2.Il viaggio

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La madre e il padre di Manglevis gli diedero i pochi risparmi che avevano per fargli comprare una spada dal fabbro della capitale. Manglevis con le lacrime agli occhi iniziò a incamminarsi per il sentiero che conduceva fuori dal villaggio con la folla che si spostava dal suo cammino dispiaciuta per la sua improvvisa e odiata partenza. Iniziò ad incamminarsi con passo lento in modo tale da salutare tutti gli abitanti che l'ho avevano cresciuto per tutti quegli anni. Guardandosi in giro arrivò al limitare del bosco che circondava il villaggio intraprese la via che conduceva a Nardi, la capitale del regno di Linciao,  la strada era lunga e irta di ostacoli come mostri della più svariata specie, orchi con i più svariati tipi di armi  a lupi enormi con   zanne acuminate, ma poteva cadere preda anche di predoni o di trappole posizionate da cacciatori di uomini. Pensando a ciò si mise paura di quello che sarebbe potuto accadere ma prendendo forza dalle sue speranze e dal suo cuore mosse il primo passo nel bosco. Andando avanti iniziò a scoprire un luogo che non aveva mai visto e che da tempo gli facevano temere, a lui non parve un posto malvagio ma ansi gli sembrava che ci fosse qualcosa di benigno e che lo avrebbe aiutato nel suo viaggio. Avvertendo un pizzico di timore il suo viaggio iniziò, egli si disse che non si sarebbe voltato a vedere chi era venuto a salutarlo fino lì perché aveva paura che voltandosi avrebbe cambiato idea e non sarebbe più partito. il primo giorno lo trascorse tranquillo e la notte si accampò in una radura che sembrava incantata. il secondo giorno si godé il suono degli uccelli che cantavano, del vento che passava tra i rami facendoli ondeggiare e lo scroscio di un fiume vicino che lo avrebbe accompagnato per tutto il viaggio.

Già camminava da qualche giorno e gli sembrava che quella tranquillità sarebbe durata, ma da lì a qualche minuto si trovò circondato da sei uomini che brandivano corte asce e che lo volevano derubare, ma lui non curante della sua incolumità disse ...

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Già camminava da qualche giorno e gli sembrava che quella tranquillità sarebbe durata, ma da lì a qualche minuto si trovò circondato da sei uomini che brandivano corte asce e che lo volevano derubare, ma lui non curante della sua incolumità disse che se avrebbero voluto derubarlo avrebbero dovuto passare sul suo corpo e detto ciò uccise l'uomo che gli stava vicino facendo spaventare per qualche secondo gli altri cinque ma subito lo attaccarono, la battagli si svolse in pochi minuti il sangue stava iniziando a ricoprire le sue vesti e l'erba intorno, i colpi volavano dappertutto. In un primo momento i banditi stavano vincendo, anche se Manglevis ne aveva fatti fuori altri due, ma in un secondo momento le sorti si capovolsero e con tre colpi Manglevis uccise tutti  i malviventi che rimanevano. Manglevis si ritrovò coperto di sangue e con qualche ferita, ma soprattutto si stupì del fatto che avesse vinto contro sei uomini anche se non aveva mai combattuto e non avesse mai brandito un arma. Disse a se stesso che avrebbe fatto più attenzione a dove metteva i piedi e cercò di non lasciare traccie.       

Il potere dei draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora