivo (quello dove c'è la robba serissima!!!), e un progetto nato da ambizione personale, sempre di scrittura.

{Are you satisfied? playing on the background}

{Ben}ché da come vi scrivo sembra non avrò tempo neppure per lavarmi/defecare, sarò presente il più possibile e vi prego di avere più pazienza.

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Baby, lo sai che sei fottutamente perfetta?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora