Gli oscuri segreti

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Ci dirigiamo verso la casa di Mike, non riesco a smettere di pensare a quei nomi scritti su quel foglio.
Perché ci sono tutti i ragazzi e le ragazze della scuola? E poi che era quella ragazza dagli occhi azzurri e capelli biondo platino?
Senza accorgermene sono davanti alla casa del mio migliore amico.
Noemi scende prima di me e suona il campanello, prendo il mio zaino con dentro le cartelle e poi scendo dalla macchina e la raggiungo.
Nessuno risponde, la moto di Mike è parcheggiata nel vialetto e i suoi genitori non sono in casa, perché non c'è nessuna traccia della Mercedes nera che è sempre parcheggiata sulla strada.
"Forse starà dormendo." Ipotizza Noemi.
"No, lui non sta dormendo." Dichiaro scrivendogli un messaggio.
"Okay, entriamo." Dico infine e lei senza replicare mi accompagna nel posto dove siamo saliti l'altra sera.
La aiuto a salire e poi salgo io, la finestra è aperta ed entro senza esitare o farmi troppi problemi.
"Mike!" Grido e non ricevo nessuna  risposta da parte sua. Lo cerco per tutta la casa finché non lo trovo disteso per terra in cucina.
"Porca puttana." Dice Noemi alle mie spalle, noto un coltello insanguinato vicino al suo corpo. Gli sento il polso, ma non sento alcun battito.
"Non respira." Dico a Noemi che ferma immobile scioccata. Gli pratico un massaggio cardiaco ma neanche in quel caso.
È finita.
Non respira più.
È stato ferito in una zona del corpo letale. Chiunque l'ha ucciso voleva farlo sembrare un suicidio. Noemi mi poggia una mano su una spalla per consolarmi, mi alzo in piedi con gli occhi lucidi e la abbraccio.
"Chi può averlo ucciso? Che cosa sapeva?" Chiedo confuso e scioccato, sto ricevendo troppe pugnalate in questo periodo.
"Dobbiamo ritornare in quella casa, nascondono qualcosa: qualcosa che Mike sapeva."
"Okay andiamo."

Mentre guido le mani mi tremano per l'ansia e anche perché il mio migliore amico è morto.
La casa è deserta: nel vialetto non ci sono veicoli e sono sicuro che la casa sia completamente vuota. Scendiamo ed io ho sempre il mio zaino in spalla; la porta sul retro è chiusa. Noemi forza la serratura con una forcina, non so come faccia ad usare quella roba.
"Nessun antifurto? Punto per noi." Dice saltellando per la casa e io le faccio cenno di fermarsi.
"Dove andiamo?"
"Garage." Dice indicando con l'indice la direzione.
Fa finta di essere un'esploratrice e cammina in modo strano strappandomi una risata. Appena entriamo in quel garage grande quanto due campi da basket, ci sono degli scaffali con degli attrezzi da giardino in perfetto ordine.
Notiamo una porta in fondo alla stanza, non si intona con il bianco delle pareti: quella porta non sembra che porti in un posto normale e senza pericoli. In realtà mi spaventa un po'.
Noemi mi prende la mano e mi accompagna fino a quella porta inquietante. 
Chiusa!
Ma che problemi hanno?
Perché la gente deve chiudere tutti a chiave?
Di che droghe si fanno?
Siete a casa vostra chi potrebbe entrare?
Oh giusto.
Noemi cerca qualcosa in garage che possa aprirla: trova un piede di porco e riesce ad aprire la porta.

La stanza è tremendamente inquietante. Le pareti sono di un bianco accecante e in fondo alla stanza ci sono delle apparecchiature per fare delle foto. Non credo ai miei occhi quando vedo la stessa sedia i  legno su cui era seduta quella ragazza dai capelli biondi. È lo stesso identico posto di quella foto.
"Okay, guardiamo in giro." Dici Noemi e io corro al computer appoggiato sopra la scrivania in ferro.
La password ovviamente.
Mi chiedo perché la gente si ostini a mettere password ovunque.
"Quale pensi che possa essere la password Noemi?"
"Prova con la data di nascita di Matt, questo posto sarà del padre e lui era molto attaccato a Matt." Provo a inserire la data di nascita di Matt, però ovviamente è sbagliata. Vedo che Noemi è molto concentrata su delle Canon così decido di arrangiarmi.
Data di nascita di Scott ma nulla.
"Io mi arrendo." Urlo.
"Prova con la stessa password che hai usato per la valigetta."
Inserisco il numero e il computer si sblocca.
Intelligente quella pazza della mia migliore amica.
Ci sono un sacco di cartelle nominate con i nomi dei ragazzi.
Apro qualche cartella con su scritto: dosi letali, ho già i brividi quando vedo delle immagini di siringe e altre sostanze letali.
Mentre sono concentrato a leggere qualche articolo che, evidentemente, il padre di Matt ha scaricato rimango scioccato da una cartella con scritto il mio nome.
La apro.
Ci sono delle mie foto di quando rientro a casa, di quando sono a scuola e poi un documento dove ci sono tutte le mie informazioni: numero di telefono, indirizzo...

Lo stesso per Noemi e per lei.
"Noemi, vieni qui!" Lei corre verso di me e le cedo il posto, sto per avere un attacco di panico e devo calmarmi.
"Che cos'è questa roba?" Sussurra e impreca, per il nervoso vado vado a sbattere contro qualcosa. A prima vista è un armadietto con dei vetri oscurati.
Lo apro e dentro ci sono tutte sostanze letali e pericolose, noto anche della droga e altre pillole.
"Io non posso farcela, non posso pensare che qualcuno la tocchi. Non lei." Noemi si alza e mi viene incontro.  "Andrà tutto bene." Mi rassicura ma non troppo. Le fisso le labbra e per un solo secondo non penso a lei ma a cosa potrebbe succedere a quella ragazza che ora è la mia migliore amica. Mi avvicino e poso le labbra sulle sue, lei non replica né mi dà uno schiaffo come di solito fa a chi prova a toccarla.
"Perché mi hai baciato?" Mi chiede guardandomi negli occhi.
"Non lo so... forse lei non è così importate quanto te."   

I'M NOT DANGEROUS ||LUKE HEMMINGS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora