2. What?

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Louis entrò nella sua stanza. Girò la chiave nella serratura due volte, dopodiché camminò verso il suo letto. I suoi muscoli si rilassarono, sentendo sotto di essi il materasso morbido.

Chiuse gli occhi. Aveva bisogno di rilassarsi.

Flashback

I suoi piedi pestavano continuamente il prato verde, seguendo sua sorella. I loro volti erano contornati da due bellissimi sorrisi.

"Guarda che ti faccio il solletico!" urlò Louis, inseguendo Sophi.

"Tanto non mi prendi!" urlò l'altra in risposta.

Girò il viso e gli rivolse una linguaccia. Non ebbe il tempo di girarsi, che inciampò contro una piccola pietra e cadde a terra. Il castano ne approfittò per correre da lei ed intrappolarla tra le sue braccia.

"Allora? Cosa volevi dirmi?" le chiese minaccioso, sorridendo sotto i baffi.

"Che ti voglio bene" gli rispose, portando gli occhi in alto. Dopo mostrò il suo sorriso.

"Un bacino al tuo fratellone?" sussurrò poi il ragazzo.

Sophia si sporse in avanti e stampò un bacio sulla guancia di Louis. Si guardarono. Sorrisero. Non erano mai stati così contenti.

Fine Flashback

Louis sorrise inevitabilmente a quel ricordo che riaffiorò nella sua mente.

Sua sorella era una gran brava ragazza, allora. Era semplicemente Sophia Tomlinson: un'ingenua ragazzina di 12 anni, alla quale piaceva molto rincorrersi con suo fratello. E lui era Louis. Semplicemente Louis. Un bambino.

Molte volte aveva pensato a come sarebbe stata la sua vita se non avesse intrapreso questa strada e la risposta era sempre stata la stessa: la sua vita sarebbe stata di gran lunga migliore di quella che ormai conduceva. Ma il problema era che, una volta che eri dentro, non potevi più uscirne. Il buio ormai lo aveva sovrastato; la luce non era più cosa sua.

Si alzò dal letto ed aprì il cassetto del comodino che c'era di fianco ad esso; ne estrasse, poco dopo, una di quelle bustine che puntualmente contribuivano a farlo stare meglio. Sapeva perfettamente che quelle sostanze erano veleno per la sua salute, soprattutto se aveva iniziato a far uso di esse quando era soltanto un ragazzo. Sapeva tutte le cose orribili che provocavano, lo sapeva meglio di chiunque altro, ma -credetemi- quando una cosa vi fa stare bene, gli occhi si chiudono, diventate ciechi. E questa è una cosa alquanto disgustosa, Louis lo sapeva, ma per farlo vuol dire che era arrivato al culmine.

Aspirò velocemente quella sostanza bianca e spostò il ciuffo di capelli che gli ricadeva sul viso.

La sua mente si liberò. I suoi pensieri volarono come farfalle nell'aria. Ed il suo corpo si uccise pian piano sempre di più.

Ci fu un momento in cui sembrò essere in una discoteca o anche peggio. Si agitò per alcuni secondi, poi si buttò a peso morto sul suo letto. Le sue palpebre si chiusero; le riaprì poco dopo. Tirò un pugno sul letto, poi un altro sul muro al suo fianco.

-Cazzo!- urlò, nervoso.

In quel preciso istante, la porta della sua camera emise dei piccoli rumori.

Devil || Justin Bieber Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora