Un nuovo inizio

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Le mie vans nere toccano l'ardente suolo della mia nuova scuola; è settembre, l'aria afosa mi scompiglia leggermente i capelli, gli studenti chiacchierano tra loro con aria allegra, mentre io non conosco nessuno.

Mancano dieci minuti all'inizio delle lezioni quindi decido di isolarmi completamente dal mondo esterno, mi reco nel retro della scuola pensando che non ci fosse nessuno; ma evidentemente mi sbagliavo.

Un ragazzo biondo sta appoggiato al muro mentre fuma una sigaretta; decido comunque di restare in quel posto, mi siedo sopra ad un muretto; l'aria del ragazzo sembra infastidita dalla mia presenza ma mi importa ben poco -bionda questo posto è già occupato quindi parcheggiati da qualche altre parte-

lo squadro dalla testa ai piedi e con sufficienza gli dico -penso che questo sia un luogo pubblico, non vedo scritto nessun nome-

osservo il biondo mentre spegne la sigaretta e prende in mano un piccolo pezzo di tetto, appoggia una mano sul muro e scrive "proprietà privata di Luke Hemmings"-osserva, ora c'è scritto-

adesso so come si chiama, non che me ne importasse qualcosa.

Il suono della campanella si fa sentire, questo significa che la scuola è aperta.

Mi reco al mio armadietto per svuotare un po' lo zaino, consulto l'orario delle lezione che mi è stato dato stamattina da mia madre e vedo con mio grande dispiacere che la prima ora ho chimica; prendo il libro gigante di questa materia e un block notes.

Appena chiudo l'anta, quasi mi viene un'infarto, una faccia a me familiare mi scruta dall'alto al basso.

-Candy Jones, sei proprio tu?- il ragazzo è curioso, ma il fatto che mi conosca mi spaventa un po';
-si? Perché?- rispondo titubante

-non ti dicono niente le parole, Inghilterra, kindergarten e castello di costruzioni?-

ci penso un po' -Harry, sei Harry Styles?-

lui annuisce...io e Harry andavamo all'asilo assieme e per qualche motivo in prima elementare si è dovuto trasferire qui a Sydney.

-non sei cambiata per niente, a parte il fatto che non hai più la frangetta e i denti ti sono cresciuti- rido un po'

-nemmeno tu Harry, hai ancora la tua folta chioma- lui per tutta risposta si tocca i capelli con una mano.

-come mai questa giovane londinese si trova qui a respirare l'aria della calorosa Australia?-
non me lo ricordavo così simpatico

-è colpa del lavoro di mia madre, però sono contenta di aver cambiato aria- dico mentre metto il lucchetto all'armadietto;
la campanella suona, la prima lezione sta per iniziare;
-che materia hai adesso?- domanda toccandosi i capelli ribelli

-chimica- rispondo facendogli vedere il libro gigante

Harry spalanca gli occhi -anch'io, vieni con me ci andiamo assieme-

Ci dirigiamo verso la classe di chimica, l'atrio fino a pochi secondi fa era pieno di studenti ora è vuoto.

Mi accomodo vicino ad Harry, mi guardo attorno e vedo un gruppetto di ragazze bisbigliarsi qualcosa guardandomi, mi giro verso Harry -ma scusa, sono per caso sporca o puzzo?-

Il riccio soffoca leggermente una risata -no tranquilla, è che sei la ragazza nuova e ora ti stanno ispezionando-

non mi sembra di avere le sembianze di un alieno e non mi sembra nemmeno di provenire da Marte;

spingo la sedia all'indietro facendo più rumore possibile, tutta la classe mi sta guardando, bene l'attenzione è su di me; mi alzo in piedi di scatto e vado dalle quelle oche -ragazze- mi siedo sul banco di una di loro -se avete qualcosa contro di me potete anche dirmelo, non mi scandalizzo più di tanto-

rimangono pietrificate, non dicono nulla, con la coda dell'occhio ne vedo una che continua costantemente a mettersi il mascara, mi avvicino a lei -tesoro, smettila di metterti il mascara, tanto cessa sei e cessa rimani-

Sento gli occhi di tutta la classe puntati su di me e questa cosa mi piace, mi accomodo nuovamente vicino al riccio -sei stata grandiosa- quanto è euforico Harry?

Mi guardo un po' attorno e noto che un ragazzo dai tratti stranieri mi sta fissando, è abbastanza carino, questo mi fa l'occhiolino e io gli sorrido; la professoressa entra in classe.

********************
È mezzogiorno e io ed Harry ci siamo dati appuntamento alla mensa per mangiare assieme.

Varco la soglia della mensa e l'odore del cibo risale nelle mie narici, mi viene da vomitare, prendo solamente un insalata e la condisco ben poco.

Vedo Harry seduto ad un tavolo e lo raggiungo tenendo saldamente il vassoio in mano;
il suo piatto strabocca di cibo mentre nel mio ci sono tre foglie d'insalata, lui lo nota -come mai mangi così poco? Sei magrissima non vorrai mica scomparire-

uso la mia solita scusa -ho fatto una colazione abbondante-

Parliamo dello sport dentro la scuola ma all'improvviso interrompe il discorso -ragazzo dai tratti asiatici e ragazzo dai capelli blu, nonché Calum e Michael stanno venendo verso il nostro tavolo, fai finta di niente, mostrati disinvolta-

-Harry sei tu che continui a guardarli e parlare di loro- si mette a ridere.

I ragazzi raggiungono il nostro tavolo e uno di loro mi tende la mano -piacere Calum-
la prendo un po' titubante -ehm, Candy-

-Candy lui è Michael, Michael lei è Candy- continua Calum

-bene ora che abbiamo fatto le presentazioni, volevo dirti che sei invitata alla festa a casa mia venerdì sera- non sta calcolando Harry nemmeno di striscio.

Guardo il riccio quindi Calum aggiunge -ovviamente anche tu Styles sei invitato-

Harry mi guarda e annuisce -va bene, siamo dei vostri- asserisco.

Questa è una nuova fan fiction, spero vi piaccia, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate; a presto.

The perfection of the imperfection ||Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora