L'amore ha il tuo nome. Capitolo 26

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Eric.

Non può essere! Resto immobile. Questo è un sogno o un incubo a occhi aperti. Sgomento la guardo e riluttante, per timore che lei potesse svanire dalla mia vista, le sposto una ciocca di capelli dalla fronte sfiorandole il contorno del viso: lei è reale! È qui davanti a me sulla mia porta e quel bacio, anche se troppo breve, mi ha lasciato sulle labbra il sapore del miele. <<Te ne sei ricordata>> le dico, percependo nel mio tono basso la vulnerabilità perché so che una frase sbagliata da parte mia può rovinare questo momento. Con dita tremanti mi sfiora il viso in una carezza lieve, poi mi bacia sulla bocca. Un bacio lento seducente nella sua purezza. Sento una fitta calda nelle viscere e il battito frenetico del suo cuore, un suono musicale che riempie la mia mente e scuote le fibre del mio essere. Il suo sangue canta. Riconosco il richiamo antico dell'umana destinata al Vampiro. Nata per il Vampiro. La compagna eterna, l'amore incondizionato. Inspiro il suo odore assorbendolo fin nel profondo e il fuoco si accende nelle mie vene cancellando il freddo e il grigiore della sua assenza. Il mio corpo s'irrigidisce e smania. Ardo di desiderio, la pelle lambita da fiamme. I sentimenti in me si affollano fin quasi a sopraffarmi. Gli occhi mi bruciano dal forte desiderio. La bestia in me ha il sopravvento, al canto del suo sangue, al richiamo del suo amore, si scatena letale, affamata, ma in lei avverto la comparsa di reticenza. Lei crede che la stia ammaliando, che l'attrazione sia dovuto al nostro sangue che scorre l'uno nelle vene dell'altro e questa sua titubanza scioglie del tutto le briglie alla bestia. Voglio incantarla per sottometterla al mio volere. Voglio imporle ogni mio desiderio. Voglio nutrirmi da lei a sazietà. Voglio affondare in lei, sfogare sul suo corpo la lussuria. Voglio succhiarle l'ultima goccia di sangue e poi nutrirla con il mio continuando a possederla mentre esala l'ultimo respiro da mortale. Una sorta di coscienza mi suggerisce: l'hai già trattata crudelmente, non farle anche questo. Amala lei ha solo bisogno di sentirlo il tuo amore! Stringo i pugni lungo il corpo combattendo contro un bombardamento di emozioni: Torna in te Eric! M'impongo facendo appello all'ultima briciola di ragione, di umanità. Mi sposto con un balzo all'angolo opposto della stanza <<ho la forza di lasciarti andare se è ciò che vuoi>> le dico con occhi ardenti e tono arrabbiato per celare la mia disperazione. Spero che lei capisca che non ci sono costrizioni, nessuna pressione da parte mia, la sua deve essere una scelta. Lei mi volta le spalle. Ha preso la sua decisione. Ha scelto definitivamente la sua libertà condannando me all'oscurità. Poi si volta, e avanza nella mia camera dando con la mano un colpo secco alla porta. Quel tonfo mi rimbomba nel cervello, ma con quel gesto mi ha fatto capire che lei si è buttata tutto alle spalle. Il cuore mi martella tronfio d'amore, ma ancora non oso muovermi. Lei mi raggiunge, fissandomi negli occhi mi scioglie il telo dai fianchi poi poggia le mani sul mio petto, sale a cercare le spalle e mi attira a se reclamando la mia bocca. Ogni dubbio, resistenza, rancore, disprezzo è spazzato via, c'è solo amore. Lo sento e brucio per lei, dal desiderio per lei! Accolgo il suo bacio caldo dolce e le strappo l'abito. La stringo tra le mie braccia e chiudo gli occhi assaporando il suo corpo contro il mio. Le mie dita scivolano sul suo ventre piatto per poi annidarsi nel triangolo tra le sue gambe godendo del suo contatto della sua morbidezza. Con un movimento fluido la distendo sul letto e le apro le ginocchia, affondo nella sua stretta valle di fuoco facendola urlare. Quel suono è una melodia, un richiamo e spingo ancora finché non siamo una cosa sola. La carezza avvolgente del suo sesso caldo aumenta il mio desiderio fino al parossismo. Con la bocca striscio dalle sue labbra fino al seno pieno, con la lingua le solletico il capezzolo turgido in una frenesia erotica, immergendomi a fondo in lei portandola a un'estasi che mi travolge. Sono perso in un piacere senza fine e spingo sempre più forte finché il mio seme non la riempie. Lei mi stringe la testa cullandomi sul suo petto squassato dalle convulsioni di piacere, ascoltando anche i nostri battiti congiunti. Sollevo la testa e resto a fissarla, i suoi occhi brillano d'amore per me, lei mi ha sempre guardato in questo modo dal nostro primo incontro ed io sono stato capace di trattarla crudelmente. Sono un essere indegno e le lacrime sorgono dai miei occhi per il rimorso del male che le avevo fatto. La supplico con voce roca <<fonditi con me. Cerca il mio amore per te>> <<non c'è ne bisogno. Io lo vedo, lo sento>> mi dice soave. La sua voce lenisce il dolore è una carezza sul cuore e le sorrido dicendole <<questo è il più bel regalo di compleanno che io abbia mai avuto>>.


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