Davide's pov
Si sta baciando con un perfetto sconosciuto.
Il mio cuore si divide in due parti precise e una delle due cade giù, in fondo in fondo, e nessuno la ritroverà più.
Ha una bottiglia di vodka alla fragola quasi finita in una mano e nell'altra un bicchiere rosso vuoto. Sapendo che é ubriaca mi senti meglio, ma la meta del mio cuore é ancora seppillita nell'oscurità. Giulia si stacca da lui e io mi giro sui tacchi risalendo le scale abbattuto.
Giulia's pov
Mi stacco da quel ragazzo, so' di essere ubriaca lercia, ma con la coda dell'occhio vedo Davide che sale abbattuto le scale, so' che mi ha vista che mi baciavo con quel tizio e so' che sta male per quello. Io, con la poca lucidità che ho ancora in corpo corro facendomi strada fra la folla dirigendomi verso le scale. Miracolosamente riesco a raggiungerlo e gli afferro un polso.
Io: Scusa Davide non volevo farti del male io voglio solo te.
Mi stupisco di quanto riesca ad essere lucida con lui, ho ingurgitato ettolitri di alcol, ma parlando con lui la sbronza sembra che non sia mai esistita.
D: Eh?!
Io: Lo so che mi hai vista mentre mi baciavo con quello là, sono ubriaca e non so quello che faccio
D: A me sembri più che lucida
Io: Invece non lo sono per niente, é quando sto con te che passa tutto il male, senza di te sono persa.
Io continuo a parlare a vanvera dandogli spiegazioni e scusandomi, poi sento le sue inconfondibili labbra appoggiarsi sulle mie in un bacio travolgente a dire " cazzo smettila di parlare idiota e baciami che ti credo, ti amo"
Anch'io lo bacio e ci stacchiamo
D: Ti credo. Scusa per la litigata di prima, tutto risolto? Ancora insieme? Mi manchi!
E va' ancora avanti a parlare e questa volta sono io che lo fermo baciandolo dando ad intendere le stesse cose che ha inteso lui.
Martina's pov
Da quando Davide se n'è andato io sto qua, ferma, seduta in questo corridoio buio fra i rumori ambigui che provengono dalle stanze lì intorno.
Non ho voglia di andare in bagno per darmi una sistemata, così rimango lì, ferma immobile, aspettando il nulla.
Decido di mettermi gli auricolari e ascoltare un po di sana e buona musica, cosi perndo il telefono ed infilo una sola cuffietta e faccio partire "You don't own me"
La canzone é finita e sta per per partire la seguente quando sento due braccia avvolgermi da dietro e sollevarmi dal pavimento freddo di quel corridoio.
Riconosco perfettamente quel calore e quell'odore che non dimenticherei mai. Alzo la testa e lo vedo con uno sguardo benevolo in faccia che mi fissa con quei suoi occhi color notte stellata e mi sento subito a casa.
L: Non ce la facevo a lasciarti qui tutta sola in disparte, non meriti questo.
Io mi sciolgo nelle sue braccia e mi accoccolo al suo petto scheletrico coperto da una maglia nera.
Lui scende dalle scale, sempre con me in braccio e mi porta fuori. Si siede sul muretto di prima senza mai lasciarmi andare e stringendo sempre di più le sue braccia attorno a me. Vede che ho freddo, quindi si toglie la felpa che prima aveva , anche se slacciata, e me la appoggia sopra, a mo' di coperta, facendolo rimanere in maglia a maniche corte, mi rannicchio sotto la sua felpa dall'odore buonissimo e chiudo gli occhi.
Quando li riapro sono sempre in braccio a Lorenzo, é tardi e troniamo al dormitorio per appunto dormire.
La mattina mi alzo e faccio le solite cose di sempre ci ritroviamo a colazione e andiamo in aula.
Quando arriva il prof gli sentiamo pronuciare le parole che tutti gli alunni del mondo vorrebbero sempre sentirsi dire.
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Uno stronzo dannatamente irresistibile ||Lorenzo Ostuni ||
FanfictionMartina è una ragazza che deve andare al college e appena arrivata incontra Lorenzo Ostuni, il tipico ragazzo stronzo e pervertito, ma dannatamente meraviglioso. All'inizio lei lo odia, ma il destino vuole che stiano assieme, quindi ...