Capitolo 1 - In un giorno di neve

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Era un pomeriggio d'inverno e fuori faceva freddo, un freddo tremendo. Il cielo era grigio e minacciava di scatenare una tempesta di neve da un momento all'altro, senza dimostrare alcuna pietà verso le persone che stavano camminando per il centro città. Il vento pungente che soffiava incessantemente sin da quella mattina faceva pensare di trovarsi nelle steppe russe più che a Edimburgo. I passanti cercavano di stringersi nei cappotti per ripararsi dalle folate ghiacciate, e si affrettavano a raggiungere un riparo prima che la neve iniziasse a cadere. Tutta quella gente, che si muoveva a passo svelto popolando le strade della città collinare, somigliava a un lungo serpente che cercava di strisciare velocemente nella disperata ricerca di un posto sicuro.

Il detective Kyle Legaulle si sfregò le mani con energia. Nonostante fosse accanto al termosifone continuava ad avere i brividi, e le punte delle sue dita erano diventate color bianco latte. Era abituato ad avere le mani fredde in ogni occasione, estate o inverno che fosse, ma quel giorno erano talmente gelide da ricordare lunghe e sottili stalattiti di ghiaccio.

"Per avere venticinque anni non hai una gran circolazione" gli aveva detto una volta il suo medico. "Nulla di cui preoccuparsi, si intende. Solo dovrai sopportare qualche fastidio, come avere sempre freddo a mani e piedi". In quell'occasione il giovane uomo aveva scosso le spalle con indifferenza e aveva risposto che ormai si era abituato a quel gelo tra le dita e non ci faceva più tanto caso. D'inverno, però, il problema diventava più fastidioso, e ogni tanto i suoi polpastrelli arrivavano a perdere sensibilità.

Il detective strofinò le mani tra loro ancora una volta, poi i suoi occhi tornarono a guardare la persona che aveva davanti. Quella situazione era decisamente ciò che aveva sempre definito una scocciatura. Non solo l'uomo seduto di fronte a lui non lo stava nemmeno guardando in faccia, ma non aveva nemmeno aperto bocca dall'inizio dell'interrogatorio fino a quel momento.

Kyle guardò la piccola telecamera che stava in un angolo del soffitto color panna e sospirò. Quel pomeriggio erano tutti occupati con altri importanti casi, e avevano lasciato a lui il compito di interrogare quel losco figuro nel nuovo distaccamento del dipartimento, un edificio progettato nel 2030 da un architetto dal dubbio gusto estetico che aveva voluto riprodurre una specie di castello medievale, aggiungendo un piccolo lago artificiale che circondava l'edificio e doveva fungere da fossato.

Dato che Colin Smith, il presunto criminale, non aveva opposto resistenza e non dava segno di volersi ribellare, il comandante si era fidato a lasciarlo solo con il detective Legaulle e un poliziotto di guardia fuori dalla stanza. Ciò nonostante, la cosa a Kyle non andava proprio a genio. Certo, c'erano alcuni suoi colleghi che tenevano d'occhio la situazione con la telecamera, ma restare da solo con un poco di buono come quello non gli faceva certo piacere.

Il detective Legaulle era conosciuto per la sua abilità nel risolvere casi complessi e nel decifrare codici criptati, sua passione fin da quando era giovanissimo, tanto che, nonostante avesse appena venticinque anni, era già divenuto detective. Ma tutti sapevano anche della sua mancanza di bravura con le parole e che, una volta portato a termine il suo compito, preferiva stare lontano dai detenuti. Si diceva in giro che una volta si fosse ritratto con ribrezzo al tocco di un criminale disperato, il quale lo aveva supplicato di non arrestarlo, e che avesse un cuore privo di emozioni come la compassione e l'indulgenza.

– Perché si ostina a non dire nulla signor Smith? – domandò Kyle rivolto all'uomo che guardava verso il basso, cercando di scorgerne il volto coperto dai capelli castani e lisci.

Quel tipo era stato accusato di rapina e di omicidio. Si era introdotto a casa di un ricco magnate e, dopo averlo ucciso, aveva scassinato la cassaforte rubando tutti i soldi, i gioielli e alcuni documenti presenti al suo interno. Era, insomma, quel che si poteva definire feccia della feccia. Non era neppure stato bravo a far sparire le prove che potevano incastrarlo, e il giorno seguente all'omicidio la polizia gli era piombata in casa con un mandato d'arresto.

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