La voglia di uccidere

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Vado a tutta velocità a casa di Mike, ho paura di rivedere il cadavere del mio migliore amico; sarebbe insopportabile. Noemi mi stringe la vita; è l'unica che non si è fatta intimorire dal mio carattere malvagio.
Ci fermiamo davanti a quel grande cancello.
"Merda!" Esclamo ricordandomi che avevo chiuso camera sua dall'interno.
"Cosa?" Mi chiede Noemi avvicinandosi a me; mi ritraggo subito e nella mia testa sento la sua voce che rimbomba. La voce di quella ragazza.
"Sono passato dalla finestra. La camera è chiusa dall'interno." Tossisco.
"Da dove sei passato?" Le indico il punto esatto e mi fa cenno di seguirla.
"Sei salito da lì?" Mi chiede indicando il punto esatto ed io mi limito ad annuire. Si avvicina a me, quale parte del 'siamo solo amici' non le è chiaro?!   
"Noemi, noi due..." inizio a dire e lei aggiunge di scatto: "Luke aiutami a salire." La fisso per un momento, confuso, non voleva baciarmi? La aiuto a salire sul quel tetto e poi faccio appello a tutte le mie forze per salire. La finestra è ancora aperta, so vedono le mie impronte sporche di sangue. Senza paura quella ragazza entra dentro la camera di Mike: non ha più il telo sulla faccia e non è nella stessa posizione di quando l'ho lasciato qui.
Noemi gli mette una mano sul petto e fa un sospiro come per calmarsi.
"È vivo." Dice infine ed io sono impalato davanti a quel corpo vivo. Noemi gli analizza le ferite che gli ho provocato.
"Non ci sono danni alla mandibola, però ha rischiato." Commenta mentre gli toglie il sangue di dosso con il lenzuolo.
"Da quando sei medico?" Dico fissandola, per un secondo la sua voce non mi rimbomba in mente.
"Sto studiando per diventarlo." Dice con un sorriso e poi accarezza i capelli di Mike. "Mi dispiace per prima; pensavo che... volessi baciarmi." Lei abbassa lo sguardo.
"Luke io non voglio rovinarmi la vita." Dice guardando Mike disteso per terra. "Se tu vuoi passare la vita a cercarla puoi farlo; però devo dirti questo. Lei non sa che tu esisti." Quelle parole sono più dolenti di quelle di Matt, però ha ragione e non posso scaricare la mia rabbia su di lei. "Lo so bene." Dichiaro guardando fuori dalla finestra.

Dopo un'ora sentiamo Mike tossire, è vivo, è vivo cazzo. Noemi appoggia la sua mano sulla sua fronte aspettando una sua parole. Mi avvicino e mi metto in ginocchio vicino a lui.
"È sveglio aiutami a portarlo sul letto." Mi dice Noemi mentre gli alza la testa. Lo mettiamo sul letto steso, ha gli occhi semi aperti e cerca di dire qualcosa.
"Non parlare, non ora." Gli dice Noemi con un tono premuroso.
"Mike mi dispiace così tanto." Dico con la speranza che mi parli. Balbetta qualcosa come 'stronzo' o 'coglione', posso solo sorridere.
"Che ti aveva fatto di male?" Mi chiede Noemi mentre fissa Mike che cerca di parlare.
"Puoi immaginare." Dico e mi alzo dal letto; guardo il cellulare e sono le 2:15: devo tornare a casa prima che faccia mattina, non voglio subirmi un'altra ramanzina dai miei.
"Che facciamo con lui?" Chiedo guardando il sorriso premuroso di Noemi.
"Deve andare in ospedale, non può restare in queste condizioni."

"Sono le due e come facciamo? Ci sono i suoi qua in casa. Ci scopriranno."

