Non sono io il cattivo

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Ci sono delle cartelle con scritto il nome di ragazzi e un'altra con su scritto ragazze.
Non ho molto tempo e devo uscire da questa casa. Prendo le cartelle e ripongo la valigetta sotto la scrivania; mi prendo la libertà di rubare pure il telefono del padre: almeno penso che sia suo e alla fine me ne vado passando dalla porta sul retro.
Mando un messaggio a Noemi con la speranza che venga subito, non fido di Scott e se solo la tocca la mia vendetta sarà brutale; ancora peggio di Matt.
Non so cosa mi stia succedendo in questo periodo, però la mia voglia di uccidere non si è ancora placata. Leggo il messaggio che mi ha mandato Noemi e la aspetto come dice lei.
Appena la vedo che esce da quella porticina l'ansia se ne va.
"Cazzo, quello è davvero pericoloso." Dice mentre allaccia la cintura e io accellero andando via da quella casa.
"Cosa cazzo ti ha fatto?"
"Nulla, mi ha parlato di Matt, però era così strano. Per la prima volta mi ha fatto paura." Colpisco il volante e lei fa una risatina, la guardo stranito: mi preoccupo per lei e ride?
"Da quando ti preoccupi così per me?" La guardo perplesso e poi torno a guardare la strada.
"Cosa? Mi è sempre importato di te."
"Quindi se Matt avesse insultato me lo avresti ucciso comunque?" Quella domanda mi spiazza.
"Certo, meritava di morire e soprattutto se avesse insultato te." Ammetto e poi ripenso a quella scena dove la mia una immagine era il suo bellissimo viso. Lei mi fa un ghigno e poi mi dà un colpetto sulla spalla.
Mi strappa un sorriso anche in questo caso.
Sono felice che sia lei la mia migliore amica.
"Cosa hai trovato in quella casa?" Mi chiede seria fissandomi e mi fa diventare improvvisamente serio. Le porgo il cellulare e le cartelle che ho trovato nello studio.
"Andiamo a casa tua." Mi ordina mentre toglie la schedina della sim dal cellulare e la mette in tasca.

Entriamo dentro casa mia e noto i miei genitori seduti sul divano abbracciati.
Sto per vomitare.
"Oh ciao Noemi, come stai?" Chiede mia madre ed io sbuffo sapendo che farà milioni di domande.
"Bene, ora dobbiamo andare." Dice lei tagliando corto e vedo mia madre con un sorrisetto impertinente.
Corriamo in camera mia come due bambini, lei si mette a ridere come una matta senza motivo.
"Okay, vediamo cosa nasconde." Dice mostrandomi le cartelle in modo buffo facendomi sorridere.
Noemi accende il cellulare ed io apro le cartelle con il nome ragazzi.
Ci sono dei fogli dentro a delle buste di plastica: leggo con cautela il primo che trovo con il titolo i segreti della fotografia.
Niente di che solo stupide spiegazione su come usare una Canon da oltre mille dollari.
Lascio da parte quella cartella e cercando tra quei fogli trovo una cartella con su scritto questo titolo: prossime fotografie.
Ho il fiato corto a leggere quella roba: tolgo i cinque fogli dalla busta e inizio a leggere.
Ci sono solo nomi e cognomi... ma sono tutte persone della nostra scuola. Ci sono pure i nomi dei miei amici e il mio. Mi tremano le mani appena vedo il mio nome su quei fogli.
"Noemi..." inizio a dire e lei si precipita verso di me.
"Cosa cazzo questa roba?" Sussurra mentre esamina meglio quel foglio.
"Perché c'è il mio nome? O quello di Cameron? O quello di Mike?"
"Luke calmati, non so cosa possa essere." Mi dice mettendomi una mano sulla spalla.
"Cosa c'è nell'altra cartella?" Chiede ed io faccio spallucce. La prendo ed ho già il fiato corto e sudo freddo.
Apro la cartella e trovo solo un foglio, e come titolo c'è scritto: le mie ragazze.
"Luke cosa cazzo è questa roba?!" Mi chiede alzando la voce. Leggo sono ancora dei nomi e rabbrividisco appena vedo il nome di Noemi e il suo. Mi alzo in piedi di scatto mettendomi le mani nei capelli.
"Perché c'è il mio nome? Perché ci sono i nostri nomi?" Dice mettendosi una mano nella fronte.
"Nascondono ancora più cose di quanto pensassi." Osservo e lei si avvicina a me.
"C'è una cartella nella sua galleria delle foto." Mi dice porgendomi il cellulare. La cartella si chiama le mie ragazze è lo stesso titolo che c'è pure in quel foglio. Apro la cartella e c'è la foto di una ragazza con uno sfondo bianco dietro.
Ha in capelli biondi che le arrivano fino alle spalle, gli occhi azzurri e ha un'espressione alquanto apatica davanti all'obiettivo.
"Chi è?" Chiedo confuso.
"Faceva l'ultimo anno alla nostra scuola. È scomparsa dal nulla. E ora mi chiedo perché è su questo telefono." Guardo la data ed evidentemente questa foto è recente.
"Dobbiamo tornare in quella casa e trovare qualcosa. Non bastano queste cose." Annuisco, non mi piace l'idea di tornare in quella casa però voglio capire perché c'è il suo nome in quel fottuto foglio.
"Non mi fido a lasciarti da sola ora. Il padre è morto però chi ti dice che qualcuno della famiglia non ci stia giocando un brutto scherzo?"
"Che vuoi dire?" Mi chiede dubbiosa.
"Non permetterò a nessuno di farti del male."
"E lei?" Ribatte senza guardarmi, le accarezzo di nuovo la guancia e poi le dico: "Non lo so, però se qualcuno vi farà del male... non so cosa farò però... non sarà bello per loro." Lei mi stampa un bacio sulla guancia ed io le sorrido.
"Ci ritorniamo stasera?"
"Ovvio." Le rispondo e di sicuro non entrerò in quella casa senza di lei o senza Mike.

I'M NOT DANGEROUS ||LUKE HEMMINGS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora