«Primo giorno di scuola! Non sei entusiasta all'idea di iniziare il nuovo anno scolastico di nuovo con Michael?» chiese mia mamma, piazzando una ciotola di cereali davanti a me.
La ringraziai prima di prenderne un boccone, che mandai giù prima di parlare. «Sì, sono entusiasta di passarlo di nuovo con Michael, ma dover seguire l'ennesima classe di matematica sarà la mia morte» brontolai, prendendo un altro boccone della mia colazione. «Sono serio» dissi; la mia voce suonava ovattata a causa del cibo nella mia bocca. Mia mamma mi ammonì per il parlare mentre stavo mangiando. Le rivolsi un sorriso innocente. Lei scrollò la testa, prendendo la mia ciotola ormai vuota e poggiandola nel lavello.
Il campanello suonò, riecheggiando per tutta la casa. Balzai velocemente in piedi e corsi alla porta per rispondere. Michael era lì, con un enorme sorriso sul volto. Qualcosa che non avrei mai pensato di vedere di mattina presto.
Guardai oltre la mia spalla per assicurarmi che mia mamma non fosse nei paraggi, e lo salutai con un bacio sulle labbra. «Ciao, splendore» mormorai contro le sue labbra.
«Il miglior modo per iniziare questo giorno infernale» ridacchiò Michael, riattirandomi a se per un altro bacio.
Sentimmo un forte verso di stupore provenire da dietro di noi, ed allontanandoci velocemente vidi mia mamma fissarci con un'espressione shoccata ma sollevata. «Da quanto va avanti tutto ciò?»
«Oh...uhm, ieri sera?» dissi un po' insicuro. Michael ed io ieri sera non avevamo parlato di quello che saremmo stati d'ora in avanti. Si era trattato più che altro di pomiciare finché le nostre labbra non diventarono troppo gonfie e forse c'erano un po' troppi succhiotti sul suo collo.
«Temevo che questo giorno non sarebbe mai arrivato» rise mia mamma. «Devo chiamare Karen.» Michael ed io la guardammo un po' confusi, ma le diedi un veloce abbraccio prima di far uscire Michael dalla porta e andare verso la nostra isolata fermata del bus.
Afferrai la mano di Michael, intrecciando le nostre dita, e lui mi guardò con un sorriso. Le nostre mani dondolavano dolcemente durante il nostro breve tragitto verso l'angolo della strada mentre aspettavamo l'autobus.
«Posso baciarti?» chiesi timidamente. Anche se ci eravamo baciati giusto pochi minuti prima non volevo allontanarmi da lui così presto.
Michael annuì. «Non devi chiedermelo.»///
Una volta che entrammo a scuola, Michael ed io camminammo mano nella mano nel corridoio alla ricerca dei nostri nuovi armadietti. Le persone non fecero attenzione a noi, eccetto per gli occasionali bisbiglii su Michael che era ritornato. La nostra scuola non era grande e molti degli studenti venivano qui sin da quando avevano iniziato la scuola. Tutti conoscevano tutti.
Si sparse la voce che Michael era tornato di nuovo e che era di nuovo mio amico. E forse fu perché alcune persone che vedevo sin dalla scuola elementare rotearono gli occhi quando noi li oltrepassammo.
Trovammo i nostri armadietti. Quello di Michael era esattamente dall'altro lato del corridoio rispetto al mio. Lui mi accompagnò dal mio poiché non avevamo ancora entrambi i nostri libri, ed io avevo bisogno di posare qualcosa.
Michael era appoggiato all'armadietto accanto al mio, e sembrava come se si stesse per addormentare in piedi. Le sue labbra erano ancora rosee per la nostra sessione di baci alla fermata dell'autobus. «Sei adorabile» gli dissi. Non ero abituato a fargli complimenti come facevo di solito un tempo.
Come avrei potuto esitare dal chiamarlo il ragazzo più carino di questo mondo solo per vederlo arrossire teneramente? Come avremmo potuto baciarci le rispettive guance come se fosse stato un gesto normalissimo? Come avrei potuto baciarlo per la prima volta quando avevamo undici anni e pensare che non fosse cambiato niente una volta cresciuti? Ora era diverso ed entrambi lo sapevamo.
«Anche tu non sei male» sogghignò Michael.
«Stai flirtando con me, Michael?» gli chiesi scherzosamente, avvolgendo un braccio intorno alla sua vita.
«E se lo stessi facendo?»
Ridacchiai, strofinando il naso contro il suo collo, spostandomi piano fino a sfiorare con i denti il suo lobo prima di sussurrare: «Devo trovare uno sgabuzzino libero per un prossimo uso.»
«Luke!» sussultò Michael. Un'ombra rossa vermiglio gli apparve sul suo collo e fino alle orecchie. «Siamo a scuola!»
«Lo so» sorrisi, dandogli un piccolo bacio sulla fronte. «Ora andiamo a seguire le nostre lezioni prima che suoni la campanella, così possiamo sederci vicini.»
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Hola hermosissime people!!!!
Aw, ma quanto sono carini i Muke ora che stanno insieme!
Guardate qua che brava, due aggiornamenti in due giorni. Se riesco aggiorno ogni giorno, se no ogni due. Ormai mancano pochi capitoli alla fine! Piango, sarà la prima storia che finisco qui su wattpad :,(
Questo aggiornamento ve lo meritate tutto perché ho scoperto che la storia é in tendenza #886 in fanfiction.
Sono praticamente infondissimo, ma non importa, sono felicissima lo stesso! E devo soltanto ringraziare tutte voi che avete letto e votato fino ad ora e che continuerete a farlo fino alla fine. Davvero, grazie infinite!
Se il capitolo vi é piaciuto fatemelo sapere sempre con un votino ed un commentino!
Bene, ora vado a dormire, visto che domani non ho scuola e nemmeno compiti (per ora).
Adios, people! A presto! ❤️
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Luke and the Boy Next Door | Muke (Italian Translation)
ФанфикLuke Hemmings é sempre stato il vicino di casa di Michael Clifford, da quando lui può ricordare. Giocavano insieme all'aperto sotto il sole cocente della California, chiacchieravano fino a tarda notte affacciati alle loro finestre che erano esattame...