"Lo porto io all'ospedale, mi inventerò qualcosa tanto sono maggiorenne." Annuisco mi ero dimenticato di quanto fosse dolce Noemi, una ragazza dal cuore d'oro però alcune volte è una ragazza di ghiaccio. Si sistema i capelli biondi dietro l'orecchio.
"Sei proprio un coglione Luke." Mi dice Mike ed io rido, non è morto era solo svenuto. Faccio per andarmene quando sento la mano della Noemi prendermi il braccio.
"Inizierà la scuola domani, comportati come se niente fosse, intesi?" Mi chiede e le faccio un cenno.
"Solito posto?" Le chiedo e la sua faccia si illumina.
"Sì." Dice infine e me ne vado in parte contento.
Accendo il motore e dalla finestra della camera di Mike vedo l'ombra di Noemi mentre lo aiuta a rialzarmi.

Sono agitato, tanto agitato, spero che oggi a scuola vada tutto bene e non mi venga un attacco di panico. Devo incontrarmi con la Noemi prima. E questo mi rende abbastanza felice.
Tempo fa saltammo la scuola per una verifica e  trovammo un  posto poco lontano dalla scuola: l'accesso era vietato, ma si può scavalcare benissimo dalla recizione e di solito restiamo con la schiena appoggiata alla recizione mentre fumiamo una sigaretta e parliamo del più e del meno.
Salgo sulla mia Harley Davidson e mi dirigo in quel posticino. Noto Noemi che fuma una sigaretta e pesta un piede per terra.
"Sei in ritardo." Mi dice quando spengo il motore e scendo dalla moto. Il suo ghigno mi strappa un sorriso.
"Non lamentarti sempre, sei tremenda." Dico ironicamente e poi scavalco la recinzione e lei fa lo stesso. Mi offre una sigaretta e la accetto subito, faccio il primo tiro e mi sento subito bene dentro. Quasi bene.
"Da quanto tempo fumi?" Le chiedo seriamente, non posso credere che lei si fidi di me anche dopo che ho ucciso Matt.
"Chi lo sa? Qualche mese probabilmente. Dopo che Scott mi ha lasciato." Resto allibito da quelle parole: sapevo che stavano insieme, ma non pensavo che si fossero lasciati eppure l'ho visto ieri sera.
"Ti rovinerai la vita."
"Anche tu." Replica ridendo
"Io me la sono già rovinata." Butto la sigaretta e mi sistemo il berretto beige che ho messo stamattina.
"Mike?" Chiedo appena mi viene in mente quello che ho fatto e molto probabilmente continuerò a fare. 
"Mandibola rotta, ho inventato una scusa convincente e non devi preoccuparti." Guardo l'orologio e mancano dieci minuti: chiedo a Noemi se vuole un passaggio e mi dice di sì.

La scuola è la stessa di sempre, ci saranno solo degli studenti nuovi e sinceramente questa cosa non mi va a genio. All'ingresso mi vengono incontro Ethan, Lizzy, Rebecca e Cameron: siamo amici da sempre e sinceramente mi stanno antipatici; le ragazze sono troie e i ragazzi non fanno altro che portarsi a letto quelle del terzo anno o quarto, dipende.
"Dov'è Matt?" Chiede Lizzy cercando tra la folla, sicuramente è successo qualcosa tra loro. Non l'ho mai vista così in ansia e i suoi occhi verdi continuano a cercarlo.
"Non viene." Interviene Noemi e mi rivolge un'occhiata.
"Peccato, andiamo?" Chiede Lizzy facendo l'occhiolino a Cameron: poi non devo darle della troia. Faccio cenno agli altri di andare con la scusa di parlare a Noemi.
"Non posso." Dico ansimando.
"Cosa non puoi?" Chiede confusa.
"Matt è morto, finirò nei guai e in prigione." Lei sorride per un minuto e mi guarda negli occhi.
"Luke, non pensarci: ti rovinerai e sei già abbastanza masochista perciò ora entriamo e comportiamoci normalmente." Le faccio un cenno ed entro in quella specie di edificio dove proverò solo dolore.
Non volevo bene a Matt e nemmeno a Scott, ma ti senti comunque in colpa.  Ho bruciato viva una persona e l'altra l'ho fatta morire lentamente.
Io e Noemi entriamo in classe e gli occhi sono puntati su di noi; vedo qualcosa di inconcepibile.
Scott Espinosa mi sta fissando con aria minacciosa e sento il bisogno di qualcosa.
Il bisogno di uccidere.

I'M NOT DANGEROUS ||LUKE HEMMINGS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora