Sogno e realtà

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  Erano tre anni che non ricevevo tue notizie, almeno fino a ieri, e confesso che non ho passato giorno senza sperare e senza ricordare l'ultima volta che ti ho guardato mentre ti sbattevo la porta in faccia.. Indossavi quelle ray ban che ti stanno tanto bene, ma lo sai, ti ho sempre preferito senza occhiali, avevi le mani in tasca e profumavi di te. Si, che bello il tuo profumo. Eri passato da me prima di ripartire per quella città che ora ti ha adottato, e fu decisamente una sorpresa vederti. Pensavo succedesse non prima del tuo prossimo ritorno. Credevo che quello fosse un litigio come un altro, scaturito dall'amore profondo che provavo e che provo ancora per te. Quell'amore che fa salire la rabbia e la paura alle stelle.
No, quella volta non ti avrei perdonato così facilmente, quindi ti lascio andare e ti accompagno con la mente a quel treno che ti avrebbe portato lontano 800 km da me. Una distanza che non sarei mai più riuscita a colmare.
Non eri il mio fidanzato, non era necessario che tu lo fossi. Tu eri l'Amore, il mio grande, irragionevole, immenso, vitale Amore, che nonostante il tempo, la distanza e le circostanze, ci sarebbe stato per sempre. Ed è così che ho passato questi anni, con l'Amore che mi scorreva dentro nonostante il tuo silenzio.
Quindi non è difficile capire come mi sono sentita appena ho ricevuto la tua telefonata, un'emozione che dovrebbero provare tutti almeno una volta nella vita. Indefinibile.
Mi dici che sei qui e che saresti uscito volentieri a bere qualcosa con me la sera stessa, io accetto e ti dico che mi sarei vista in centro con degli amici. Mi avresti raggiunta li.
E poi eccoti, ti avvicini, e subito noto che hai tagliato i capelli dall'ultima foto che ho visto di te, ma sei sempre il solito, ed hai ancora lo stesso incredibile odore.
Non serve nessuna parola, e mi abbracci. E ti abbraccio. Un abbraccio lungo quanto un secolo, e non mi sembra vero riviverlo davvero.
Ci stacchiamo e mi sorridi con gli occhi, e non mi sembra vero di rivederli davvero.
Da li iniziano a scorrere le parole, infinite. Semplici.
Allontanandoci da tutti, ti porto nel mio bar preferito, e parliamo ancora, finchè non si fa mattino mentre camminiamo e ci ritroviamo in riva al mare, una spiaggia insolitamente affollata per il clima della stagione. Che strano, penso, ma non ci faccio più caso. Sarebbe potuto succedere di tutto li intorno a noi ma sarebbe sembrato tutto così futile in confronto a quello che stavo vivendo. Allora ci sediamo sulla sabbia, e dopo ore ed ore di parole ininterrotte, regna il silenzio.
Ti avvicini. Mi baci. Mi sfiori la guancia con un dito. Allontani il tuo volto dal mio.
Mi dici che non puoi più immaginare di vivere la tua vita senza di me, le lacrime iniziano a scorrere. Da quanto tempo non piangevo? tutto l'Amore inizia ad esplodere. Allora lo bacio ancora, ma più di tutto il resto, lo abbraccio e assaporo respiro dopo respiro quell'odore che non avrei lasciato andare mai più.
La spiaggia inizia ad affollarsi, c'è addirittura qualcuno che si spoglia per correre verso il mare. Ma come è possibile? Poi un rumore, assordante, fastidioso, che non voglio.
Mi sveglio. Apro gli occhi. Il mio cuore manca un battito.
Vuoto. Più niente.  

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